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Le fasi lunari dell'aggressività

Creato il 09 settembre 2010 da Taccodieci @Taccodieci
Una pausa di una intera settimana nel mio diario è un evento eccezionale. Una grafomane come me non può fisicamente stare senza scrivere, pena sofferenze.
Ho infatti sofferto per questa mancanza di scrittura.
Sono successe molte cose durante quest'ultima settimana, la maggior parte delle quali mi ha lasciata letteramente sconvolta. Non so a cosa sia dovuto precisamente, ma noto un generale innalzamento della soglia di aggressività nelle persone. Non posso scendere nei dettagli di alcune situazioni, trattandosi di un diario pubblico, tuttavia ci sono alcuni episodi che vi posso citare a sostegno di quanto affermo.
In primo luogo noto che tutti chiedono, o meglio pretendono, che i compiti vengano completati entro ieri, non c'è flessibilità. La gente scatta per un nonnulla, stressata fino all'inverosimile. Ieri ho trascorso 18 minuti al telefono ad ascoltare una pazza che mi ripeteva praticamente urlando che il suo capo l'aveva ripresa perchè aveva letto un fax che le avevo inviato, nel quale, secondo lei, le davo della cialtrona neanche tanto velatamente. Giuro che non le davo della cialtrona.
Mi sono scusata (non so nemmeno io perchè, ma ero sconvolta dal suo sfogo di aggressività) e le ho detto che ero dispiaciuta che fosse stata ripresa, che non era mia intenzione. Lei ha continuato a ripetere le stesse cose, letteralmente isterica. Dalla voce sarà stata sulla cinquantina: è inumano che una donna della sua età sia messa nella condizione di essere così isterica e di sfogarsi con la prima persona che le capita a tiro per 18 minuti di seguito, non vi pare? Una persona di quell'età dovrebbe avere diritto ad una dignità, dovrebbe esserle riconosciuta una professionalità acquisita con l'esperienza. Probabilmente il suo capo, invece, l'aveva insultata fino all'isteria più totale. Al momento mi sono dovuta trattenere per non risponderle come forse avrebbe meritato il tono della sua telefonata, ma ora che ci ripenso mi dispiace molto per lei.
Non mi dispiace invece affatto per il tipo che l'altro giorno ha tamponato i miei genitori. Il "signore" (volutamente tra virgolette) non ha visto l'auto dei miei genitori ferma al semaforo e non ha frenato, andando a sbattere contro il loro paraurti. Per carità, il botto non è stato poi così grave, tuttavia mia madre, pur avendo la cintura allacciata, in quel momento non era appoggiata allo schienale del sedile e con il colpo ha fatto un movimento strano con la schiena, causando, secondo i primi pareri medici, uno stiramento di tutti i tendini e di tutti i muscoli che si possano stirare in un corpo umano.
Mio padre è sceso per compilare la constatazione amichevole, mia madre l'ha richiamato per dirgli che le faceva male la schiena ed il gentil tamponatore si è prontamente difeso sostenendo che ERA EVIDENTE CHE LEI STAVA FINGENDO. A questo punto sarebbe stato da chiedere l'autografo a questo gentil tamponatore, perchè per riuscire a fare una diagnosi solo guardando nelle pupille una persona, senza alcun mezzo a disposizione, non poteva che essere Dr House! A parte questo, mi ha sconvolta il fatto che il tizio, anzichè preoccuparsi dei danni che avrebbe potuto causare ad un essere umano, si sia preoccupato di difendersi in questo modo.
Ci sarebbero altri innumerevoli episodi di incremento sconsiderato dell'aggressività nella gente, ma non li posso raccontare pubblicamente. Che sia uno degli effetti della crisi?
A me pare proprio che chi se la passa bene continui beatamente a fare la propria vita, mentre chi vive un'esistenza normale, da persona comune, si senta in dovere di difendere quel poco che ha sbranando chi è nella sua stessa situazione. A questo siamo arrivati?
Non mi tiro fuori dal ragionamento, perchè riconosco che ci sono giornate in cui inserisco la modalità "zitella acida" e spargo cattiveria a destra e a manca senza risparmiare nessuno. Tuttavia quando quelle giornate finiscono torno a casa e mi detesto, perchè riconosco di aver trattato male tutti e non me ne è nemmeno venuto in tasca niente.
La Redazione

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