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Ilaria d'Amico autrice di un romanzo: che c'è di strano? E' consuetudine ormai che esponenti dello spettacolo, dello sport, della politica scrivano libri. Sembra un assoluto necessario per sentirsi completi nella propria carriera. Ma si possono considerare scrittori? E se loro sono scrittori, chi vive "solamente" di letteratura, come si può definire? Ilaria d'Amico ha affermato di aver creato la trama in un pomeriggio. Non conosco il contesto dell'intervista da cui è stata estrapolata l'affermazione, però mi lascia perplesso. Penso alle opere letterarie di una vita di certi autori, alla fatica di elaborare i testi, di trovare l'ispirazione, di perfezionare la grammatica. Gli scrittori moderni sono sicuramente altra cosa: strumenti informatici, stimoli e ispirazioni in quantità, un pubblico che richiede scarsa raffinatezza grammaticale. Eppure scrivere rimane non semplice. E allora? Il problema vero è un altro. I divi della tv hanno qualcosa che li rende più appetibili all'editoria: la visibilità. Ci sono scrittori eccelsi che inviano i propri manoscirtti ovunque, ma senza essere accettati. Una fatica che Ilaria d'Amico, come gli altri, non hanno sicuramente fatto.