Le fave dei morti sono un dolce tipico del periodo della Commemorazione dei defunti, soprattutto in Emilia Romagna. Le origini di questa tradizione sono molto antiche, sembra che ce ne sia traccia addirittura nella cultura etrusca, dove si usava donare alle anime dei defunti delle fave, ma in quel caso si trattava realmente dei legumi.
Delle fave dei morti parla anche l’Artusi nel suo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” e ne elenca alcune ricette. Noi ne abbiamo rivisitato una, diminuendo lo zucchero (in realtà dimezzandolo) e siamo molto contente del risultato che abbiamo ottenuto, un dolcetto friabile, gustoso e abbastanza leggero.
Abbiamo montato a neve gli albumi poi li abbiamo uniti alle farine e allo zucchero a velo (di quest’ultimo ne teniamo da parte 2 cucchiaiate), il composto che si forma è abbastanza morbido (ma, tranquilli si rassoda in cottura) e lo abbiamo suddiviso in tre parti, per ottenere tre tipologie diverse di fave dei morti.
1) rosso: aggiungiamo qualche goccia di colorante rosso e un cucchiaino di cannella in polvere
2) giallo: aggiungiamo qualche goccia di colorante giallo e un cucchiaino di scorza di limone
3) verde: aggiungiamo qualche goccia di colorante verde e un cucchiaino di semi di anice leggermente schiacciati.
Abbiamo formato delle palline di ogni impasto, leggermente rotolate nello zucchero a velo che avevamo tenuto da parte e le abbiamo posizionate in una teglia coperta con carta da forno.
In forno 15-20 minuti a 180°.
Si conservano in barattoli di latta o di vetro per 10-15 giorni.
Nota Bene: Le mandorle secche sono una importante fonte di acidi grassi monoinsaturi, di sali minerali, di vitamine e di proteine, molti nutrizionisti infatti ne consigliano l’inserimento nei piani alimentari, comunque limitando l’uso a non più di 10-15 al giorno a causa del loro notevole apporto calorico.
Una porzione di fave dei morti (5-6 dolcetti) apportano circa 150-160 kcal.
Nella foto c’è anche la nostra Jack O’Lantern…in realtà Orange O’Lantern, la nostra zucca non è arrivata a Halloween.
Ops!