J. Juzik, Le fidanzate di Allah. Volti e destini delle kamikaze cecene, manifestolibri, Roma 2004
Un post su 30secondi mi ha fatto ricordare questo libro. Che merita di essere recensito.
Innanzitutto perché ci ricorda che il genere è una categoria di analisi storica, anche se quasi tutti coloro che si occupano di islam, islamismi e via dicendo fanno costantemente finta che le donne non esistano. E in secondo luogo – conseguenza del primo – perché Le fidanzate di Allah cerca di andare al di là della spiegazione “violenza insita nella religione musulmana” che, francamente, mi ha stufato.
A maggior ragione nel caso ceceno di fronte al quale mi sono sempre trovata impreparata nel senso che quello che leggo non mi basta, non soddisfa la mia necessità di comprendere.
Il libro è scritto da una donna, una giornalista russa, che per un anno ha viaggiato in Cecenia cercando di comprendere le motivazioni che hanno portato alla creazione delle donne-bomba, fenomeno che in Cecenia ha assunto proporzioni di un certo peso. Fra le motivazioni che l’hanno spinta a intraprendere questo viaggio, la ricerca di una spiegazione:
“Una verità c’è sempre. Bisogna trovarla. È da qualche parte, in mezzo alla propaganda: alla loro, quella dei ceceni e alla nostra, dei nostri servizi segreti” (p. 14, corsivi nell’originale)
La conclusione è che “noi tutti viviamo nella menzogna”.
Al termine del suo viaggio, che analizza perché e come le donne vengono fatte saltare in aria (caratteristica delle donne bomba cecene è, infatti, che esse vengono fatte saltare a distanza), Juzik giunge a un’amara conclusione.
Non è ovviamente l’islam a indurre le donne cecene ad accettare di essere fatte saltare in aria, ma le condizioni economiche e politiche dell’area, che inducono le famiglie e le donne a non avere nessuna speranza. Con la connivenza del governo russo, che non interviene in modo preventivo, ma preferisce – sempre secondo le parole di Juzik – alimentare attraverso i canali televisivi la propaganda sulle donne bomba nell’ottica dei suoi interessi politici nell’area.
Le fidanzate di Allah è corredato da una serie di immagini. Per stomaci forti. Perché a volte “vedere” vale più di mille parole.
Il post di 30secondi racconta di un altro sopruso nei confronti delle donne cecene. E fa bene, perché le riporta, anche se per poco, alla memoria.