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"Le finestre dei pensieri" di Alessandro Bagnato (Booksprint Edizioni)

Creato il 26 novembre 2012 da Connie

finestre pensieri

Alessandro in una foto "estiva"

 AUTORE: Alessandro BagnatoBIOGRAFIA: Nasce a Milano nel 1984, anche se ora è residente in un piccolo ma incantevole paesino in provincia di Vibo Valentia, vale a dire, San Costantino di Briatico, a soli dieci minuti dalla più conosciuta Tropea. Sin da subito in lui si manifesta la passione per la scrittura e per la filosofia e già da piccolo a ben nove anni pensò di scrivere il suo primoeBook che doveva avere il titolo di “La povertà e la felicità della vita”. Si è laureato in Filosofia e Scienze Umane all’Università degli studi della Calabria, e continua a lavorare ai suoi progetti futuri di scrittura. Lavora e studia per scrivere un nuovo eBook che sarà denominato “Ethos”. Sogna di essere conosciuto un giorno come uno dei più importanti filosofi contemporanei, e intanto collabora con riviste culturali e associazioni filosofiche e cura un blog personale, donando il suo sapere al servizio degli altri e sperando che questo sia un utile strumento per la comprensione e il miglioramento di ognuno. Nel frattempo continua a fare ciò che ama di più: studiare i comportamenti dell’uomo tramite la percezione filosofica. Spera un giorno di realizzare il sogno di scrivere l’eBook che pensò quando aveva nove anni. Nel 2009 la sua opera d’esordio, uno studio sulla Bioetica del filosofo E.Lecadano: Tra etica e morale(Arduino Sacco Editori); Nel 2011 il suo secondo saggio filosofico: �Le finestre dei pensieri�(Booksprint Edizioni). È socio dell’Associazione Nazionale Pratiche Filosofiche e Coordinatore per la delegazione regionale della Calabria per l’A.N.P.F. È iscritto al S.N.S. vale a dire , il �Sindacato Nazionale Scrittori. Collabora con il MagazineForum&Cultura e Salute. È stato nominato tra i giurati del Premio di Filosofia dell’A.N.P.F. per l’anno 2013, per la sezione (riviste online). A giugno del 2012 il filosofo Marco Pellegrino ha pubblicato il volume dal titolo “Dal tragico amore” all’interno la risposta ad alcune domande di Alessandro Bagnato. È curatore e fondatore con Tiziana Cazziero del progetto “Un altro modo di fare notizia”. Alessandro ha una grande passione per la scrittura che usa per scavare alla continua ricerca della verità e per spingere il suo lettore a scoprire nuovi orizzonti conoscitivi. Alessandro inizio a parlare a 6 anni, era capito solo dai familiari, su tutti il fratello maggiore. Per questo avvertiva la sensazione che tutti lo schivassero per le sue difficoltà espressive. Si sentiva debole nei confronti di chi ai suoi occhi sembrava divino. Sin dagli anni delle superiori era come se intuisse di essere il classico soggetto burlato dal resto della scuola, un tipo da denigrare. La sua autostima era nulla. Pensava che il suo compito fosse sempre quello di far notare agli altri le sue capacità per sentirsi stimato dalle persone che lo circondavano. Ancora oggi questa morsa non smette di stringerlo. L’unico che ha creduto sempre in lui e stato il fratello: compagno inseparabile di mille lotte per la crescita personale e professionale. Tutto ciò che Alessandro e oggi riuscito a raggiungere, lo deve soprattutto alla protezione ricevuta da suo fratello nei momenti di difficoltà. Senza suo fratello e la scrittura, Alessandro molto probabilmente ora non c’è l'avrebbe fatta. Ed è con la scrittura che tutta la sua energia sgorga ora come per ritrovare un equilibrio e manifestare.SITO: www.alessandrobagnato.com    CONTATTI: [email protected]/[email protected] 
finestre pensieri
 TITOLO DELL’OPERA: Le finestre dei pensieriTRAMA: «A volte osserviamo i pensieri distesi su un grande prato come la purezza dei fiori ed essi aspettano che qualcuno si accorga della loro presenza. Restano lì fermi in attesa, ma nessuno li raccoglie. I pensieri si ritrovano come le foglie che cadono dagli alberi in autunno. Cadono, cadono e cadono e rimangono lì, pure e innocue. La gente passa e le calpesta, e neanche chiede scusa.».Le finestre dei pensieri gravita intorno a ciò di cui oggi ci occupiamo poco: il pensiero. Ci troviamo di fronte ad un flusso di coscienza che sembra nascere durante una notte insonne, in cui i pensieri vagano e si contorcono talmente che si finisce col chiedersi il perché del perché. Un testo senza pretese di scientificità che analizza un argomento già studiato e già discusso da filosofi e letterati del passato che con una rapida carrellata di analisi altrui ci porta ad un’interpretazione in chiave moderna della questione. Qui si rimette in gioco tutto ciò che è stato detto e lo si fa con gli occhi di Alessandro Bagnato, il quale in prima persona s’interroga e ragiona: le finestre dei pensieri che si aprono, si chiudono, ci fanno vedere attraverso i loro vetri e riducono allo stesso tempo la nostra visuale.CASA EDITRICE: Booksprint EdizioniANNO DI PUBBLICAZIONE: 2011GENERE: SaggisticaPUBBLICO: TuttiPAGINE: 152PREZZO: 13,80 (brossura); 4,99 (eBook)REPERIBILE PRESSO: Ordinabile in tutte le librerie nazionali, e nelle librerie di fiducia della Booksprint Edizioni. Inoltre è acquistabile in tutti i siti di e-commerce presenti nel web. Acquistando, la versione cartaceo del libro dal sito della Booksprint qui, la consegna sarà in 24h.
RECENSIONE: “Le finestre dei pensieri” è un saggio in cui Alessandro descrive i pensieri come dei fiori o delle foglie, distesi su un prato, a volte calpestati dalle persone, altre volte ignorati, altre volte ancora evitati.Il libro pone moltissimi spunti di riflessione, l’uso delle metafore è appropriato e intelligente: presuppone che i pensieri possano vagare e viaggiare liberi e incondizionati, più si osserva il mondo e più ci si pone domande.La metafora della “finestra” porta a considerare l’apertura mentale verso tutto ciò che è diverso, ignoto, spingendoci sempre verso nuove mete. Un saggio da leggere per chiunque ami questo genere, anche per riflettere un po’.
INTERVISTA STANDARD AD ALESSANDRO BAGNATO
  1. Ciao e benvenuto sul mio blog; ci parli un po’ di te, non come autore ma come persona?
Mi chiamo Alessandro Bagnato e sono nato a Milano ma sono cresciuto in un piccolo paesino della Provincia di Vibo Valentia, ossia, San Costantino di Briatico, località che dista circa dieci minuti dalla più conosciuta e rinomata Tropea. Come tutti i ragazzi di provincia, vivo le mie giornate in preda ai sogni che mi porto nel cassetto sin dall’infanzia. Vivo serenamente le mie giornate cercando di realizzare quei sogni che ho sempre voluto e per la quale oggi mi trovo a rispondere a questa splendida intervista.
  1. Quando e com’è nata la tua passione per la scrittura?
Sin da piccolo appena potevo, prendevo una penna e un foglio e mi mettevo a scrivere. A nove anni, pensai già di scrivere un libro e il titolo lo avevo in mente da subito, infatti, era: “ La povertà è la felicità della vita”.   Iniziai a scriverlo e quasi arrivato alla fine l’ho perso e non ricordo neanche per quale motivo ma chissà se un giorno ritornerò su questo mio infantile tentativo di scrittura.La scrittura ha suscitato in me sempre una grande emozione. Mi libera la mente dalle mie paure, mi libera dai tormenti quotidiani e fa viaggiare il mio pensiero. Nella scrittura a volte noto che è come se fossi in “Paradiso” e dentro di me, riscontro una pace eterna.Nel silenzio dei miei pensieri e nel connubio che si crea con la scrittura ritrovo me stesso. La scrittura è per me una valvola di sfogo sui nefasti della vita quotidiana ed è una passione che dona musica alla mia vita. Una passione che mi accompagna quotidianamente e credo che rimarrà tale, poiché penso che l’uomo vive, assecondando le sue “passioni” e senza le “passioni” nulla avrebbe senso e vivrebbe come se fosse un elemento senza senso, in parole povere “ tabula rasa”.
3.   Oltre alla scrittura, quali sono i tuoi interessi? Oltre a dare sfogo ai miei sogni, durante le mie giornate, amo leggere i miei generi più ambiti sono: 1- saggistica; 2- storici; 3- letteratura tutta; 4- tutta la cultura in generale.Ascolto continuamente musica e diciamo, che la “musica”, è la compagna della mia vita. Ascolto tutti i generi musicali ma amo con fervore il suono delle mie origini, vale a dire, “ la Taranta”. La “Taranta” mi dona sollievo e distoglie la mia anima dal mio corpo, essa mi libera da tutto.Molte volte accompagno la scrittura dei miei testi con la musica, perché essa mi offre quella concentrazione necessaria e fa che la mia mente non si distrai facilmente. Amo lo sport e seguo quando è possibile le mie passioni che vengono dopo la scrittura, come: a) calcio; b) ciclismo. Ambedue praticate, ma la seconda di più dato che sei anni fa ho subito un forte infortunio al ginocchio sinistro che non mi permise di continuare a giocare a calcio. Infine, mi piace guardare film che deve trasmettere in me qualcosa e mi devono fare meravigliare come fu ad esempio il film “The Gladiathor” che potrei vederlo centinaia di volte, e ogni volta mi trasmette emozioni e spunti diversi. Tutto ciò che faccio, mi deve emozionare come nel caso della mia amata “scrittura”. Infatti, sin da piccolo ho ammirato la scrittura. Una passione che negli anni ha contributo a formarmi culturalmente e a credere che la scrittura sia il mezzo migliore cha ha l’uomo per donare a sé e ai suoi simili il proprio sapere. La scrittura è la musica è il tempo della mia giornata è l’economia di ogni attimo che passa.
4.   I tuoi libri e autori preferiti?
Francamente sono legato a tantissimi libri, poiché ogni libro, letto mi trasmette qualcosa e mi offre sempre qualche spunto di riflessione. Oltretutto credo, che c’è sempre qualcosa da imparare dagli altri e dal sapere di ogni singolo uomo. Non puoi vivere pensando di sapere, ma vivi, pensando di non sapere. Viceversa gli autori a cui mi sento più legato sono tanti ma ve ne cito solo quelli che nella mia scala hanno un valore assoluto rispetto agli altri, in ordine: 1- Parmenide; 2 – Gadamer. Il primo è a mio avviso, il primo filosofo della storia, perché spostò il comune pensare in una ricerca di un ente tra gli enti, che è materiale, in un ente che non lo è per niente, ma è un ente non percepibile, né visibile, ma fedelmente presente in ogni esistere dell’uomo. Il secondo, invece è chi diede, in era contemporanea una visione completamente onnisciente della percezione filosofica, basando il tutto su una speculazione che è prodigata attraverso il connubio tra interpretazione e comprensione.

5.   Com’è nata l’idea per il tuo saggio?
Ricordo che mi trovavo di fronte alla finestra della mia stanza, e nell’osservarla notavo che i miei pensieri volavano via senza un fine bilaterale, e senza che essi fossero almeno legati fra loro. Osservavo la finestra e il pensiero spaziava verso orizzonti fino a quel momento sconosciuti. Più lo osservavo è più il pensiero si arricchiva di domande e di spunti di riflessione. Per meglio comprendere questo mio dire, voglio citare un periodo che troverete nel primo capitolo del saggio in cui descrivo la finestra.”La mente porta a immaginare quella fonte con: 1) braccia che troviamo nei due grandi tronconi, uno alla sinistra e uno alla destra. 2) I vetri di cui troviamo un lato sinistro e uno destro. 3) Le ante di sinistra e destra che permettono l’apertura e la chiusura delle finestre. 4) La maniglia che rappresenta la bocca delle finestre. Ebbene in tal caso sembra che le finestre assumano un carattere antropomorfico, sembra che ci parlino, che camminino e pensino, come del resto fa l’uomo”. E ancora : “le finestre che si hanno nelle abitazioni, per esempio, danno modo all’uomo che le osserva di guardare sia all’interno che all’esterno. Le finestre del pensiero, analogamente, si distinguono in due categorie: a) corporatura interna; b) corporatura esterna. La corporatura interna a prevede che l’occhio umano veda dentro la finestra, mentre quella esterna,prevede che essa stessa aiuti a osservare i paesaggi che la circondano per assaggiare con chiarezza l’elevazione dei pensieri. Da qui nasce il saggio dal titolo “Le finestre dei pensieri” edito a novembre del 2011 con la Booksprint.
6.   A cosa ti sei ispirato per scriverlo?
L’ispirazione mi è stata offerta gratuitamente, come dicevo poco fa, dalla “finestra” della mia stanza, nella mia abitazione. Guardando la finestra e osservandola, avvertivo come se fosse, lei stessa, a pormi delle domande ed io mi sentivo in “dovere” di dargli delle risposte e delle spiegazioni. Il tutto è sempre annesso, all’osservazione dei comportamenti di noi umani, in epoca moderna. Durante le mie giornate, passando da un dì all’altro, osservo tutto quello che passa dinanzi ai miei occhi. Osservo scrupolosamente tutto e confronto tutto con quello che sono i miei studi. Studio da sempre i comportamenti che ogni umano fa, e cerco di comprendere cosa comporta l’esecuzione di questi gesti, e perché questi sono eseguiti. Diciamo che sono un insieme di cose che mi offrono la possibilità di dare sfogo alla scrittura dei miei testi.
7.   Qual è il messaggio che hai voluto lasciare ai lettori?
Il messaggio che ho voluto lasciare ai miei lettori è a mio avviso, abbastanza semplice. Ho cercato di far riflettere il lettore su un valore assoluto che noi tutti abbiamo, ossia, il “pensare”. Il pensiero non è un qualcosa che noi riusciamo a toccare con mano, quindi, non è tangibile e non è comprensibile appiano da tutti. Ma il “pensare” è quell’ente che pur non essendo una materia solida, essa è una sostanza che dona la possibilità della comprensione e tramite il pensare miglioreremo certamente il nostro tempo. Alla fine il succo del discorso è questo: nella vita, contano a mio avviso, di più le cose che non hanno tangibilità da quelli che ne hanno, poiché nel momento che li tocchiamo perdono già il loro valore, viceversa quando non li tocchiamo restano in eterno.
8.   Puoi descrivere brevemente il tuo percorso di autore e le tue esperienze?
La mia esperienza come autore ha un sapore veramente particolare. Tutto è nato per gioco. La prima esperienza che ha visto protagonista il libro “Tra etica e morale” nacque così per caso. All’epoca, eravamo nel 2009, mandai il dattiloscritto alla redazione di VivaVoce Tv (Emittente di Lamezia Terme in provincia di Catanzaro), che in quel periodo faceva in collaborazione con la casa editrice con cui pubblicai il libro, l’Arduino Sacco, un programma dal titolo “Caccia al Libro”. Fatto questo, mi diedero la risposta dopo circa un mese, dicendomi che avevano accettato di pubblicare il mio libro. In quest’occasione non ci credevo per niente che riuscissi a pubblicarlo. Nel 2009, alla prima esperienza neanche sapevo come funzionasse il mercato editoriale, né quante possibilità c’erano per entrarvi. Da lì, mi appassionai sempre di più a questo fenomeno. Nel 2011 tutto invece era cambiato. Avevo acquisito più esperienza e mi ero informato di più sull’industria del libro. In quest’occasione mi misi a cercare un casa editrice indipendente, ossia, che non faceva parte dell’editoria classica, perché credevo che mi avrebbero accettato e mi avrebbero dato un motivo in più per migliorarmi e crescere. Così conobbi per caso, la Booksprint Edizioni, mentre facevo web search, e decisi di inviarli il libro. Da qui, poi ci fu l’avvenuta pubblicazione a novembre del 2011.
9.   Che cosa pensi del panorama letterario odierno? Che cosa vorresti dire agli autori esordienti che non hanno ancora pubblicato?
Oggi vedersi pubblicato un proprio scritto è un gioco da ragazzi. Non è come un tempo remoto, dove l’editoria era vista come se fosse un fenomeno per pochi eletti. Oggi l’editoria è di tutti. Basta girarsi intorno e vedere quante Case editrici ci sono sia nei canali classici e sia indipendenti. Inoltre, oggi c’è un fenomeno editoriale che sta spopolando a gran misura, il famoso “self-publishing”. Oggi, grazie all’auto-pubblicazione e a piattaforme online come: 1- amazon; 2- ilmiolibro.it; 3-lulu; 4- youcaprint; per citarne alcuni, il mercato è cambiato notevolmente. Ogni giorni vengono pubblicati numerosi libri e a noi autori rimane la capacità e la voglia di credere in noi stessi. In tutto questo, bisogna credere in noi stessi e fare in modo grazie al mondo online che tutti conosciamo fare brezza sul nostro potenziale lettore. Per farti comprendere meglio quello che voglio dire ti invito a leggere questo mio articolo che è stato pubblicato, qualche giorno fa nel blog della Booksrpint qui e capirai certamente cosa voglio dire.
10.Quali sono i tuoi progetti futuri? Qualche anticipazione sulle tue pubblicazioni?
Ho altri progetti in campo professionale. Il secondo libro è solo l’inizio, è il primo elemento di una trilogia che vorrei negli anni costruire. Il mio intento è di scrivere di qui in avanti “Le finestre dei sogni” e “Le finestre della fede”, entrambi sempre in chiave interpretativa, il primo sui sogni e il secondo sull’ampiezza della forza della fede. Inoltre, sto lavorando per un aggiornamento del primo libro pubblicato nel 2009, in particolare aggiornando gli studi sulla Bioetica, e cercando di capire quali siano gli sforzi migliorativi che l’uomo può compiere in tale ambito. Sto da qualche tempo lavorando e studiando a un libro che vorrei scrivere che avrà come titolo “Ethos”. Il libro in questione è, in effetti, la continuazione dello studio che effettuo da tempo sui nostri comportamenti. Per terminare, vorrei ringraziare la curatrice di questa intervista, Connie Furnari. Grazie anche a te caro lettore. Un saluto cordiale da parte di Alessandro Bagnato.
Grazie a te, Alessandro e buona fortuna!

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