Fontana delle Tartarughe
Le fontane di Roma rappresentano una delle più insigni bellezze e delle maggiori caratteristiche della capitale d'Italia. Ai tempi degli imperatori romani, da Augusto a Teodosio, l'Urbe possedeva undici acquedotti, dei quali possiamo ancor oggi ammirare alcune grandiose rovine che alimentavano d'acqua circa un migliaio di bagni pubblici, 1200 tra fontane, ninfei, castelli d'acqua e grandi terme.Dopo le invasioni barbariche,durante il Medioevo, in molte città italiane, dove fiorivano liberi Comuni o cominciavano ad affacciarsi le prime Signorie, il problema dell'acqua e delle fontane venne preso in seria considerazione. A Roma non ci si preoccupava di esso, essendo più che sufficiente l'acqua del Tevere per il fabbisogno della popolazione e dei pellegrini. Fu solo verso la metà del 1500 che Papa Giulio III si ripropone il quesito di costruire bagni pubblici e ne ordina uno sulla via Flaminia. Bisogna giungere alla fine del XVI secolo per vedere veramente fiorire le fontane di Roma.
Di questo periodo è la "Fontana delle Tartarughe", la più bella dal punto di vista artistico, progettata da Giacomo della Porta (1540 circa-1602) ed eseguita probabilmente da Taddeo Landini. Altri attribuiscono la creazione di quelle forme aggraziate e di tutto quel leggiadro movimento a Raffaello Sanzio. Si ammirano quattro giovanetti che trattengono con un piede ed una mano quattro piccole tartarughe in atto di abbeverarsi alla conca superiore. La fontana si trova nella piazzetta Mattei, un pò chiusa fra severi palazzi all'ingresso dell'antico ghetto, il quartiere degli ebrei.
Fontana del Facchino
Numerose altre fontane costruite dallo stesso Della Porta sono sparse qua e là per la capitale: a S. Maria in Campidelli, sotto la scalinata dell'Aracoeli, in Piazza Colonna, a Madonna dei Monti. Anche la cosiddetta "Fontanella del Facchino", appartiene a quell'epoca. Essa rappresenta un facchino in atto di reggere un barilotto da cui zampilla l'acqua.Tra la fine del secolo XVI e l'inizio del XVII, Roma si arricchisce di numerose pregevoli fontane dovute all'attività dell'architetto Domenico Fontana (1543-1607), apprezzatissimo dal Papa Pio V, e famoso soprattutto, per l'erezione dell'obelisco di Piazza S. Pietro. Su progetto del Fontana fu costruita la "Mostra dell'Acqua Felice" o "Fontanone dell'Acqua Felice", decorato di statue, divise in tre scomparti, a soggetto biblico, omaggio voluto dai Papi della Controriforma in contrapposto ai soliti soggetti pagani.
Fontanone dell'Acqua Felice
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