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Le furberie del cartellino

Da Il Gazzettino Del Bel Mondo
Le furberie del cartellino

Immagine tratta dal film “Fantozzi subisce ancora”.

I fatti di Sanremo stanno facendo il giro del mondo. Con il web basta proprio poco. 70% dei dipendenti comunali indagati per truffa ai danni dello Stato; non pochi gli arresti. Una furberia che passa sotto il nome di assenteismo. Poi ci lamentiamo che lui, lo Stato, non funziona? È da queste “piccole cose” che si percepiscono i malesseri di una decadenza inarrestabile. Allora, visto che a funzionare, invece, sono Istituzioni pronte a fare il proprio dovere fino in fondo, che la ramazza netti dalla polvere insana gli angoli più reconditi con energia e decisione. E largo a chi, oltre ad avere voglia di lavorare, crede anche nel ruolo di “servizio alla cittadinanza”; un ruolo prezioso e fondamentale per cominciare a fare funzionare questo benedetto Stato dalla base e alla base.

Il lato positivo della faccenda è che – forse – si libereranno dei posti di lavoro per chi veramente ne ha bisogno. O, anche questa, è un’illusione?

Che esempi possono lasciare persone che, oltre a non (volere) lavorare, amano mettere i frutti della propria assenza pure sui social network, noncuranti di un crimine non solo penale, ma pure intinto di una precipua valenza immorale? Oltre al danno, la beffa.

Qualunquismo da quattro soldi? Direi proprio di no, se di mezzo ci va la rispettabilità di un Paese che, giorno dopo giorno, perde sempre più credibilità, anche a causa di simili episodi. D’altra parte vengono due gocce d’acqua e franano regioni perché “dietro”, chi dovrebbe controllare, non c’è; come non c’è in tutte quelle occasioni in cui il cittadino non è tutelato nei proprio diritti. Eppure c’è chi crede ancora in quella parola passata un po’ di moda. Qualcuno se la ricorda? Si chiamava “senso del dovere”. [R.S.]



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