“Rispetta la scelta della donna di interrompere la gravidanza” si legge nella campagna della Consulta di Bioetica. E fin qui, tutto bene, causa sacrosanta. Poi, il pezzo forte, a sorpresa: “Il buon medico non obietta”. Penso: ho letto male, non è possibile. Sottotilo: “Campagna contro l’abolizione dell’obiezione di coscienza”. Pausa. Brividi freddi.
Non sapevo che l’obiezione di coscienza fosse una macchia da estirpare e i diritti dell’altro qualcosa che calpesta anche il diritto che ho di pensarla diversamente nell’ambito di un tema così importante per l’essere nel mondo di qualsiasi uomo e medico. Tale diritto certo non corrisponde all’opposto sopruso di medici che fanno carriera solo grazie alla simpatia di certi poteri per tali posizioni etiche, da condannare senza se e senza ma.
Perchè questo è il punto di una campagna che partendo da posizioni di completa buonafede opera attraverso dinamiche sinistre e già viste nella storia recente dell’essere umano: è giusto garantire un diritto calpestando il diritto dell’altro ad avere una opinione diversa?
Ecco gli effetti più sinistri del nazismo della tecnica: l’annullamento della possibilità di scelta in nome d’un principio sacrosanto, che però così diventa carnefice di libero arbitrio quando vorrebbe affermare proprio lo stesso.
In parole semplici, è la scienza che sceglie per te, come una volta il prete. Non è una conquista civile, ma un colpo di mano della nuova teologia di turno che esclude da essa chi la pensa in modo diverso.
La domanda è: riuscirà mai la scienza del comportamento e del corpo umano ad esser meno arrogante e più disponibile a confrontarsi con le scienze dello spirito, a capire che nessun principio, neppure il più nobile, può sopprimerne un altro se non agendo come attraverso la legge della sopraffazione, la legge del più forte?
Ed ancora e soprattutto: la società e gli stessi promotori dell’appello vogliono dei medici pensanti o degli impiegati della medicina?
Se il medico diventa mero esecutore dell’ideologia di turno allora è proprio vero che i fantasmi del passato sono quanto mai presenti. E’ bene allora rinfrescarsi la memoria e ricordarci del dramma prodotto da chi, partendo da principi universali, è finito per demolire tutto ciò che concepiva diverso da sè e lontano dal suo sogno di purezza primordiale.
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COMMENTI (2)
Inviato il 14 giugno a 05:46
Per essere ancora più esplicito: il problema è che, ad esempio qui a Pavia, la sanità è "in mano" a Comunione e Liberazione e se non sei obiettore la tua vita professionale sarà sempre ostacolata e difficile oltre a rischiare di essere relegato a fare solo aborti. Essere un buon medico vuol dire anche fare i lavori "sporchi" non obiettare perchè sono scomodi e poco interessanti per la fama e la carriera! Un ospedale serio deve poter garantire l'urgenza di un aborto, non lasciarlo alla buona volontà dei medici.
Inviato il 13 giugno a 19:39
L'importante comunque è che lo Stato garantisca il diritto all'aborto. Perchè se poi succede che risulta quasi impossibile trovare un medico disposto a farti abortire o che l'operazione diventa troppo onerosa ... allora c'è qualcosa che non va!