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Le ho mai raccontato del vento del Nord, Daniel Glattauer
Creato il 03 ottobre 2012 da Frufru @frufru_90Quello sbaglio di Emmi è la scintilla che fa scattare una lunga corrispondenza tra i due, lunga un paio d'anni. Emmi e Leo si mandano un numero spropositato di email al giorno, parlano di tutto e di niente. I loro pensieri e le loro emozioni fluiscono attraverso le parole, ma in realtà non si conoscono. Emmi sa come scrive Leo, sa che se baciasse come scrive si farebbe baciare volentieri da lui. Sa che Leo studia come il linguaggio delle email si lega ai sentimenti. Sa che Leo è un uomo "solo", appena uscito da una storia d'amore piuttosto tormentata. Leo sa che Emmi è sposata e che lo è felicemente, come dice lei.
Emmi non sa che faccia ha Leo, non sa com'è il suo sorriso o come sono le sue mani. Leo non sa se Emmi è bionda o mora, se ha il seno grande oppure no.
La loro corrispondenza continua per mesi e anni, alternando fasi in cui uno dei due vorrebbe incontrare l'altro, ma l'altro, ovviamente, no. Perciò Emmi e Leo continuano a scriversi, senza mai vedersi. Col passare del tempo però quella che era una bella, e strana, amicizia diventa qualcosa di molto più simile a un amore forse, sicuramente a un'attrazione. Emmi è gelosa delle donne che incontra Leo e Leo continua a chiederle del suo matrimonio, se va ancora tutto bene oppure no. E perché se va tutto bene lei ha bisogno di scrivere continuamente a lui?
Passa il tempo, Emmi si rifugia in questa corrispondenza che le tiene la mente occupata e l'allontana da suo marito e dai suoi due figli ereditati, Leo vorrebbe di più da lei, ma dentro di sé sa che non ci sarà mai storia tra loro due, niente di reale. Niente di vero. Soprattutto niente di duraturo. È per questo, per staccarsi da lei, verso cui ormai prova una vera e propria dannosissima dipendenza, che decide di accettare un lavoro a Boston, al di là dell'oceano, e di chiudere la sua casella di posta elettronica. Per archiviare questa corrispondenza. Per dimenticare Emmi e il suo modo, così eccitante, di scrivere.
Decidono di darsi un'ultima possibilità. Un primo e ultimo incontro, per guardarsi in faccia e dirsi addio. Sono passate 190 pagine di email e finalmente Emmi e Leo si incontreranno. Quello che succederà è evidente. Emmi ha voglia di Leo e Leo ha palesemente voglia di Emmi. Sarà un addio passionale, il loro. Una notte insieme e poi neanche più un'email.
In realtà non ci sarà nessun incontro. Emmi sta per uscire di casa quando capisce che suo marito sa tutto di questo suo gioco, di tutte le email, di Leo. Emmi si sente gelare e decide di non andare. Leo elimina il suo indirizzo email.
Tra i due è finita.
Il romanzo è carino, scorre via in fretta, in un crescendo di emozioni che pagina dopo pagina, email dopo email, diventano sempre più intime e piene di attrazione reciproca, anche se talvolta negata e ignorata. L'unico tasto dolente, per il mio gusto personale, è il finale. Emmi e Leo non si incontrano mai. Io stavo aspettando da centinaia di pagine il momento in cui avrebbero incrociato gli sguardi, il momento in cui si sarebbero sorrisi e baciati e avrebbero dato sfogo a tutta la loro voglia di vedersi e stringersi. Invece niente. La storia termina con un punto messo da Leo che, giustamente, capisce che è sbagliato vivere ossessionato dal pensiero di una donna che non sa nemmeno che faccia ha.
Per quanto mi riguarda è un finale in sospeso. Possibile che si possa tagliare di punto in bianco il legame con una persona che abbiamo frequentato quotidianamente per anni, anche se solo virtualmente? Emmi davvero ha questa felice vita coniugale che dipinge? Non le manca forse qualcosa? Non le mancherà Leo ora che non c'è più nemmeno tra le sue email ricevute? E Leo saprà sul serio dimenticare Emmi e Vienna e ricominciare oltre l'Atlantico?
Per fortuna ho scoperto che, dopo il successo inaspettato di questo romanzo, Daniel Glattauer ne ha scritto il seguito, intitolato La settima onda. Devo trovarlo e leggerlo. Devo sapere che cosa succede oltre le 191 pagine di Le ho raccontato del vento del Nord.
Dove dovrebbe portarci tutto ciò? Là dove ci porterà. E se non dovesse portarci fin là, allora non doveva portarci fin là. Quindi ci porterà senz'altro là dove deve portarci.
Si cerca un'avventura quando non se ne vive una.
Penso spesso a lei, al mattino, a mezzodì, di sera, di notte, negli intermezzi, appena prima e appena dopo...e anche durante.
Scrivere è come baciare, solo senza labbra. Scrivere è baciare con la mente.
Capita sempre quello che si vuole che capiti.
Cara Emmi, per favore, quando intende riferirsi a ME non dica più "vostri". Sono troppo singolare per lasciarmi investire di una forma forfetaria, attribuita perlopiù con perfidia. Eviti di credere che quello che vale per gli altri vale anche per me!
Caro Leo, non posso più rinunciare a lei: lei mi accetta per quella che sono. A volte mi frena, alcune cose le ignora, altre non le manda giù. Ma la perseveranza con cui mi resta accanto è la dimostrazione che posso essere me stessa.
Non so se lei è come quello che scrive. Ma anche se ne fosse solo un pezzetto, sarebbe già un pezzetto molto speciale.
Quando non funziona né il con né il senza, non resta che una possibilità: l'invece! Leo, le serve un'altra. Deve innamorarsi di nuovo. Solo così saprà che cosa le è mancato tutto questo tempo. La vicinanza non è la sospensione della distanza, bensì il suo superamento.
Ogni volta che ricevo una sua e-mail, mi batte forte il cuore. Mi succede oggi come ieri, come sette mesi fa.
- Buona notte. Io sono molto innamorata di lei. Ho paura del nostro incontro. Non posso e non voglio pensare che poi la perderò. Con amore, Emmi.
- Non si dovrebbe pensare di "perdere" qualcosa. Se lo si pensa, lo si è perso già. Buona notte, amore mio.
Spesso, strada facendo spuntano possibilità escluse in partenza.
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