La primavera, oltre a segnare il risveglio dei cactus, con germogli, spine nuove e splendide fioriture, vede pure il risveglio dal lungo letargo invernale delle hoye e tra rami e foglie cominciano a spuntare i primi segnali di nuova vita, piccoli getti pronti a prendere il volo, peduncoli floreali in fermento e nuove foglioline.
Alcune hoye sono in una fase più avanzata e, come nel caso della hoya purpureo fusca, il mese di Aprile mi ha regalato una fioritura eccezionale, dei fiorellini di cera viola, eleganti, raffinati e molto profumati, dalla fragranza intensa, un bouquet davvero sorprendente.
La foto non rende giustizia alla bellezza dei forellini, ai dettagli minuziosi che caratterizzano tutti i fiori delle hoye che sembrano delle vere e proprie sculture di cera, delicate e curate in ogni minimo dettaglio per formare un fiore dentro il fiore.
La purpureo fusca, per la prima volta da quando è con me, è riuscita a produrre due peduncoli floreali che, a distanza di pochi giorni, si sono aperti in contemporanea, realizzando una composizione unica, profumatissima e in grado di attirare numerose api che si sono deliziate del suo nettare molto dolce e copioso.
La pianta ha una crescita molto lenta, richiede il solito terriccio drenante, acqua abbondante durante la bella stagione e con il contagocce nei mesi più freddi, ricordandosi sempre di lasciar asciugare il terreno prima di una nuova irrigazione, così come per tutte le hoye.
Ecco la foto con i due peduncoli floreali aperti contemporaneamente:
La hoya obovata la passata estate ha avuto una crescita notevole, producendo due nuovi rami lunghissimi e ricchi di foglie dalla consistenza soda e con una leggera puntinatura bianca che caratterizza questa pianta e quest'anno si è dedicata ai nuovi peduncoli floreali, con una produzione di circa quindici nuovi peduncoli che promettono bene e lasciano ben sperare in copiose fioriture.
Ho preferito raccogliere i nuovi rami e avvolgerli attorno alla pianta per darle un aspetto più compatto e uniforme e prevedo nuovi bracci e una crescita rigogliosa, caratteristica peculiare del tipo di hoya, semplice da coltivare e adatta a chi vuole cominciare a cimentarsi in questo fantastico mondo.
Anche la hoya linearis, acquistata questo inverno in un Garden Center, mi ha stupito per la crescita rapida e per la copiosità dei peduncoli floreali; infatti, ne ho contati oltre cinquanta a inizio produzione, alcuni dei quali sono seccati.
Questa hoya richiede un terriccio più umido rispetto alle altre hoye, ma non ama stare con i "piedi a mollo" per molto tempo, per cui è importante lasciare asciugare il terriccio tra un'annaffiatura e l'altra per mantenere le foglie sode e carnose.
La linearis ama una posizione molto luminosa, ma odia il sole diretto che potrebbe causarne la morte e odia i continui spostamenti, per cui è importantissimo trovarle una posizione definitiva, sia per l'estate che per l'inverno, possibilmente sotto una veranda (per chi risiede al sud dell'Italia) e dietro una grande vetrata o una finestra per chi vive al nord.
Tra le altre hoye che si sono svegliate con la primavera troviamo le seguenti:
Hoya compacta con un nuovo ramo:
Hoya pachyclada, nuovo peduncolo floreale, il primo:
Hoya latifolia, primo peduncolo floreale:
Presto nuovissime foto con alcune belle sorprese, piante che non ho mai visto in fiore e altre che si sono confermate e hanno prodotto fiori stupendi, come del
resto lo sono tutti quelli delle hoye in circolazione.