Si potrà non essere d'accordo e non condividere nulla, per carità, ciò non toglie la bellezza di queste tre giornate. Belle, intelligenti, idee in movimento. E non solo le idee di Ezio Mauro e Scalfari, perché la varietà degli incontri e la libertà dei relatori, le diverse domande e riflessioni suscitate danno un respiro di futuro decisivo per l'Italia. Cosa che non si vedeva da tanto a Bologna.
Già ci aveva pensato la bellissima iniziativa del cinema in piazza, ad attirare la gente in piazza, a tirarla fuori da casa, dalla dittatura berlusconiana del televisore. Poi si è aggiunta la chiusura del centro al traffico: una T trasformata in parco (che nella città in cui i parchi pubblici sono cemento su cemento, non cambia molto dal punto di vista naturale), in cui il passeggio permette di ammirare la bellezza del centro bolognese - uno dei più belli d'Europa!
Infine la Repubblica delle Idee, in cui la bella bologna torna (un pochino) a farsi dotta, a farsi interessata, a mettersi in gioco, a pensare a nuove idee.
Può non piacere, perché tanto c'è a chi questi incontri non piacciono. Soprattutto a coloro che credevano sarebbero stati incontri di un partito politico. Invece sono stati, per ora, ma continuano ancora, incontri di condivisione di idee, di partecipazione. Di cultura che si spende nella vita di tutti i giorni. E non è poco, in quest'Italia frastornata dal ventennio berlusconiano e dal marciume degli anni ottanta da cui è sortito il disastro successivo. Oggi ripartire non è facile. Ma abbiamo qualche bella cartolina da Bologna per sapere come fare e quale strada intraprendere: partecipare!