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Le immancabili polemiche quotidiane sul nucleare

Creato il 20 ottobre 2010 da Lorenzo_gigliotto

Buongiorno a tutti. Come alcuni di voi sicuramente sapranno già, il nuovo Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani si è espresso l’altro ieri sul tema del ritorno al nucleare affermando che la Lombardia, non avendo manifestato pregiudizi negativi, potrebbe essere presa in esame per ospitare un nuovo reattore. E ovviamente si sono scatenate le consuete, immancabili proteste.. ho avuto l’impressione che una semplice ipotesi sia stata travisata e trasformata in una sorta di minaccia; come se avessero finalmente tolto un velo di menzogne che copriva un argomento pieno di incertezze, bugie, interessi economici particolari e faziosità. Non è così e vi spiego cosa me lo fa pensare. In coda a questo intervento del ministro è arrivata la replica del presidente dei Verdi, Bonelli, il quale alza il solito polverone accusando il governo di essere stato sin dall’inizio poco chiaro sulla localizzazione dei siti. Non solo: viene anche dato per certo che la centrale lombarda sorgerà fra Cremona e Mantova. Cioè sul Po (bella scoperta: l’Epr necessita di molta acqua..). Avrei dei punti di vista da condividere a riguardo: innanzitutto, il ministro Romani ha dato voce ad una serie di lodevolissimi auspici, vale a dire che riterrebbe buona cosa se in Italia si replicasse il modello francese di incentivare il territorio che decide di ospitare una centrale nucleare, cosa che in Francia ha indotto molti comuni a fare a gara. Molti ci vedono un mercimonio del consenso ma la realtà è diversa: a prescindere dal fatto che, più che mercimonio si potrebbe vedere la cosa come una ricompensa per la buona volontà e per la disponibilità ad ospitare il progresso nell’interesse di tutto il Paese; in realtà si tratta di incentivi allo sviluppo del territorio in funzione di un fatto preciso: il nucleare attira investimenti, studiosi e scienziati (e persino turisti!). Queste cose sì che possono far fiorire una località, e per sostenere questi cambiamenti, e questi afflussi, occorrono infrastrutture e servizi, dato che il luogo acquista tutta un’altra vitalità e necessita di poterla recepire. È tanto difficile da capire? Si premia la buona volontà e si mette il comune in questione in condizione di poterne ospitare e godere i frutti. È forse questo un male? È mercimonio? A me sembra sviluppo. Nient’altro. Romani ha poi parlato di Lombardia come regione non pregiudizialmente contraria, ergo come una realtà su cui fino a prova contraria si può ragionare. Non ha minacciato di appioppare ai lombardi una iattura. Mi spiego? D’altro canto la Lombardia è fortemente industrializzata, e di conseguenza necessita di energia. E continuerà ad averne necessità, sempre maggiore, ammesso che voglia continuare a crescere e fiorire. Ma forse a qualcuno l’idea di arricchirsi dà fastidio.. Passando ai Verdi, leggo che il governo sarebbe stato sempre poco chiaro sui siti. Allora chiedo: ma come fa il governo a parlare con chiarezza di siti, se non c’è ancora un’Agenzia per la sicurezza nucleare (che a ciò sarebbe deputata)?? Dovrebbe forse il governo raccontare frottole? “Facciamo una centrale qui.. una lì.. una di là…” quando ciò esula dai compiti (e dalle competenze) del governo. Fra l’altro Romani ha manifestato l’auspicio e l’intenzione di avviare l’Agenzia quanto prima, proprio perché vi sia un organo che possa dare delle risposte, si può immaginare. E allora che senso ha che i Verdi periodicamente diramino liste di possibili siti? Aspettassero, no? E poi avete notato che le possibilità elencate dai Verdi (e altri ambientalisti, che pure stimo) ogni volta sono tantissime? È come sparare nel mucchio sapendo che qualcosa lo si centrerà. Non mi pare molto serio.. a voi? Tutto questo facendo leva evidentemente sulla paura, sull’idea che il nucleare è pericoloso e nocivo; cosa su cui non ho intenzione di tornare ancora per non tediarvi: il nucleare è pulito e sicuro. Lo sostengo io e lo potete verificare voi stessi in qualsiasi momento: lo dico sempre. E non è partigianeria, ma un fatto scientifico dimostrato (leggere i post precedenti: io sono uno di quelli che hanno cambiato idea negli anni).
Leggo che il governo “continua a nascondere la verità agli italiani”. Dico, scherziamo? Il governo non ha, credo, una verità da dire perché manca l’Agenzia preposta a farlo. E in mancanza evita di fare slogan. Questa è la verità più evidente e ragionevole. Leggo poi che ci sarebbe l’ipotesi Chioggia.. anche questa già sentita.. allora chiedo: quale sarebbe il problema? Che il Veneto da regione ricca diverrebbe ricchissima? Come la Lombardia, se davvero si costruisse una centrale da quelle parti? Sì, queste regioni si arricchirebbero. E tanto. Anche questo è un fatto provato da esperienze consolidate in altre regioni del mondo. E non potranno lamentarsi le regioni che si dichiarano non disponibili, se il divario economico e produttivo si allargherà ancor di più e resteranno indietro. Perchè la verità è che il nucleare è opportunità di crescita, ricchezza e sviluppo, da cogliere al volo. Chi ha l’intelligenza di cogliere questa opportunità ne godrà appieno. Gli altri ne godranno di riflesso, dal momento che il nucleare non è un bene esclusivo: crea ricchezza per tutto il paese. Non ci credete? Guardate Francia, Germania, Inghilterra (che ha appena deciso di investire ancora nel nucleare..) e via dicendo: Paesi che sono cresciuti. I francesi per esempio non hanno due teste né quattro braccia e, come ho già detto precedentemente, nei luoghi stessi dove da 30-40 anni producono il nucleare si fanno anche i migliori vini del mondo (i nostri sono più che all’altezza, chiaro).
Quindi, di che cosa dobbiamo avere paura? Vogliamo crescere anche noi? O vogliamo restare un Paese in fasce, preda dei suoi timori e schiacciato dalla crisi economica, occupazionale e climatica che il nucleare aiuterebbe a risolvere?



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