Quali sono le cause?
Molte, dal prezzo insostenibile dell'energia per le aziende rispetto al resto d'Europa, per tacer del mondo (ma su SosTariffe.it si possono trovare anche le offerte business per risparmiare in bolletta), una legislazione troppo ingessata, eccessi di burocrazia, giustizia lentissima e, naturalmente, le tasse, davvero a livelli in grado di bloccare ogni velleità di investimento dall'estero.
E dire che le imprese italiane fanno gola, visto che nei primi sei mesi dell'anno gli investitori esteri hanno messo lo zampino in oltre metà delle operazioni di acquisizione o fusione che hanno riguardato i nostri gruppi, da Pirelli a Fiat, da Generali a Telecom, per un totale di 5,7 miliardi di euro.
Si compra, insomma, ma non si sviluppa. Riguardo all'attrattività, in una scala da zero a cento – come ricorda Guido Rosa, presidente dell'Aibe (l'associazione delle banche estere che operano in Italia) – l'Italia arriva solo a 33,2. Sarà necessario, quindi, che in questi mesi si operi in direzione di riforme strutturali, dalle regole sul lavoro alle agevolazioni e al fisco, sperando che ancora una volta non si blocchi tutto sul nascere.