Oggi volevo scrivere di tutt’altro, ma viste le attuali pessime condizioni meteo della Thailandia, di cui forse avete visto qualche immagine sulla mia pagina facebook, mi sembra doveroso dedicare un post a questa difficile situazione. Da maggio ad ottobre, a causa del monsone di Sud-Ovest c’è la stagione delle piogge, ma quest’anno siamo arrivati fino a settembre inoltrato con tanti giorni di sole e sporadici temporali, tanto da causare un grave deficit idrico. Intorno al 17 Settembre sono iniziati violenti ed intensi temporali che si sono protratti fino a 2 giorni fa e che hanno scaricato enormi quantità d’acqua. A Trat per esempio sono caduti 50 cm d’acqua in soli 4 giorni. Al monsone si sono aggiunti i temporali causati dallo strascico di violenti uragani che hanno colpito Filippine e Cina. Inevitabile andare con la mente alla grave situazione del 2011. Nell’ottobre e novembre di 2 anni fa infatti, ci furono piogge torrenziali che causarono la più grande ed importante inondazione del paese degli ultimi 50 anni. Ci furono 800 morti, 3 milioni di sfollati e 6 milioni di ettari, fra zone industriali, residenziali e terreni agricoli, completamente devastati.
Immagini tratte dal web
Bangkok, chiamata la Venezia dell’est e attraversata da circa 2000 canali rimase con interi quartieri allagati per settimane a causa della rottura degli argini in più punti del fiume che l’attraversa, il Chao Phraya.
Fu emergenza sanitaria per l’impossibilità di smaltire i tanti rifiuti che si riversarono nelle acque. Acque che poi andarono a mescolarsi con l’acqua dell’acquedotto causando tanti problemi di salute ai cittadini. Non si trovava quasi più acqua in bottiglia perché nessuno poteva più bere l’acqua potabile. Scarseggiò il cibo, centinaia di aziende fallirono perché gli stabilimenti e gli uffici rimasero sommerse dalle acque per tanti giorni. Ci furono danni al patrimonio artistico: l’antica città di Ayuttaia, a nord di Bangkok, fu una delle zone più colpite. Ci furono anche tante polemiche perché il governo venne accusato di non fare abbastanza per arginare il problema. Proprio in seguito a questo vennero stanziati l’equivalente di 2,8 miliardi di Euro per sistemare circa 7.800 Km di strade e 394 Km di rotaie, restaurare i siti storici, le scuole e gli uffici governativi danneggiati, risolvere i problemi sanitari, risarcire le vittime e le aziende. Di questi miliardi l’equivalente di ben 587 milioni di euro sono stati spesi per risistemare le infrastrutture delle risorse idriche ( dighe, barriere, serbatoi, canali di drenaggio ) e 112 milioni di euro per la riparazione e l’acquisto di nuove pompe d’acqua, il potenziamento del sistema di informazione e quello di allarme precoce. La maggior parte dei progetti e delle infrastrutture erano state dichiarate finite e pronte per affrontare nuove inondazioni, ma le grandi piogge, pur se arrivate solo a fine settembre, sembrano aver evidenziato i limiti del sistema. Ad oggi gli alluvioni si estendono per ben 33 delle 76 provincie della Thailandia, i morti accertati sono 36, ma è un numero che potrebbe salire perché ci sarebbero dispersi, 15.000 le case allagate, 3 milioni le persone che stanno subendo disagi, migliaia gli ettari di terreno coltivati inondati proprio in questa che è l’epoca del raccolto del riso. Migliaia di strade danneggiate e circa 150 ponti da ripristinare. Cresce la paura anche nelle zone di Ayutthaya e Bangkok, fra le più colpite già nel 2011. Finora qui a Pattaya ce la siamo cavati con piccole inondazioni seguite ai temporali più forti e durate solo alcune ore. Qualche sera fa in una delle strade del centro l’acqua è arrivata a circa 40cm e gran parte delle vie laterali vicino a casa nostra, che si trovano lungo un canale, sono ricoperte da acqua alta qualche centimetro. Per fortuna da circa 30 ore non sta piovendo e c’è un po’ di sole, ma purtroppo a nord la situazione è ancora critica e ciò che desta più preoccupazione è che stanno arrivando grandi quantità d’acqua dai fiumi a settentrione di Bangkok. Il quotidiano online “The Nation” riporta che ciò ha costretto le autorità a predisporre l’apertura della diga di Pasak Jolasid a Lop Buri, 140 Km a nord di Bangkok, in quanto è già piena al 110%. La diga scaricherà sia oggi che domani 700 metri cubi di acqua al secondo causando inondazioni alle zone a fondo valle, Bangkok compresa. Al momento il fiume Chao Phraya a Bangkok registra un innalzamento di 197 cm sul livello del mare e gli argini di contenimento sono alti dai 250 ai 300 cm. E’ molto probabile che, con l’apertura della diga, la parte orientale della capitale verrà inondata per almeno 2 giorni. Per altre località a nord della città, come Pathum Thani, la situazione sarà anche peggiore.
Ora splende il sole e speriamo che sia di buon auspicio!