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Le Interviste di Allinfo.it : (@CorradoRustici)

Creato il 09 ottobre 2014 da Giovanni Pirri @gioeco

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Ad un mese di distanza dall’uscita di  “Blaze and Bloom“,  album contenente 9  brani,   disponibile su supporto fisico e in digitale , su itunes e su Amazon  che racconta il viaggio intrapreso in un tour di 2 settimane in Giappone compiuto nella primavera del 2010 da Corrado Rustici , Steve Smith e Peter Vettese – fin da subito ribattezzato come il tour della sfida perchè suonato  con una formazione sui generis, un trio  senza bassista - arriva l’intervista a Corrado Rustici.

Una occasione colta al volo per parlare dell’album ma anche per andare oltre l’album stesso affrontando di fatto più un dialogo che una intervista con l’artista che in tanti conoscono sia come il  celebre chitarrista della band progressive “Cervello” e fusion band “Nova” sia  come produttore di alcuni degli artisti più influenti nella storia italiana (Zucchero, Elisa, Francesco De Gregori, Claudio Baglioni, Andrea Bocelli, Negramaro e Luciano Ligabue).

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Naturalmente una opportunità per nulla priva di difficoltà.  Da dove cominciare, infatti,  l’incontro con Corrado Rustici rimanendo sia con la Gibson che con Corrado per terra?
Nella copertina del suo secondo album di inediti, Decontruction of a Post Modern Musician, Corrado volava letteralmente per volontà stilistica del maestro di fotografia  Alberto Terrile.

Poi l’intuizione ci è venuta leggendo una intervista del 2006 che Corrado aveva rilasciato  in occasione dell’uscita di “DOAPMM”   e siamo, dunque, partiti da essa,  per scoprire che Rustici  continua ad essere proiettato, senza soluzione di continuità,  nel “futuro che anima il tempo presente” .

Ecco a voi l’intervista / dialogo:

In occasione dell’uscita di “Deconstruction of a Post Modern Musician” avevi parlato dell’intenzione di far  uscire un progetto di ricerca sulle sonorità usando la Gibson Les Paul per fare cose abbastanza strane! E’ questo il disco che avevi in mente ?

No. Il progetto in questione è un altro, al quale sto lavorando da 3/4 anni. Credo/spero di pubblicarlo nel 2015 e credo che sarà un album abbastanza unico e senza precedenti.

Nel lontano / vicino 2006 parlavi di un disco espressione diretta  di tutte le tecniche che avevi appreso negli  ultimi trent’anni… ovviamente per realizzare qualcosa di unico?

La realizzazione del progetto si avvarrà di tutte le tecniche/informazioni che ho accumulato negli anni, più tutte quelle nuove che sto scoprendo durante questo mio – e autoimposto – percorso artistico e di ricerca sonora. Spero che – alla fine – il lavoro farà ammutolire, piuttosto che dire qualcosa :-)

Tra le altre cose la tournée in Giappone con Blaze and Bloom  è arrivata dopo un tempo abbastanza lungo che ti aveva visto impegnato nella produzione,  senza sosta, di progetti per altri?  Produrre se stessi è una sfida? Un rischio necessario in termini di ego?

Produrre se stessi è molto difficile e richiede periodi lunghi, per poter rimanere obiettivi e funzionali. Nulla è necessario… Qualunque scelta fatta viene dall’ego, per l’ego.

Viene spontaneo domandarti  Cos’è veramente importante dopo trent’anni di attività ? C’è una “sfida” che è importante continuare a  compiere?

Quello che – per me – è importante oggi è la risposta alla domanda “Chi sono Io?”… L’indagare questo quesito è l’unica attività veramente importante e necessaria… Tutto il resto è “Intrattenimento” creato dalla mente, per la mente.

Ti sei mai chiesto se, oggi, avresti mai potuto ottenere gli stessi risultanti cominciando soltanto ora?

Non mi diletto, di solito, ad intrettenere scenari ipotetici… Per me, quello che succede, succede come e quando deve succedere… I risultati del proprio (necessario) lavoro sono frutto di innumerevoli cause, molto al di là delle mia capacità intellettive… Ognuno fa quello che deve esser fatto, anche contro i propri obiettivi/desideri.

La sensazione è che un tempo ci fosse ancor più desidero di imparare?

Più le cose cambiano, più rimangono uguali. Non c’è differenza nelle aspirazioni e desiderio di pace/felicità/appagamento degli esseri umani, nei secoli… Cambia solo il moto superficiale adottato dalle varie generazioni per esprimere il disagio e sofferenza nata dal distacco e separazione (immaginaria) dalla realtà primaria del nostro esistere. In realtà nulla cambia e nulla si evolve. Esiste solo la Vita… non c’è nessuno che la vive :-)

Nel tuo lavoro qual è la cosa che più ti sorprende?

L’inneffabile qualità della mente umana nel riuscire a spaziare dall’insulso al divino… Di cui la musica ne è espressione infinitamente più precisa delle parole.

Usi spesso il concetto di tempo post-Moderno . Si dice che un periodo sia definibile / classificabile nel momento stesso in cui sia già definitivamente concluso. Quindi ipotizzato che il Post Moderno sia già classificato e potenzialmente archiviabile  c’è un tempo definibile diversamente che stiamo vivendo?

Mi piace pensare che nell’illusione del tempo/spazio creato da ricordi (da un lato) e dall’ansia di quello che potrebbe accadere (dall’altro), in questo eterno ora, esista già l’onda del Trans-moderno… In realtà, tutto ciò che possiamo descrivere e spiegare, sono solo concetti ed idee derivate dal sentito dire e dal contesto socio-culturale in cui siamo cresciuti e “formati”… In realtà solo in questo eterno Ora possiamo ricordare un passato (che non esiste più, tranne che nei nostri ricordi) ed immaginare un futuro che ancora non esiste, tranne che nella nostra immaginazione. In questo mio immaginare, vedo in arrivo l’onda del Trans-moderno.

Delle poche cose che si conoscono  del tuo Universo c’è sicuramente uno speciale interesse per lo sport e per l’innovazione 
(vivendo in California il futuro immagino sia già stato inventato) pensi siano discipline necessarie ed indispensabili se rapportate alla tua passione per la musica?

Come altri, anch’io faccio tesoro del contesto in cui vivo. Vivere in California mi aiuta ad essere in contatto con una parte di me che preferisce l’innovazione e l’ingenuità necessaria alla creazione.

E…
La Musica è il linguaggio di uno stato di crisi, di cui facciamo uso anche in modo triviale ed umanamente irrilevante. Fra l’amore che – in me – dice “Io sono ogni cosa” e la saggezza che dice “Io sono nulla” la mia vita scorre incontestabile… La mia speranza è che anche la Musica possa continuare a scorrere – in questo mio esistere – in modo utile ed unicamente vivo.

di Giovanni Pirri




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