(@CHIARADIAMUSICA)
“Seduto sopra anni di niente,
ad un tratto la parola non serve,
il trucco si è svelato da sé,la strada si riempie di gente,
tu sei soltanto l’ennesimo passante,
guardi quello che rimane di te“
[da L'Invisibile di Gianluca Chiaradia]
Una grande passione per l’ironia, una meticolosa attenzione per l’universo che lo abita, lui è Gianluca Chiaradia e ha pubblicato di recente il disco d’esordio dal titolo tanto evocativo quanto significativo: “Seriamente Ironico”.
Il tuo disco si compone di dieci tracce che giudichi come?
Come un percorso di autoanalisi. E’ stato come mettermi davanti ad uno specchio per focalizzare finalmente l’attenzione su alcune emozioni. L’occasione per una ricerca, utile, della mia stabilità emotiva.
Tanta voglia di ironia senza mai prenderti troppo sul serio pur comunicando temi importanti?
E’ l’unico modo che conosco per comunicare in chiave “diversa” concetti che risulterebbero troppo pesanti.
“Seriamente Ironico” è un disco che inizia in maniera molto brillante con il brano “Come viene” e si conclude con una canzone molto malinconica “Il Patto”. Bisogno naturale di rimettere ordine nella scatola delle emozioni dopo tanta ironia?
Forse sì, ma non ho certezze in tal senso. Quello che posso dirti è che “Il patto” è una canzone molto introspettiva sia dal punto di vista del testo che dal punto di vista armonico. Forse è quella che rappresenta al meglio il mio modo di scrivere.
Tra le righe del tuo stile sembra emergere la paura per un mestiere così precario come quello del musicista. Cosa ti spinge in questa direzione?
E’ un mestiere immeritato, a volte, forse perchè non è quantificabile. Un mestiere nel quale devi saperti vendere, a livello di immagine e di suoni, senza però smettere mai di mantenere la tua integrità. E purtroppo è il mestiere che, più di altri, spinge a cercare il sostentamento quotidiano fuori della musica. Però è il mestiere che voglio fare e, quindi, è una delle mie esigenze primarie a spingermi nella sua direzione.
Cito testualmente dal brano “Come viene” : “Non so fare previsioni per domani non so leggere le linee delle mani, io so vivere la vita così come viene…”. Che rapporto hai col futuro? Davvero non ti piacerebbe conoscerlo sulla linea della mani”?
Decisamente no perché penso che conoscendo avvenimenti della mia vita in anticipo potrei rimanerne influenzato e non è questo quello che voglio. Per questo ci tengo a cantare “io so vivere la vita così come viene...“.
Grazie a quali influenze vive la tua esperienza d’artista e qual è la direzione più chiara di altre che vedi davanti a te?
Il mio primo disco è stato un grande aiuto che mi ha permesso di trovare il punto di partenza che speravo e ho raggiunto grazie agli artisti che ho imparato a conoscere : da Bob Dylan ai Rolling Stones, dai Beatles a David Bowe, da Van Morrison a Robert Johnson, Miles Davis, senza tralasciare i grandi compositori della musica classica. La direzione che vedo è quella che osservo nell’immediato: inquadra la scrittura del secondo disco, quasi terminata, anche se la sua realizzazione effettiva mi impegnerà l’anno prossimo, per via della post-produzione che richiederà tempi lunghi .
Hai citato artisti prevalentemente stranieri: una speranza per la musica italiana ce l’hai?
Decisamente si. Penso ai Baustelle , a Bersani, a Fred Buscaglione, a Sergio Endrigo, a Modugno.
Tra passato e futuro con chi vorresti o avresti voluto collaborare?
Vorrei tanto collaborare con Carlo Verdone, visto che ha una grande passione per il cinema e, al tempo stesso, mostra palesemente di avere una grande indole musicale.
Avrei voluto tanto suonare con Michael Hedges che ritengo essere stato, negli anni 80-90, uno dei padri della chitarra acustica.
Che rapporto hai con il Cinema?
Musica e cinema vanno di pari passo per me.
La musica ti rende persona libera?
La musica mi permette di sublimare la mia anima che scopro sempre in cerca di equilibrio.
Il primo disco è la fotografia perfetta che ti rappresenta?
La perfezione non esiste, tuttavia, a livello di possibilità raggiunte, credo di aver detto tutto quello che avevo da dire. Per il futuro, sicuramente, cercherò di attuare soluzioni musicali diverse a vantaggio del mio secondo disco.
Ti vedremo Live?
Sto programmando una serie di concerti e presto saranno visibili sui miei social
Nel frattempo per chi volesse conoscere meglio Gianluca Chiaradia
di Giovanni Pirri
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