(Les invasions barbares)
Regia di Denys Arcand
con Remy Girard (Remy), Stephane Rousseau (Sebastien), Marie-Josée Croze (Nathalie), Marina Hands (Gaelle), Dorothee Berryman (Luoise), Johanne-Marie Tremblay (sorella Constance), Pierre Curzi (Pierre), Yves Jacques (Claude), Louise Portal (Diane), Dominique Michel (Dominique).
PAESE: Canada, Francia 2003
GENERE: Drammatico
DURATA: 112′
Professore di storia cinquantenne, di sinistra, con un intelletto sconfinato e una palese incapacità di rispettare la fedeltà coniugale e i doveri paterni, si ritrova in ospedale con un male incurabile. Il figlio maggiore, economista di successo con cui ha un rapporto burrascoso, tenta di addolcirgli gli ultimi giorni radunando i suoi vecchi amici…
Dopo Il declino dell’impero americano, Arcand continua il suo discorso sulle aberrazioni odierne con una commedia nera e progressista che parla di eutanasia in modo leggero ma lucido. Lo fa con l’inedita figura di un’intellettuale di sinistra alle prese con un male incurabile: Remy ha sempre guardato alla vita con divertito cinismo, ma ora che si accorge di esserne al capolinea scopre (e insegue) quei valori prima giudicati superflui, come la tenerezza, il legame coi figli, la volontà di lasciare qualcosa ai posteri. Non sempre chiaro negli intenti politici (perchè il sistema sanitario Canadese, obiettivamente uno dei migliori al mondo, fa una figuraccia da terzo mondo?), qui e là poco condivisibile per come rende simpatici personaggi che oggettivamente non lo sono (il figlio yuppie), è un film corale e sentito che rilegge con intelligenza e lapidario umorismo gli stereotipi del cosiddetto cancer movie. Dopo aver ottenuto un grande successo in tutto il mondo, nel 2004 ha vinto l’Oscar come miglior film straniero. Da vedere.