Riceviamo dal signor André e volentieri pubblichiamo.
Il mondo cambia rapidamente, solo in Valle abbiamo gli stessi protagonisti di sempre. Leggere, una settimana fa, sulla Stampa il rammarico e la protesta dei Trouveur Valdotèn, che quest’anno non hanno concluso come da vent’anni con un loro spettacolo la Fiera di sant’Orso, è veramente clamoroso! La crisi ha toccato anche loro e allora? Cosa dovrebbero dire gli operai o i forestali o tutte quelle persone che hanno perso il posto di lavoro? Nessuno è stato ingozzato di soldi pubblici (Etetrad…) come questi scaltri suonatori di tarantella alpina che ora e senza vergogna, piangono miseria. Piangono perché il loro maggior finanziatore è uscito di scena, fondando un nuovo partito e chissà, temono, che non ritorni tanto facilmente. Dopotutto chi trova nel politico un mecenate dovrebbe sapere che non può essere per sempre. Un musicista può campare solo se è bravo, se è riconosciuto da un’ampia collettività, se vende dischi… mangiare dalla greppia comune ha i suoi limiti che sono i mandati elettorali. Non provo nessuna solidarietà per questo tipo di artisti, piuttosto condivido l’ansia e le preoccupazioni di chi la vita deve guadagnersela ogni giorno e senza santi in Paradiso.