Spesso si sente parlare, anche in popolari trasmissioni TV, delle fantomatiche 'lampade' di Dendera, tanto da far pensare che gli archeologi siano veramente in dubbio sul significato di alcune raffigurazioni presenti nell'antico tempio Egizio di Hathor...
Il mistero delle Lampade di Dendera nasce da una raffigurazione - trovata nel tempio tolemaico di Hathor a Dendera - di alcuni sacerdoti che reggono quelle che potrebbero sembrare grosse lampade a incandescenza o - secondo le interpretazioni più fantasiose - tubi di Crookes per l’emissione di raggi X. Queste interpretazioni nascono però dall’ignoranza, non nel senso offensivo del termine, ma di chi si appesta ad ammirare le meraviglie dell’antico Egitto senza un adeguato background e cerca risposte nelle conoscenze moderne ai molti perché suscitati dall’Egitto, piuttosto che nello studio approfondito e sistematico della cultura Egizia. Marco E. Chioffi, archeologo di professione che da molti anni si dedica allo studio dell’antico Egitto e della sua lingua ci spiega “tecnicamente” perché dietro allo strano simbolo non vi sia nulla di misterioso, ma solo la cultura di un popolo e la stilizzazione di due importanti elementi naturali di grande importanza : il fiore di loto e il serpente. Iniziamo dall’analizzare l’utilizzo del simbolo all’interno di una “frase” scritta con i caratteri geroglifici: geroglifico-lampada-dendera
Il cui significato è: cerimonia relativa all’edficazione di santuari, cappelle, templi. Il segno geroglifico dovrebbe rappresentare il serpente primordiale che si erge dal bocciolo del fiore di loto (allungato per contenere il serpente). Gli egiziani simboleggiarono talvolta l’emergere dalle acque del Grande Spirito della vita come un fiore di loto sbocciante, dai petali rovesciati per rivelare il dio della Luce (non elettrica!) e del Movimento. Il loto è in sé una forma del Dio Supremo. Nella tradizione religiosa egiziana il cobra è la forma ideale del serpente femmina: infatti, un cobra eretto è il geroglifico determinativo della dea.
Sintesi di un articolo pubblicato sul sito Egittologia: Leggi l'articolo completo
Fonte: www.anticorpi.info






