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Le leggende del Fitness: l’acido lattico

Creato il 24 gennaio 2011 da Marco Caggiati

Una delle più belle leggende che circolano nel mondo del Fitness è quella legata all’acido lattico. Tutti ne parlano e nessuno sa da dove viene e la fine che fa……..

Sento almeno un centinaio di volte all’anno qualcuno che, il giorno dopo l’allenamento, esclama: “che male ai muscoli!!! Ho ancora l’acido lattico in circolo” che , alle orecchie di un tecnico, facendo il paragnone con un insegnante d’italiano,  è come sentire “io speriamo che me la cavo”!!!!!!

:-D

Non so se è per via della connotazione negativa della parola “acido” o se perchè qualcuno all’inizio degli anni ’80 è andato in giro a raccontarlo.., la cosa certa è che l’acido lattico non centra niente con il dolore che si prova il giorno dopo l’allenamento!!!

Come già spiegato in un mio precedente articolo intitolato “le origini del dolore muscolare” , il dolore muscolare si suddivide in due tipi:

  1. Acuto
  2. Tardivo

Il dolore tardivo (quello che si sente il giorno dopo l’allenamento) sopraggiunge dalle 24 alle 72 ore successive ad un intenso allenamento muscolare ed è dovuto a microlesioni muscolo tendinee (leggi l’articolo per saperne di più).

Una volta “scagionato” il povero acido lattico..

:-)
vediamo ora chi “è” e dove va a finire.

L’acido lattico è un metabolita prodotto dall’organismo durante la glicolisi anaerobica  che deriva dalla scissione incompleta del glicoso ( mi immagino la tua faccia con un enorme punto interrogativo stampato sulla fronte….. , mentre escalmi ehhh? Cosa vuol dire!?!?!?!

:-D
).

Bene, vengo in tuo aiuto e ti traduco….

:-)

Devi sapere che il nostro organismo funziona grazie a differenti tipi di fonti energetiche, nella fattispecie otteniamo energia tramite tre differenti processi principali:

a) Il metabolismo anaerobico, che si suddivide a sua volta in:

  1. Anaerobico Alattacido, o sistema dell’ATP+PC (senza produzione di acido lattico)
  2. Anaerobico Lattacido (con produzione di acido lattico)

b) Il metabolismo aerobico che trae energia dai:

  1. Carboidrati
  2. Grassi
  3. Proteine

Usando una metafora automobilistica a me cara, è un pò come se avessimo una macchina che funziona, a seconda della velocità e della percorrenza che vogliamo ottenere, a benzina, a metano oppure a gasolio per ottimizzare le prestazioni ed i consumi (magari ne esistesse una….

:-)
).

Ma rimaniamo sull’acido l’attico… L’acido lattico viene prodotto tutte le volte che eseguiamo un esercizio massimale (per esempio correre alla massima velocità possibile) per un tempo superiore ai 10-12 secondi.

Per farti capire in modo semplice come funziona il sistema dell’acido lattico (o glicolisi anaerobica) ti faccio fare un salto nel tempo tornando a quando eravamo bambini.

Sicuramente avrai giocato almeno una volta ad “acchiapperalla” scappando da un amico o da tuo fratello/sorella.

Bene adesso concentrati sulle sensazioni che provavi e vediamo se “indovino” cosa sentivi in quei momenti.

Il “film” del gioco era più o meno questo:

1) Iniziavi a correre come un fulmine, al massimo delle tue capacità, sghignazzando e urlando “non mi prendiiiii, non mi prendiiiiiiiiiiiiii!!!!”

:-)

2) Dopo circa 20-30 secondi insorgeva il primo “affanno” e ti limitavi a correre e basta.

3) Nei successivi secondi un graduale e sempre più insistente irrigidimento delle gambe ti “cosnigliava” di rallentare la corsa perchè altrimenti saresti rimasto/a paralizzato/a tutta la vita….

:-)

Vediamo ora cosa è successo:

1) Nei primi 10-12 secondi utilizzavi il sistema ATP+PC (AdenosinTriFosfato+FosfoCreatina) che ha la caretteristica di generare tantissima energia e velocemente.., ma altrettanto velocemente finisce (in, appunto, circa 10-12 secondi).

2) Il primo affanno significa che si è innescata la glicolisi anaerobica che ha come “effetto collaterale” la produzione di acido lattico (in questo frangente l’organismo riesce ancora a sopportare lo stato d’acidosi ed addirittura rimetabolizza l’acido lattico per produrre nuova energia).

3) Dopo circa 1/3 minuti (è soggettivo e dipende dal livello d’allenamento) l’organismo non riesce più a smaltire l’acido lattico in quanto viene prodotto ad una velocità superiore rispetto allo smaltimento. Di conseguenza l’acido lattico si accumula nei muscoli che stai utilizzando (nell’esempio sono le gambe) e realizza, a livello sistemico, uno stato definito di “acidosi” che ti obbliga a rallentare l’esercizio fino ad arrestarti.

Durante i minuti immediatamente successivi a questa corsa (ma potrebbe essere qualsiasi altro esercizio ad altissima intensità protratto per 1/3 minuti) l’organismo inizia a metabolizzare l’acido lattico. Il 50% dell’acido lattico accumulato viene assorbito già dopo i primi 25 minuti di recupero e dopo 1 ora e 15 minuti verrà rimosso al 95%, il poco rimanente nelle ore successive.

Abbiamo visto che viene rimosso velocemente…, ma dove va a finire…..?

L’acido lattico ha 4 possibili “destini”:

1) Viene escreto con l’urina ed il sudore.

2) Viene convertito in glicoso e glicogeno (energia stivata nei muscoli, nel sangue e nel fegato)

3) Viene convertito in proteine

4) Viene utilizzato come combustibile metabolico per il sistema aerobico. Una volta in presenza di ossigeno (durante il recupero) viene ritrasformato in ATP.

Questo è quanto! Quindi mi raccomando mai più incolpare questo “povero cristo” dei dolori muscolari post allenamento!!!

:-)

Spero di essere riuscito a spiegarti in maniera semplice un argomento un pò “ostico”.

Se vuoi approfondire l’argomento, non esitare a lasciarmi un commento!!!

Ciao a presto e buon allenamento!

:-)


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