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Le letture della Fenice: RECENSIONE - Blood Magic

Creato il 10 maggio 2012 da Lafenice
 
Le letture della Fenice: RECENSIONE - Blood Magic 
Se dovessi pensare ad una parola in grado di esemplificare il mio stato d'animo in riferimento a Blood Magic della Gratton, senza esitazioni direi DELUSIONE. La lettura di questo libro è stata intervallata da tutta una serie di “lunghe pause” (di riflessione? Di assimilazione? Di “no, non voglio continuare a leggerlo”?), pause necessarie per la sottoscritta, ma sicuramente in grado di distruggere la continuità di questa lettura. È che gli elementi del YA ci sono tutti. E non sono nemmeno trattati con nuovi punti di vista, chiavi diverse, situazioni particolari.
La storia (in breve) C'è una ragazza Silla, particolarmente sfortunata. I genitori vengono trovati proprio da lei in una pozza di sangue e questo la sconvolge a tal punto da cambiarla, facendola diventare un altra persona (e come biasimarla?). Poi qualcuno che non si vedrà più per tutto il libro (anche se ne sentiremo molto parlare), le invia un libello di incantesimi, dicendo che apparteneva a suo padre. Lei, chiaramente, crede subito alla veridicità delle parole di costui: va nel cimitero accanto casa e prova immediatamente un incantesimo e.. Funziona! Piccolo problema: il ragazzo non della porta accanto, ma della villa accanto il cimitero, la vede all'opera. Anche il suo passato è intriso di magia (ma che coincidenza) e, tra l'altro, fin da subito prova un'attrazione totalizzante per la nostra cara Silla. Nel giro di pochissimo tempo si mettono insieme: per tutti Silla è un cadavere ambulante distrutto dal dolore, un corpo rinsecchito ai limiti dell'anoressia, ma per lui lei è splendida (l'amore è sempre cieco). Arriva poi il “lupo cattivo” che tenta di uccidere tutti ma loro, forti della magia e del loro amore, riescono a.. Questo non posso dirvelo. Ma credo proprio possiate immaginarlo.
Insomma: la storia, fatta eccezione dell'elemento “magia del sangue”, è troppo scontata, banale. Nessuna grande emozione, un no assoluto al pathos e mancanza quasi totale di coinvolgimento.

Le letture della Fenice: RECENSIONE - Blood Magic

l'autrice, Tessa Gratton

Proprio in merito a questo, vorrei segnalare una vera “pecca” per quanto riguarda i personaggi. Ho sperimentato distanza e freddezza, come se vi fosse un muro invisibile tra me (lettrice) ed i personaggi di Blood Magic. Sapete, amo quegli autori in grado di farti staccare completamente dal tuo io razionale costringendoti a buttarti nella storia, vivendo con i protagonisti, come loro, nella loro pelle. Non ho sperimentato nulla di simile in Blood Magic, nessun collegamento empatico, se non esclamazioni mentali del tipo “ma capitano tutte a questa poveretta?”.
Non ho apprezzato particolarmente nemmeno la scelta di costruire Blood Magic su due diverse voci narranti: quella di Silla e quella del suo boyfriend mago Nick. Pur comprendendo la volontà di dare una visione “totale” della storia (chiaramente, scegliendo soltanto il punto di vista di Silla e presupponendo la sua non onniscenza, alcuni punti sarebbero rimasti oscuri per noi lettori.. anche se esistono tanti escamotage utilizzabili per farci sapere!), mi è parso più che altro un più che riuscito... epic fail. Se devo essere sincera, come lettrice compulsiva, non mi interessa la conoscenza diretta e totale di ogni vicenda, preferisco piuttosto l'uniformità di una storia che fila, che ti da una visione completa sebbene raccontata da un'unica persona, e quindi con un punto di vista parziale. Con due voci simili, che si alternano a ritmo frenetico per l'intero romanzo è difficile immedesimarsi, entrare nella storia, in un personaggio, o semplicemente evitare una lettura un po' superficiale.
Che dirvi.. Proprio non mi è piaciuto.
Voto: 1 mela!

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