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Le letture della Fenice - RECENSIONE: Cinquanta sfumature di nero

Creato il 12 aprile 2013 da Lafenice
Buongiorno a tutti amici ed amiche! Partì tutto qualche settimana fa con le “Cinquanta sfumature di grigio”.. Arriviamo, dunque, al nero! Pronti per l'universo hot di E.L.James? Le letture della Fenice - RECENSIONE: Cinquanta sfumature di nero Cinquanta sfumature di nero di E.L.James Mondadori pagg. 594 prezzo: 14,90€ uscita: 2012
Profondamente turbata dagli oscuri segreti del giovane e inquieto imprenditore Christian Grey, Anastasia Steele ha messo fine alla loro relazione e ha deciso di iniziare un nuovo lavoro in una casa editrice. Ma l'irresistibile attrazione per Grey domina ancora ogni suo pensiero e quando lui le propone di rivedersi, lei non riesce a dire di no. Pur di non perderla, Christian è disposto a ridefinire i termini del loro accordo e a svelarle qualcosa in più di sé, rendendo così il loro rapporto ancora più profondo e coinvolgente. Quando finalmente tutto sembra andare per il meglio, i fantasmi del passato si materializzano prepotentemente e Ana si trova a dover fare i conti con due donne che hanno avuto un ruolo importante nella vita di Christian. Di nuovo, il loro rapporto è minacciato e a questo punto Ana deve affrontare la decisione più importante della sua vita, e può prenderla soltanto lei... Continuo a non comprendere tutto il clamore nato attorno a questa serie, davvero non lo capisco. Non riesco a trovarci nulla di sconvolgente, nulla di troppo “alternativo”, nessuna grande perversione sessuale, di quelle che ti tolgono il sonno. Insomma: Mr Grey è il sogno inespresso del 99.9% della popolazione femminile mondiale. Splendidamente bello, vergognosamente ricco, sufficientemente coinvolto da tenere particolarmente alla salute della propria amata, con un debole verso il sesso “strano”. Ragazze, non facciamo le ipocrite, ma per uno così non sarei la sola a farci la firma. Insomma, sarebbe come vincere al Superenalotto senza nemmeno aver pagato i soldi del biglietto! Se in Cinquanta Sfumature di Grigio, la storia del contratto, della stanza delle torture e del sadismo non troppo celato di Christian teneva banco, in Cinquanta sfumature di nero resta la sola storia d'amore a tinte – molto ma molto – rosse, nulla di troppo esaltante ma capace di toccare dei picchi di assurdità tali da rianimare le situazioni. Penso a Miss Steele ed alla sua capacità di vivere nutrendosi di sola aria – insegnatemi come si fa, la mia linea ringrazierebbe. Penso a – SPOILER – uno strano Christian che, pervaso dalle sue mille ed irrazionali paure, crolla a terra come un sacco di patate (vuoto) in modalità sottomesso, onde impedire alla sua amata di scappare da tutta quella follia che è la sua vita FINE SPOILER. Penso alla rivelazione sui guadagni di Christian (vedete, non ho esagerato sostenendo che sposare Christian Grey sarebbe vincere alla lotteria), ed alla sua ultimissima invenzione, il telefono che si aziona a manovella: in questo modo, chiunque può ricaricarlo senza attaccarlo alla corrente – NON HO PAROLE, vi prego fatemi smettere di ridere. Insomma: questi, ed altri divertentissime perle di cui non voglio parlarvi onde evitare spoiler, sono i veri punti fondamentali di questi libri. Animano la narrazione, rendendo una semplice storia d'amore molto hot, un universo divertente e simpatico. Dal punto di vista dei personaggi, Cinquanta Sfumature di Nero, ci conduce nell'universo di Christian, portandoci a comprendere – in modo più profondo – il suo disagio e tutti quegli avvenimenti che lo hanno portato ad essere ciò che è diventato. Un'infanzia difficile, una madre troppo occupata a sopportare i propri demoni per rendersi conto di avere effettivamente un figlio... Insomma, tutta una serie di elementi che – almeno in linea teorica – dovrebbero suscitare un forte pathos nel lettore ma che non raggiungono questo risultato. A mio avviso, la ragione è da ricercarsi nel fatto che l'autrice non ha effettivamente analizzato in profondità questi aspetti della vita di Christian, nascondendosi dietro alla reticenza del suo personaggio, molto probabilmente perché le vere spiegazioni arriveranno soltanto alla fine. Ad ogni modo è un peccato: l'occasione di dare uno spessore maggiore all'intera storia, sprecata. Che dire amici. Non è di certo un capolavoro e nemmeno un romanzo provocatorio ed alternativo. Lo definirei una storia d'amore esplicita, con situazioni e personaggi alquanto caricaturali. Nulla di esaltante. Voto: 2 mele e mezzo.

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