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Le letture della Fenice: RECENSIONE - Gli zombie non piangono

Creato il 31 ottobre 2012 da Lafenice
Le letture della Fenice: RECENSIONE - Gli zombie non piangono
Gli Zombie non Piangono di Rusty Fischer ottobre 2012 GiuntiY pag.359 prezzo: 12,00€
Living Dead Love Stories Series 1. Zombies don’t cry, 2011 /Gli zombi non piangono, 2012 2. Zombies Don’t Forgive, aprile 2013?
Le letture della Fenice: RECENSIONE - Gli zombie non piangono Maddy Swift è una studentessa un po' imbranata, che frequenta il liceo della tranquilla cittadina di Barracuda Bay e ha una cotta per il nuovo ragazzo della scuola. Quando Stamp la invita ad una festa, la sua vita è destinata a cambiare per sempre. Piove a dirotto e Maddy, tutta agghindata, esce di nascosto dal padre. Dopo essersi persa diverse volte, finalmente intravede le luci di una festa e viene colpita in pieno da un fulmine. Appena si risveglia, si ritrova con la faccia in una pozzanghera, stordita e completamente inzaccherata. Ma il fango è l'ultimo dei suoi problemi: è quel buco fumante nel cranio, il cuore che non batte più e i polmoni che non funzionano a farle sorgere qualche sospetto.. una volta a casa, dopo una rapida ricerca in rete, scopre con raccapriccio di essersi trasformata in una delle creature che più la spaventano: una morta vivente.
Ed ecco che, in concomitanza con la più dark delle feste, Halloween, GiuntiY porta in Italia l'ultima fatica di un ex professore di liceo appassionato di zombie, Rusty Fischer: sto parlando di Gli Zombie non piangono (Zombies don't cry), in libreria dallo scorso 17 Ottobre.
Gli zombie non piangono” si propone come romanzo veloce e scorrevole, composto da capitoli brevi ma densi di azione, con un linguaggio dal registro colloquiale ma comunque non scadente, e con un grande valore aggiunto, sicuramente estraneo alla maggioranza dei romanzi che annoverano tra i propri protagonisti queste strane ed orrende creature, la simpatia. L'autore ci parla attraverso la protagonista di questo romanzo, Maddy, una ragazzina dalla vita lineare – forse troppo – che si ritrova catapultata in un mondo a lei sconosciuto e tradizionalmente disgustoso come quello dei morti viventi. Lo fa senza lasciare il posto alla disperazione o alla paura ma, al contrario, presentandoci un personaggio alquanto caricaturale, figlio del prototipo del teenager insicuro ed alla costante ricerca di conferme esterne, un personaggio fortemente autocritico che mette in luce ed analizza i propri punti deboli o le proprie disgrazie, con disarmante schiettezza ed una profonda flessione verso l'ironia ed il sarcasmo. Penso, ad esempio, a quando Maddy litiga con l'amica del cuore Hazel, vera e propria tiranna, e, pur avendo tutte le ragioni del mondo per avercela con lei, la implora, in modo decisamente patetico e teatrale – emo, oserei dire - di rimanere al suo fianco, per poi ammettere di essere stata profondamente stupida a comportarsi in quel modo: atteggiamento che non solo la rende empaticamente vicina a noi lettori umanizzandola, ma riesce anche a farci sorridere della situazione in generale.

Le letture della Fenice: RECENSIONE - Gli zombie non piangono

Cover USA del 2° capitolo

Anche il modo di agire della giovane Maddy, rasentando il ridicolo, risulta estremamente divertente: ecco che, nel momento in cui si rende conto di non respirare, di non avvertire più nessun tipo di battito nella cassa toracica e di avere un buco in mezzo al cranio, invece di disperarsi alla ricerca di una spiegazione che pare non esserci, googla la frase “caratteristiche fisiche di uno zombie” ed ecco che approda sul blog seiunozombie.blogspot.com, dove, attraverso un quiz a risposta multipla da un nome alla sua nuova condizione ed inizia a comprendere ciò che d'ora in poi dovrà fare per sopravvivere. Assolutamente spassoso.
Piccoli resti di spoiler - ATTENZIONE
Gli unici difetti riscontrati riguardano la struttura e lo sviluppo di alcune circostanze. Anzitutto il rapporto pseudo amoroso che Maddy ha con un altro zombie, la sua “guida”, Dane. Poco approfondito, non spiegato nel modo migliore e più comprensibile. Un vero peccato: con un minimo di approfondimento in più la loro storia avrebbe acquistato più forza. Anche l'epilogo mi ha lasciato “con l'amaro in bocca”: lo stacco da tra questo ed il capitolo precedente è molto forte ma, soprattutto, crea nel lettore un forte senso di suspanse. La struttura e la velocità tremenda dell'epilogo, però, smontano le aspettative senza dare a chi legge nulla di concreto. Altro grande peccato.
A prescindere, comunque, dai problemi riscontrati a livello di struttura, rimane una lettura divertente e accattivante, uno di quei libri da terminare in poche ore. Ed il mio giudizio complessivo non può che essere buono!
Voto: 3 mele

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