Buongiorno a tutti, amici ed amiche books addicted!
Da tanto - troppo - tempo, avrei dovuto parlarvi di una lettura conclusa qualche tempo fa ma che, fino a questo momento, non ho avuto modo di recensire. Ma - forse - questa è la volta buona, quindi.. oggi parliamo di: Goddess di Josephine Angelini, l'ultimo capitolo della saga Starcrossed!
Dopo aver accidentalmente liberato l'intero pantheon della mitologia greca dall'esilio sull'Olimpo, Helen deve riuscire a imprigionare di nuovo tutti gli dèi senza scatenare una guerra che potrebbe essere devastante. Ma l'ira divina è violenta, così come la sete di sangue. I poteri di Helen sono aumentati e al tempo stesso è cresciuta la distanza fra lei e i suoi amici di sempre. Un oracolo infatti rivela che il male si è insinuato fra loro: c'è un traditore nella sua cerchia e i sospetti ricadono proprio sul bellissimo Orion. Helen, combattuta fra l'amore per Orion e quello per Lucas, sarà costretta a prendere difficilissime decisioni, nel disperato tentativo di evitare uno scontro finale fra dèi e mortali.
Il suo destino si sta per compiere, mentre una feroce battaglia si avvicina inesorabile. Solo una dea potrà sorgere per salvare il mondo: è scritto nelle stelle.
Passioni, guerre, sconfitte e vittorie si intrecciano magistralmente in questo avvincente capitolo finale di una trilogia che è già diventata un mito.
Ho sempre apprezzato il modo di scrivere della Angelini , fin da : lo trovo elegante e pieno, anche se un tantino tendente all'orpello, con la creazione di queste lunghe descrizioni che, alla lunga, possono diventare utili al solo fine di entrare nel momento, sicuramente non a quello di capire fino in fondo la storia (preferisco, per mia inclinazione personale, descrizioni brevi e centrate, il talento di chi, con poche parole, ha già creato un'immagine ben precisa nella tua testa). Ad ogni modo, la trovo una delle autrici più dotate nel panorama young adult di questo momento. Starcrossed
Arriviamo invece alla storia, il punto su cui vorrei soffermarmi maggiormente, essendo questa la conclusione di una trilogia e dovendo noi, quindi, tirare le somme.
Goddess mi ha colpito a tratti. Ciò che, devo ammettere, mi ha colpito meno [ PICCOLISSIMO SPOILER, ATTENZIONE ], è il sovraccarico di potere di Helen, questo nuovo, piccolo Dio calatosi perfettamente nella parte del giustiziere della notte, pronta a tutto pur di sconfiggere il tanto odiato male, persino correre il rischio di diventare il male stesso. [ ] Avrei preferito una soluzione di concerto che prevedesse meno onnipotenza e più cooperazione, sicuramente presente nella scena subito antecedente a quella "risolutiva", ma non alla fine vera e propria. Anche nel secondo libro i riflettori erano puntati specialmente su Helen, ma in modo diverso: a seguito della sua discesa negli inferi, a causa della sua sofferenza, evolve. Qui, [ ] a causa di un anti igienico scambio di sangue, diventa Dio. Insomma, c'è un po' di differenza..[ SPOILER ]. FINE SPOILER
Pure [ ALTRO SPOILER ], la discesa di Lucas nel regno dei morti, ed il conseguente patto (di più non dico, non preoccupatevi!), mi è sembrato un tentativo di attirare l'attenzione su un personaggio che, per quanto rientri tra i co protagonisti della trilogia, era diventato marginale, relegato nell'ombra dall'attenzione data alla sola Helen, probabilmente strumentale allo sviluppo delle vicende della ragazza, sicuramente con una storia non in grado di reggere un libro da sola. Un peccato: per quanto Edwardiano, il personaggio di Lucas non era certamente male e, soprattutto, meritava un po' di spazio in più! [ ] FINE SPOILER
Confrontando i tre libri della saga, come vi scrissi anche qui, quello che più mi ha colpito è, senza dubbio, il secondo, Dreamless . Più dark del precedente e del successivo, sicuramente più maturo degli altri due. Ecco cosa scrissi in merito a : Dreamless
Ottima la scelta di lasciare tanto spazio al talento di Hellen, protagonista dei romanzi della Angelini, ovvero la capacità di scendere nel regno dei morti durante il sonno. Un sonno che perde la sua normale valenza di "ristoro", diventando, invece, una dimensione fondamentalmente vitale, il momento in cui la nostra protagonista ha la capacità di portare a termine la sua missione, cambiando la vita di chi, come lei, deve il proprio potere alla natura di "semi-dio". La missione in questione, quella di liberare le furie rendendole incapaci di nuocere, la porterà a riflettere sulla propria natura, su ciò che davvero considera giusto e su ciò che è necessario per compierlo.
Ribaltare il normale susseguirsi dei ritmi umani, far diventare la notte (per sua natura misteriosa e pericolosa), l'unico momento in cui è possibile discendere negli inferi, e, soprattutto, discendere negli inferi per compiere una missione che nessun altro può portare a termine, rende la storia interessante e intrigante, accattivante nella sua capacità di attrarre un ipotetico lettore. Purtroppo, per quanto risulti carino e ben leggibile, non ritengo che Goddess abbia lo stesso magnetismo e lo stesso "spessore" del precedente. È una lettura d'intrattenimento ma che, forse, non da molto di più.
Peccato: avevo aspettative enormi su questo libro!