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Le letture della Fenice - RECENSIONE: Il caso Sigerson di Letizia Loi

Creato il 13 ottobre 2013 da Lafenice
CONTIENE PICCOLE TRACCE DI SPOILER   Buongiorno a tutti, amici ed amiche books addicted!
Arriva oggi, sul Diario della Fenice, la recensione di un nuovo racconto di Letizia (vi ricordate, abbiamo già parlato di lei qui – Uno Studio in Vapore) che muove le sue vicende nella Londra di Holmes e Watson. Abbandonate le atmosfere surreali e steampunk di Uno studio in vapore, l'autrice lascia da parte la vena più marcatamente poliziesca di Doyle, concentrandosi principalmente sul rapporto tra un Watson particolarmente emotivo, ed il nuovo arrivato nel suo vicinato, Mr. Sigerson, un uomo dall'identità misteriosa, capace di nascondere (consapevolmente oppure no?) un segreto. Chi è davvero Sigerson? La somiglianza con Holmes – scomparso tre anni prima – è così marcata da far vacillare ogni certezza di Watson: fino ad aprire il vortice della passione.
Le letture della Fenice - RECENSIONE: Il caso Sigerson di Letizia Loi Il caso Sigerson di Letizia Loi Lite Editions Prezzo: 1,99€
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Ammetto di aver preferito Il caso Sigerson al primo racconto di questa stessa autrice, Uno studio in vapore. Ho trovato la storia più convincente, in quanto non lascia praticamente nulla in sospeso: non vi sono troppi fronti aperti e l'attenzione è quasi esclusivamente posta sul riconoscimento dei due amanti, Watson e Sigerson/Holmes e sulla tensione che questi sperimentano fino al momento in cui non decidono di lasciarsi andare l'uno all'altro. È un'attrazione forte la loro, un filo che li lega e li avvicina quando tentano di allontanarsi l'uno dall'altro. Ed allora, sapientemente, a dispetto di quanto la razionalità possa dire loro, cedono: vivono l'amore e lasciano fiorire i suoi effetti benefici (il più palese: Sigerson/Holmes torna a ricordare qualcosa di quella che, ormai, era la sua vita passata). Anche il piccolo caso iniziale che i due si ritrovano a risolvere non è altro che un puzzle fondamentale nella definizione di un personaggio che pare essersi celato sotto mentite spoglie. Non posso non apprezzare questa caratteristica: amo i racconti decisi, quelli che evitano di percorrere mille strade, ma si concentrano su una sola via, portandola avanti, definendo il suo compimento in modo chiaro e preciso. A mio avviso da equilibrio all'intero racconto, lo rende plausibile e tiene il lettore concentrato “sul pezzo”, senza la minima dispersione di energia. Quindi.. brava Letizia! Mi piace molto l'idea romantica dell'incontro di due anime affini, indipendentemente dalla loro identità. L'idea che Sigerson, pur avendo perso quasi completamente la memoria di Holmes, incontri Watson e decida di arrendersi a lui – proprio come Holmes nella sua vita precedente aveva fatto – da, a questa storia d'amore, un'inevitabilità che non mi dispiace affatto!
L'unica nota un tantino dolente, questa volta inerente ad un mio opinabile gusto piuttosto che ad una verità scolpita nel marmo, sta nel carattere dei due personaggi principali, Holmes/Sigerson e Watson. Molta, forse troppa emotività, un piccolo concentrato di lacrime e sospiri che mi ricorda troppo la letteratura young adult. Ma questo è gusto personale, ripeto: avrei preferito vedere determinate circostanze affrontate in modo meno drammatico e più sereno, forse. Però non posso nascondere che questa inclinazione al dramma è in linea con lo svolgersi del racconto stesso: Watson crede che Holmes sia morto, andato. Quando lo rivede, per quanto vesta i panni di Sigerson, si apre al panico, alla paura, all'incredulità. Quindi, per quanto non incontri perfettamente il mio gusto personale, direi che è completamente in linea con la direzione che Letizia da al racconto stesso.
Quindi, dovendo valutare questo racconto... 4 mele. Mi è davvero piaciuto!
E voi cosa ne pensate, amici? Avete letto questo racconto? Buona giornata e buona fortuna a tutti!

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