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Le letture della Fenice: RECENSIONE - Il potere del numero 6

Creato il 30 agosto 2012 da Lafenice
Le letture della Fenice: RECENSIONE - Il potere del numero 6  
Il potere del numero sei di Pittacus Lore Nord in libreria dal 7 Giugno 2012
Le letture della Fenice: RECENSIONE - Il potere del numero 6 Buongiorno a tutti amici e benvenuti ad una nuova recensione del Diario della Fenice.
È giunto il momento di risolvere i miei problemi “del tutto personali” con una lettura terminata, oramai, tanto tempo fa. Recensire “Il potere del numero 6” di Pittacus Lore, si sta rivelando essere un'impresa davvero ardua: non tanto perché non mi piacque quando lo lessi, quanto perché – e questa è una spiegazione scovata soltanto qualche giorno fa – metterne in luce i lati positivi o negativi mi risulta complicato.
Il potere del numero sei” porta avanti il cammino interrotto con la conclusione di “Io sono il numero 4”, includendo nuovi personaggi nella storia e, molto probabilmente, pronunciando un addio definitivo ad altri.
Il personaggio più riuscito, forse perché mai analizzato in prima persona ma sempre attraverso gli occhi di altri – o quelli di numero 4, o quelli di numero 7 – è quello di numero 6: una eroina potente e scaltra, splendida e letale al contempo. Un personaggio che, anche dal punto di vista psicologico, non lascia interdetti perché, in un certo senso, sappiamo cosa aspettarci. Per sei il pericolo non è importante se è l'unico mezzo possibile per risolvere la missione. La Terra, i rapporti umani, sono nulla se paragonati alla ricerca dei propri compagni scappati da Lorien. L'unico punto su cui sono sicura darà delle incredibili sorprese, è per quanto riguarda la “storia” con numero Quattro.. Ma si sa, l'amore ammorbidisce anche gli animi più duri.
Animo sicuramente già morbido è quello di numero 4, uno dei personaggi più noiosi in tutto il libro. Trascorre il suo tempo più proiettato verso la sua sfera privata/amorosa, piuttosto che, come numero sei, ponendo attenzione a quella che è la missione che deve compiere.
Ecco, le parti che lo riguardano, tranne quelle d'azione che scorrono molto velocemente, risultano essere lente e paralizzanti: fortunatamente si alternavano alla vita di un altro nuovo personaggio, numero 7, la piccola ragazza costretta a vivere in un convento in Spagna dato che la sua “protettrice”, dopo esservi giunti, era caduta preda del sacro fuoco della fede, per poi decidere di rinnegare la sua missione e diventare – a tutti gli effetti – una suora. Con buona pace di numero 7 che, suo malgrado, si ritrova in terribile pericolo.
Le voci narranti la storia sono due e si alternano regolarmente portando avanti il racconto fino alla sua ultima pagina. Abbiamo da una parte numero 4 – le parti in cui il ritmo rallenta – e dall'altra numero 7: modo interessante per dare al lettore una visione d'insieme a prescindere dalle sue preferenze soggettive.
I momenti migliori in questo libro sono, senza ombra di dubbio, quelle dei combattimenti: energiche, dinamiche, ben strutturate.
Che dirvi amici, ho trovato quello che mi aspettavo: azione – anche se a tratti -. In attesa del sequel assegno a “Il potere del numero sei” 3 mele.. e un torsolo!

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