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le letture della Fenice: RECENSIONE - Io sono Heathcliff

Creato il 30 marzo 2012 da Lafenice
ATTENZIONE SPOILER!
Scrivere il sequel di un grande classico come "Cime Tempestose" della Bronte è una vera e propria sfida: emulare la Bronte è pressoché impossibile, un pò come riuscire a far rivivere il dramma di un amore mai veramente vissuto nella mente del lettore.
Così quando, l'anno scorso, Fazi Editore annunciò l'uscita di Io sono Heathcliff (per poi posticiparla a quest'anno, 30 Marzo), fui divorata dalla curiosità. Sarebbe stato all'altezza di Cime Tempestose?
le letture della Fenice: RECENSIONE - Io sono Heathcliff
Due ragazzi, Elena e Damian, due mondi antitetici che si scontrano per caso, durante un tentato scippo.
Tra di loro, fin dal primo istante, si sviluppa un'attrazione senza pari, attrazione che li spingerà a cercarsi, desiderarsi, rincorrersi fino a che le loro strade non si riuniranno, definitivamente, in una soltanto. 
Un amore inizialmente impossibile, poi troppo forte per essere negato, allontanato, distrutto. Un amore alimentato da due spiriti erranti, Heathcliff e Cathrine, desiderosi di ritornare alla vita corruttibile e finita degli umani...
La storia di Elena e Damian è, soprattutto, una storia di coraggio. Nessuno può controllare i propri sentimenti, scegliere liberamente il destinatario migliore, nel momento più opportuno, nelle circostanze più favorevoli. L'amore viene e ti sconvolge, ti cambia, ti distrugge se sei troppo sciocco da non accettarlo (vedi Cathy e Heathcliff), ti migliora se lo lasci entrare, se decidi di viverlo, fino alla fine. "l'amore ti segna": credo sia questo uno dei messaggi che "Io sono Heathcliff" (un pò come Cime tempestose, d'altronde) ci regala. Rifiutarlo significa garantirsi l'eterna frustrazione, accettarlo è sempre cosa più che giusta.
Altro elemento importante in "Io sono Heathcliff" è la dimensione dell'affetto, l'amore che lega una persona alla sua famiglia, alle sue amicizie, alla sua vita insomma. Perché si farebbe qualsiasi cosa per proteggere le persone che amiamo, proprio come Elena ci insegna.
Tornando quindi al collegamento di apertura, "cime tempestose - io sono Heathcliff", non mi sentirei di definire l'opera prima della Giuffrè come un vero e proprio sequel. Lo definirei piuttosto come l'omaggio di una scrittrice (in primis lettrice) ad un'opera che ha amato profondamente. Un omaggio pieno di umiltà e rispetto, soprattutto. Sapete, molto spesso le storie che tanto abbiamo amato vengono storpiate e rilette, privandole della loro vera consistenza, della loro forza, della loro magia. Non è certamente il caso di "Io sono Heathcliff": la storia di Elena e Damian corre su un binario separato, incontra i protagonisti del romanzo della Bronte ma non li cambia, non li modifica anzi! In un certo senso li riscatta (e mi fermo qui per non darvi troppe informazioni..).
le letture della Fenice: RECENSIONE - Io sono HeathcliffAmmetto, però, di aver riscontrato qualche perplessità durante la lettura. Quella più forte è rappresentata dall'epilogo, temporalmente distaccato dal resto della narrazione, un breve capitolo che ci racconta qual'è la condizione dei nostri personaggi a due anni di distanza dall'ultimo colpo di scena.
Posto che, per mio gusto personale, preferisco essere meno guidata nella conclusione di un romanzo (soprattutto uno di quelli che, come Io sono Heathcliff, mi è davvero piaciuto!) e quindi staccherei senza pensarci un istante tutte quelle pagine che iniziano con "x anni dopo..", non sono riuscita a scorgere l'evoluzione di alcuni personaggi, ad iniziare da Damian. Pur essendo un ragazzo, in fin dei conti, dall'animo gentile e buono, ha avuto una vita ed un passato turbolento che lo hanno caratterizzato come "tipo pericoloso", senza poi contare l'appartenenza ad una famiglia capeggiata da un boss malavitoso tutt'altro che simpatico ed amorevole.
Le informazioni che l'autrice ci fornisce attraverso l'epilogo ci dicono che Damian è diventato un uomo rispettabile, giovane capo famiglia dedito all'allevamento di cavalli, ben voluto dai genitori di Elena e dalle persone a loro vicine. Quello che mi sono chiesta, leggendo queste righe è "ma come è riuscito a diventare così? come ha potuto emanciparsi da uno zio che lo trattava come fosse una sua proprietà, come è riuscito ad uscire da un mondo, quello della malavita, così violento e vendicativo senza il minimo problema?". Ecco, mancano un pò di informazioni. Avrei preferito sapere qualcosa di più sulla conclusione di una vicenda che rimane un pò in sospeso, piuttosto che scoprire il "futuro" di questi ragazzi (che avrei preferito immaginare): dopotutto, rimane un pò sospeso.
Importante punto di forza di Io sono Heathcliff è il modo di scrivere di Desy: è capace di rendere anche il più banale degli avvenimenti, un tripudio di poesia, luci e colori. La sua penna tocca l'anima, questo è certo.
Ritorniamo quindi alla domanda iniziale "io sono Heathcliff è all'altezza di Cime Tempestose"? Assolutamente si, nel senso che si tratta di un omaggio carino al libro della Bronte. Un romanzo che, a prescindere dalle perplessità sorte dall'epilogo, mi sento di consigliare a tutti voi!
voto: 3 mele e mezzo!

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