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L'Inferno di Dante illustrato da Paolo Barbieri Mondadori pag.113 22,00 € uscita: ottobre 2012
“Per me si va nella città dolente, per me si va ne l'etterno dolore, per me si va tra le perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore; fecemi la divina podestate, la somma sapienza ed il primo amore. Dinanzi a me non fuor cose create se non etterne, io etterno duro. Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate” Canto III, vv 1-15
Approcciarsi ad una delle più grandi opere della letteratura italiana, può rivelarsi una pazzia o un'azione fondamentalmente geniale: il rischio che si corre è quello di sminuire qualcosa di intoccabile, il parto di una mente toccata dalla mano dell'Ispirazione, quella con la I maiuscola, quella che tutti noi attendiamo e soltanto pochi, fortunati, trovano. La mano di Dio, mi piacerebbe definirla: perché quando un'opera ha la potenza e la forza della Divina Commedia, quando sopravvive al cambiamento, ai secoli, a culture in continuo movimento rimanendo attuale e apprezzata in tutto il mondo, ci rende testimoni di un processo creativo fuori dal comune e, soprattutto, indipendente dalla mortalità e dalla limitatezza umana. Non si odia la Divina Commedia, la si ama e basta. Magari non subito, magari incontrandola un paio di volte e comprendendola a poco a poco, ma, alla fine, non si può fare a meno di apprezzarla, viverla, e riconoscerne il valore. Quando, per la prima volta, strinsi “L'inferno di Dante” tra le mani, ebbi la sensazione di avere di fronte qualcosa di importante: un libro diverso dagli altri, fuori dal comune, innegabilmente interessante in quanto frutto dell'unione delle parole del sommo Poeta e delle immagini di uno dei più grandi illustratori italiani, Paolo Barbieri. La mia sensazione si è rivelata corretta: l'eterno si è unito al “qui ed ora” della modernità, personaggi come Caronte, Cleopatra, Farinata degli Uberti o il Conte Ugolino hanno trovato un volto – moderno, d'impatto, sensazionale nel suo essere totalmente aderente a quanto descritto dal Poeta – e la Commedia è diventata l'unica, vera ed inimitabile, opera fantasy -oltre a politica e morale- mai concepita. Impossibile non rimanere folgorati dalle immagini di Barbieri: come si può guardare Giasone, le sue ferite sanguinanti, i suoi occhi pieni di dolore, o il tenero e sempiterno abbraccio di Paolo e Francesca, senza restare a bocca aperta, senza essere trascinati in quella selva oscura di cui ci parla Dante, senza avvertire l'esigenza di proseguire nel viaggio? Impossibile. Quindi non ho esitazioni nell'affermare che l'impresa di Barbieri si è rivelata: assolutamente riuscita.
Non posso fare a meno di consigliarlo. Ottimo.
Voto: 5 – fantastiliardi – di mele.
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