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Le letture della Fenice - RECENSIONE - La casa per bambini speciali di Miss Peregrine
Creato il 24 gennaio 2013 da LafeniceBuongiorno a tutti carissimi amici, e bentrovati sul Diario della Fenice per una nuova recensione! Quest'oggi ho il piacere di presentarvi un libro che morivo dalla voglia di leggere, romanzo di cui vi parlai già qualche tempo fa raccontandovi le mie dis-avventure in libreria, La casa per bambini speciali di Miss Peregrine. Un libro “speciale”, magnetico: il primo capitolo di una saga che mi ha semplicemente stregato!
La casa per bambini speciali di Miss Peregrine originale: Miss Peregrine's home for Peculiar Children di Ransom Riggs Bur Rizzoli pagg. 379 9,90€ uscita: edizione Rizzoli – 2011 prima edizione Bur – Ottobre 2012
Quali mostri popolano gli incubi di Abraham, il nonno di Jacob, unico sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia di ebrei polacchi? Sono la trasfigurazione della ferocia nazista o piuttosto qualcos'altro, qualcosa di vivo, presente e ancora mortalmente pericoloso? Quando una tragedia impossibile lo colpisce, Jacob sa che non può più rimandare: deve scoprire cos'è successo a suo nonno e, soprattutto, cosa ha visto, o crede di aver visto, con i suoi stessi occhi. Non gli resta che attraversare l'oceano e trovare l'inaccessibile orfanotrofio inglese che durante la guerra ospitò Abraham e altri piccoli orfani ebrei. Ma per raggiungere quel luogo avvolto nella leggenda non ha molti indizi, a parte vecchi racconti del nonno e una sparuta collezione di bizzarri fotomontaggi d'epoca.
Un concentrato di idee vincenti: ecco come definirei “La casa per bambini speciali di Miss Peregrine”, esordio letterario del blogger, autore di cortometraggi e collezionista di foto d'epoca, Ransom Riggs È un libro dall'aurea magica e misteriosa, sicuramente avvincente e disarmante nella sua complessità, nel suo unire l'arte visiva (attraverso alcuni straordinari fotomontaggi “vintage” di cui parlerò tra pochissimo) a quella letteraria, non perfetta ma estremamente promettente. La storia si dipana su due piani/spazi temporali ben distinti: da una parte il grigio presente di un ragazzino un po' dark/un po' emo sconvolto dalla morte dell'amatissimo nonno in circostanze misteriose, dall'altro, invece, una piccola isola gallese ferma agli anni '40, un orfanotrofio “sui generis”, abitato da bambini speciali grazie a bizzarre abilità di cui non voglio parlarvi onde evitare troppi spoiler. Lo scambio tra passato e presente è costante e reso possibile dai movimenti di Jacob (il ragazzino emo di cui sopra, n.d.E.) che, attraverso un piccolo passaggio in una palude maleodorante, riuscirà a raggiungere la casa per bambini speciali ed i suoi abitanti realizzando il suo obiettivo ovvero scoprire la verità su un nonno troppo spesso giudicato bizzarro e visionario (anche lui era speciale – dopotutto) arrivando a comprendere, di conseguenza, sé stesso ed il suo posto nella storia. Uno scambio che, devo ammetterlo, mi ha completamente entusiasmato: adoro i viaggi temporali soprattutto quando vengono presentati con assoluta naturalezza e scorrevolezza quando noi lettori, esattamente come il protagonista, siamo trascinati dalla storia in una dimensione parallela grazie allo sviluppo di eventi incontrollabili, grazie all'avvicendarsi di situazioni che ci conducono in quel punto ben preciso. Nessuna strampalata costruzione, nessuno stratagemma ingegnoso, soltanto una figura dai tratti non meglio definiti che ci guida.. in una piccola grotta. E da li si apre un mondo nuovo e vecchio al contempo, un'incognita da definire pur essendo non così tanto misteriosa. Insomma: il passaggio da un'epoca all'altra risulta naturale e obbligato. Nulla stride, non esistono note discordanti: solo una – splendida – evoluzione.
I personaggi mi hanno letteralmente colpito: uno dei miei preferiti era il nonno del giovane Jacob, Abraham, un vecchietto un po' nevrotico ed isterico, schiavo di una vita che non avrebbe mai voluto e mai integratosi nella normalità di un'esistenza regolare, fatta di casa, famiglia ed affetti concreti. Un personaggio dal background doloroso (ebreo polacco scampato allo sterminio nazista e poi arruolatosi nell'esercito della corona britannica), mai compreso dalla propria famiglia e per nulla integrato nella società: un borderline romantico, proprio come piacciono alla sottoscritta. Un peccato averlo conosciuto così poco. Altro incredibile personaggio è quello di Miss Peregrine la donna falco, una sorta di madre severa e protettiva che darebbe qualsiasi cosa per tenere al sicuro i ragazzi speciali affidati alle sue cure. Il bello è che ho trovato elementi positivi in un po' tutti i personaggi, così ben caratterizzati, così ben costruiti: mi limito ai miei preferiti onde evitare di dilungarmi troppo!
Come dicevo in apertura ho semplicemente adorato l'unione tra fotografie e storia scritta: credo che questa scelta contribuisca a dare un'immagine vera e propria della storia che Riggs vuole raccontarci, una prova tangibile della consistenza di personaggi sopra le righe e terribilmente affascinanti. Un bel contributo volto a dare spessore all'intera storia. Ottima scelta.
Insomma: un libro splendido, primo capitolo di una saga sicuramente must read!
Voto: 4 mele e mezzo!
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