Impossibile spaventarla.
Mentre camminava sui ciottoli ovattati dalla neve per andare, a scuola, Karou non aveva alcuna sinistra premonizione su quella giornata. Sembrava solo un altro lunedì, innocuo a parte la sua sostanziale luneditudine, per non parlare della sua gennaietà.
Era buio e faceva freddo; in pieno inverno il sole non sorgeva fino alle otto. Eppure era incantevole. La neve che cadeva e l’ora mattutina cospiravano a dipingere una Praga spettrale, come un’antica lastra fotografica, tutta argento e foschia.
A prescindere dal fatto che sto manifestando tutti i segni di una importante allergia vs non soltanto il genere YA ma anche verso i romanzi non autoconclusivi, ho divorato la Chimera di Praga.
Anzittutto non è il solito YA, ha qualcosa in più, è più adulto forse. A livello di tematiche, di caratterizzazione dei personaggi, a livello di scrittura.
é diverso dal solito filone: per la storia che ci racconta, per la particolarità dei suoi personaggi, per la capacità della Taylor di celare un segreto estremamente interessante fino al momento di massima tensione narrativa..
Non voglio comunque lasciare le mie parole al caos dell'interpretazione, quindi.. vediamo un pò nello specifico cosa mi ha più colpito di questo romanzo.
- L'amore ai tempi dell'odio - non c'è nulla di più vero ne "La chimera di Praga" dell'insensata inclinazione tutta umana ad anteporre le proprie convinzioni etnico/razziali ai propri sentimenti. Il nemico non ha valenza in quanto essere umano con un proprio background sociale, famigliare, affettivo. Il nemico vale in quanto parte integrante di un sistema considerato "negativo" in quanto distante dal proprio, un sistema (molto spesso) da distruggere. ed ecco che gli umani non sono più umani, diventano macchine assoggettate ad una volontà più alta, ad un indottrinamento che li priva della loro capacità empatica, imprigionandoli in una gabbia d'odio difficile da eliminare.. fino a che non arriva qualcuno di coraggioso. Qualcuno che, privo di pregiudizi o abbastanza aperto da eliminarli, comprende che c'è bellezza anche nella diversità, anzi: c'è anche una ricchezza inimmaginabile. Proprio come Akiva e Karou.
- Il collezionista di denti - il personaggio che più ho preferito in tutto il libro è quello di Sulphurus, il mercante di desideri, chimera dalle grandi corna d'ariete, padre adottivo della protagonista Karou, chiodo fisso sui "denti" (umani o animali a seconda delle esigenze) e saggezza fatta.. Chimera. Memorabile la parte in cui parla a Karou del sesso e dell'amore: "non introdurre dentro di sè niente che non sia necessario. Niente veleni o sostanze chimiche, nessun vapore o fumo o alcol, nessun oggetto tagliente, nessun ago che non sia essenziale - droga o tatuaggio - e.. nemmeno peni che non siano essenziali".
- Turning Point - La storia, talvolta surreale ma colorata nel suo essere densa di immagini e personaggi memorabili, viene completamente stravolta, nel punto di massima tensione, da una rivelazione che cambia le carte in tavola e ci prepara ad aspettare il secondo capitolo di questa serie (ecco, se c'è un punto negativo in questo libro è proprio questo!). é una rivelazione che non soltanto complica la storia, ma la rende più profonda: se inizialmente i sentimenti in gioco erano esclusivamente l'amore romantico tra l'angelo Akiva e Karou, successivamente acquista sempre più importanza l'aspetto famigliare, la figura di Sulphurus, Sybillis.. Ecco cambiano le priorità. Peccato che il libro finisca proprio quando vorremmo sapere qualcosa di più..
- Laini Taylor ed il mondo YA - non vi dirò che "La chimera di Praga" esula dai compagni del genere. Ma un pò di innovazione la porta. Personaggi assolutamente più maturi della media, ambientazioni dark ed un amore profondo che vuole andare al di là delle diversità.
1) Daughter of Smoke and Bone - La chimera di Praga
2) Days of Blood and Starlight
3) -
Che dirvi.. lo consiglio!
voto: 3 mele ed un torsolo!