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Le letture della Fenice - RECENSIONE: La città nelle nuvole

Da Lafenice
Le letture della Fenice - RECENSIONE: La città nelle nuvole Quello di Landis, è un libro estremamente veloce: vuoi per le sue dimensioni (appena 100 pagine), vuoi per il ritmo molto elevato secondo cui gli eventi si sviluppano. Preferirei quindi definirlo "un racconto lungo" piuttosto che un vero e proprio romanzo.
La velocità dell'intera narrazione genera una sorta di deficit informativo per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi (non molto approfonditi purtroppo) e lo sviluppo della storia vera e propria. Partiamo proprio dai personaggi: il protagonista indiscusso de "Le città nelle nuvole" è David Tinkerman, un tecnico spaziale partito con il proprio diretto superiore, Leah Hamakawa, per la città di Hypatia, nel cielo di Venere. Tra i due c'è un legame più forte di quello tra colleghi, legame di cui noi siamo a conoscenza in quanto esplicitamente detto dall'autore, ma di cui non abbiamo nessuna prova tangibile a livello di azione concreta: nessun contatto tra i due (se non uno estremamente fugace nella parte terminale del racconto), anzi, la Dott. Hamakawa per poco non accetta di sposare un altro "uomo", l'infante sovrano di Hypatia. I sentimenti, quindi, non vengono analizzati con precisione, lasciando il lettore in una "pseudo ignoranza" che, un pò, infastidisce.
Anche il perno dell'intera narrazione, i conflitti sociali/politici del pianeta Venere e delle città nel suo cielo, si risolve in modo troppo veloce e per nulla decisivo: non voglio introdurre inutili spoiler, ma il problema politico alla base di Hypatia viene soltanto denunciato dal protagonista, non risolto in nessun modo più o meno eroico.
Molto interessante, invece, la descrizione del sistema politico venusiano. Un modo diverso di intendere la famiglia e la società viene presentato dall'autore comparandolo a quello terrestre e, per quanto possa risultare insensato e bruto, reso credibile e fattore indicativo della negatività di quella stessa cultura. La società venusiana, infatti, considera l'unione famigliare come "un grande affare": ed ecco che ragazzini di poco più di dodici anni sposano donne di trenta, in modo tale da trovare nella propria consorte, una "maestra", una guida, una sicurezza.
Quello che ci presenta Landis è lo spaccato di una società incentrata sull'accumulazione economica e sulla violenza cultura. Una società che, con differenze abissali riferite soprattutto al sistema famigliare distorto, è del tutto simile alla nostra.
A prescindere quindi dai limiti strutturali di questo racconto (dovuto alla sua brevità, questo è fuori discussione), risulta un libro piacevole e vero.
Consigliato agli appassionati del genere e a chi vuole avvicinarcisi!
Voto: 3 mele

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