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le letture della Fenice: RECENSIONE - La ladra della Primavera

Creato il 13 dicembre 2011 da Lafenice
 

le letture della Fenice: RECENSIONE - La ladra della Primavera

la cover


Se dovessi darvi un giudizio univoco su “La ladra della Primavera”, rispondendo alla domanda “ti è piaciuto” vi direi, senza pensarci un instante, . Questo perché l'ultimo romanzo dell'inglese Marina Fiorato non è il semplice thriller avvincente ed intricato a cui siamo ormai abituati, anzi. Da un certo punto di vista è estremamente crudo. La voce narrante è quella di Luciana Vetra, prostituta fiorentina che, dopo aver posato per il maestro Botticelli prestando la sua immagine alla Flora de “la Primavera”, ruba il disegno preparatorio del dipinto, dando l'avvio a tutta una serie di situazioni che la faranno pentire amaramente della propria scelta. Entrare in contatto con la storia dal punto di vista di Luciana, significa vederla senza nessun velo, senza filtri e nel modo più crudo e diretto possibile. A prescindere dal linguaggio, spesso volgare e basso dal punto di vista del registro, anche le situazioni più raccapriccianti e violente sono raccontate senza che nulla venga lasciato all'immaginazione. La violenza in questi racconti, spesso, è tale da lasciare il lettore stordito ed emozionalmente provato, per non dire brutalmente inorridito. Questa è l'unica nota stonata, a mio avviso, di questa storia.Luciana è colei che ci guida in un'epoca senza Dio e senza morale, mondo in cui la religione non era altro che un velo immacolato utilizzato per celare il marcio di una società corrotta e senza fede, momento storico pericoloso e brutale ma anche di altissimo livello artistico.

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Lorenzo De Medici, figura fondamentale ne "la ladra della Primavera"

A fare da contrappeso all'esuberante Luciana abbiamo Guido, novizio francescano di nobili origini. Colto, elegante ed estremamente intelligente, Guido è il personaggio ideale per equilibrare l'intero racconto. È un sognatore, un'idealista che dovrà fare i conti con la vita vera, quella che ribalterà ogni sua più radicata convinzione, mettendo a dura prova la sua fede, che lo porterà a compiere un rocambolesco e pericoloso viaggio per l'Italia in compagnia della devota (e peccaminosa) Luciana.È un personaggio che si ama, tutto qui. Si ammira la sua convinzione, il suo modo di affrontare ogni prova con coraggio. Anche quando ogni suo ideale è crollato, calpestato da una realtà che non sembra dimostrare la benché minima pietà per la sua anima, Guido ha il coraggio di andare avanti, di credere nella “bontà” della missione che condivide con Luciana: scoprire il messaggio nascosto nella Primavera, e salvare molti innocenti da un pericolo troppo grande per poter anche soltanto essere immaginato...

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La Primavera


L'idea di far partire una storia così intricata e densa, dall'analisi di un dipinto è, a mio avviso, splendida. Soprattutto se la storia in questione ci illustra quella che è una vera e propria teoria, portata avanti dal Professor Enrico Guidoni dell'Università di Roma e, chiaramente, romanzata dall'autrice. La teoria in questione legge nella Primavera del Botticelli un preciso piano politico, il progetto del Magnifico (Lorenzo) di unificazione del territorio italiano. È una teoria estremamente interessante, che ha permesso alla Fiorato di costruire un libro attraente, non che lettura alternativa di quello che è il passato del nostro paese, l'Italia.
La Ladra della Primavera” è un libro complesso e crudo, ma da cui non riuscirete a staccarvi (parola di blogger!).
Voto: 4 mele
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