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Le letture della Fenice - RECENSIONE: La Notte degli Angeli Caduti

Creato il 14 maggio 2012 da Lafenice
Le letture della Fenice - RECENSIONE: La Notte degli Angeli Caduti Aspettavo "La notte degli Angeli Caduti" con grande ansia, lo ammetto. La storia mi pareva convincente ed intrigante, romantica e sensuale, accattivante e nuova.
Cosa ho provato dopo averlo letto? Delusione, di quelle laceranti: mi aspettavo decisamente di più!
Quella della Killough-Walden è una storia complessa in quanto unisce figure tradizionalmente agli antipodi, angeli (arcangeli in questo caso) e vampiri. Direi che la caratterizzazione di queste figure si ferma al mero nome, senza presentare, nei comportamenti dei vari personaggi, veri e propri riferimenti alla loro natura. Anzi: ho trovato entrambe le figure del tutto umanizzate, cariche di virtù e difetti prettamente umani. Diciamo che, considerando gli angeli come ponte tra il Divino ed il corruttibile (l'uomo), un mezzo nelle mani di Dio per raggiungere l'uomo e leggendo "La notte degli Angeli Caduti" si potrebbe benissimo cancellare il riferimento "arcangelo" modificandolo con super eroe/alieno - anche mago volendo, e non si toglierebbe davvero nulla alla storia. Riferimenti più chiari alla tradizione sono quelli riguardanti il mondo dei vampiri anche se, devo ammetterlo, il fatto che l'Arcangelo della Morte (Azrael) una volta sceso sulla terra e manifestatosi materialmente, diventi il primo vampiro della storia non mi convince più di tanto, anzi! Avrei preferito non scomodare i vampiri (almeno per una volta), mettendo in primo piano soltanto queste strane creature chiamate "arcangeli" dalla Killough-Walden o "super uomini" dalla sottoscritta.
Fatta questa doverosa premessa, devo ammettere che quella di "La notte degli Angeli Caduti" è una storia che si legge bene in quanto estremamente scorrevole e semplice. I colpi di scena ci sono, non troppo esaltanti ma ci sono, e l'autrice risulta comunque in grado di trattenere (in un modo o nell'altro) la nostra attenzione fino alla fine. è una storia romantica, la ricerca di un amore ed il tentativo disperato di difenderlo, sicuramente piacevole per chi ama questo tipo di intrattenimento.
La cosa che mi ha lasciato più perplessa sono i protagonisti, quattro arcangeli scesi sulla terra alla disperata ricerca della propria "anima gemella", creata ad hoc dal "Vecchio" (Dio) per colmare il vuoto che ogni maschio ha nel momento in cui si ritrova a vivere per millenni circondato da soli uomini (ma siamo davvero certi che ad un arcangelo la compagnia femminile sia proprio necessaria? - un altro punto quantomeno strambo di questo libro). Essendo completamente umanizzati, come vi ho già detto, questi Arcangeli, una volta scesi sulla terra, si uniformano talmente tanto alla vita terrestre da diventare veri e propri esempi di un mondo superficiale, gretto, ed un tantino "consumista". Ed ecco che uno di loro diventa una rockstar, un altro un acclamato attore Hollywoodiano, un altro ancora un ubriacone, e l'ultimo, il più normale direi, un poliziotto.
Cosa posso dirvi.. Avrei preferito occupazioni un tantino più "alte", con uno spessore maggiore, con una aderenza alla loro natura più pronunciata, ecco.
L'accento posto sull'aspetto fisico di questi Arcangeli era a dir poco irritante. Uomini splendidi, di una bellezza per nulla umana, in grado di condannare una donna alla deficienza con un solo sguardo.. Mi ricordavano tanto una pubblicità di qualche tempo fa (l'uomo che non deve chiedere mai!).
Potenzialmente questo libro ha tutto ciò che occorre per risultare piacevole e divertente. L'esasperazione, però, di taluni elementi e la natura di personaggi che, così posta, non risulta convincente, lo rendono troppo superficiale.
Peccato.
voto: 2 mele.

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