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Ladra di Cioccolato di Laura Florand edito Leggereditore pagg.329 prezzo: 10€ uscita: settembre 2012
Attenzione: contiene tracce di Spoiler
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Sylvain Marquis sapeva che le donne vogliono una sola cosa: il cioccolato. Perciò, man mano che cresceva e diventava uomo, aveva imparato a dominare il fascino femminile. Fuori, novembre ammantava di freddo e di grigio le strade di Parigi, ma nell'atelier, mentre Sylvain stendeva quella massa densa e omogenea sul piano di marmo, e con abile scatto del polso la raccoglieva per poi stenderla di nuovo, scura e lucente, la temperatura del cioccolato era proprio come la voleva lui. Nel negozio, una bionda elegante stava acquistando una scatola di cioccolatini. Ogni suo gesto esprimeva ricchezza e privilegio. Attraverso la vetrata che permetteva agli avventori di sbirciare il processo di produzione del cioccolato artigianale, Sylvain vide che ancor prima di uscire la donna cedeva alla tentazione di mangiarne uno. Vide i denti perfetti affondare nel minuscolo cioccolatino. Conosceva alla perfezione la cedevolezza della copertura, sapeva come la ganache si scioglieva sulla lingua e come il piacere si diffondeva nel corpo di quella donna. Abbozzò un lieve sorriso e chinò la testa, tornando a concentrarsi sul cioccolato che stava lavorando. Non vide la cliente successiva che entrava nel negozio... (pag.7)
Vorrei iniziare con una precisazione: è necessario dividere questa recensione in due parti. Una, rispecchia la mia parte soggettiva, il mio modo di sentire ed il mio gusto, l'altra, invece, sarà costituita da considerazioni puramente oggettive.
La trama è molto semplice: il libro della Florand racconta la storia d'amore tra l'ereditiera americana Cade, manager dell'industria di famiglia – la Corey, azienda americana produttrice di cioccolato “democratico” -, e Sylvain Marquis, cioccolatiere d'alta classe parigino, bello ed attraente, scontroso ed incredibilmente “ombroso”. Galeotto fu un incontro di lavoro: Cade, infatti, arriverà a Parigi nella speranza di concretizzare il proprio sogno, quello di produrre una linea di cioccolato gourmet da portare alle grandi masse. Inutile dire che Sylvain, uno dei migliori cioccolatieri di Francia (se non il migliore), è il suo grande obbiettivo. Dopo un inizio a dir poco infuocato tra i due, litigi a non finire (e persino violazioni di proprietà privata), ecco che, finalmente, l'amore esplode, si concretizza, prende lo spazio di inimicizia e astio (e come poteva essere altrimenti?).
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Azzeccata la scelta di rendere la voce narrante esterna, onniscente, ma soprattutto schietta e ironica. Le sole parole riescono a dare ritmo alla storia, a darle un incedere che ben si sposa con la ricchezza di azione di questo romanzo: si scorrono le pagine, si sorride, si continua a leggere fino alla fine. E questo non è poco.
Come amante di questo genere, ammetto di aver trovato Ladra di Cioccolato scorrevole, divertente ed in grado di farmi dire “ne voglio ancora”. Se devo, però, guardarlo con occhio più obbiettivo, presenta qualche pecca troppo grande da non considerare, condizioni che lo rendono soltanto “l'ennesimo romanzo rosa americano”.
Voto: 2 mele e mezzo