Piccoli Limoni Gialli Kajsa Ingemarsson Oscar Mondadori pagg. 387 9,90€ luglio 2012
Prima di leggere “Piccoli Limoni Gialli”, ammetto di aver fatto un piccolo errore di valutazione. Credevo di trovarmi davanti un altro chick lit (credo conosciate il mio debole per questo genere, da un po' di tempo a questa parte) ed invece, più scorrevano le pagine, più mi rendevo conto di immergermi in una storia che rappresentava, a tutti gli effetti, qualcosa di più. La storia di Agnes è comparabile a quella di tante altre ragazze: tranquille nella propria “comfort zone” vengono risvegliate dal torpore improvvisamente, ed ecco che ogni certezza crolla sotto il peso di una verità difficile da accettare e, soprattutto, piena di contraddizioni. Perché si può amare e si può, al contempo, dipendere completamente dalla persona che se ne sta al nostro fianco. Si può vivere una vita senza rendersi conto che la strada che abbiamo preso non fa per noi. Ed ecco che, quando la certezza vacilla, non si può far altro che rischiare. E cambiare strada una volta per tutte. Ecco che cos'è “Piccoli Limoni Gialli”: la storia di una ragazza particolarmente fragile, o solo fin troppo pigra che, nel momento in cui si ritrova ad affrontare la propria vita da sola, con tutte le normali difficoltà, dopo il primo momento di sconforto decide di lottare. Per qualcosa in cui crede, per qualcosa che la fa stare bene. Ed alla fine vince: contro chi l'ha sfruttata, contro chi non vedeva altro se non la sua arrendevolezza. E quando impara ad essere veramente sé stessa, ecco che l'amore bussa alla sua porta...
L'Autrice
L'unico punto debole riscontrato nella lettura di questo libro, oltre alla pesantezza che la protagonista, Agnes, talvolta ispira (depressa, spaventata, sconfortata – almeno nelle parti iniziali), è la lentezza di alcuni punti, punti più introspettivi e in alcuni casi alquanto ripetitivi, che aumentano la sensazione di “mancato controllo sulle palpebre, sempre più attirate verso il basso dalla forza di gravità”. Un modo per l'autrice di ribadire lo stato d'animo vissuto dalla protagonista, ma un tantino pesante per chi si ritrova a leggerlo.Ad ogni modo, anche questi piccoli punti deboli – non pregiudicanti, però, l'intero romanzo – perdono di importanza nel momento in cui li si compara alla forza del messaggio trasmesso dall'autrice: la storia ti travolge, ti insegna, ti mostra i tuoi stessi errori e ti da gli strumenti per non ripeterli.
Che dirvi: un romanzo che mi ha impressionato.
Voto: 3 mele e mezzo