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Vorrei parlarvi di Scomparsa, l'opera d'esordio di Chevy Stevens, attraverso alcuni parole chiave.
1) terrificante.La storia è, senza ombra di dubbio, spaventosa.C'è Annie, c'è un pazzo, c'è un rapimento.Ci sono stupri che si susseguono a ritmo costante, c'è la paura, la paura che traspare da ogni singola pagina e che si accompagna al dolore, quell'emozione straziante che segue un tradimento, una violenza o la morte.A colpirmi maggiormente è stata la facilità con cui è possibile (per una donna) immedesimarsi con la storia della Stevens, la facilità con cui Annie finisce per essere un contenitore vuoto da riempire con noi stesse. Ed ecco che la sua paura è la nostra paura, il suo dolore il nostro e le sue lacrime scendono dai nostri occhi, inondando le nostre guance. L'epilogo poi.. demoniaco.
2) impossibile fermarsi.La storia di Annie si impone alla nostra attenzione. Ecco, Scomparsa non è uno di quei libri che inizi a leggere e poi abbandoni da qualche parte, annoiato: anzi. È un libro profondo e complesso, un mix di azione, paura e sorprese decisamente notevole.Lo leggi e semplicemente arrivi alla fine.
3) veloce.
copertina originale
È un libro scorrevole: la narrazione viene riportata dalla protagonista, l'agente immobiliare Annie O'Sullivan, che, alla sua psicanalista racconta quella che è stata la sua “cattività” tra le mani del pazzo ed il suo ritorno alla realtà.Il doppio livello di narrazione creato dalla Stevens ci permette di mettere in relazione passato e presente, costruendo un parallelo tra le torture subite dalla povera Annie e le difficoltà che questa incontra una volta “libera”.È incredibile il fatto che questo doppio livello narrativo non crei minimamente confusione al lettore. I personaggi rimangono perfettamente impressi nella memoria, le situazioni, così terribili e sconvolgenti, anche.4) crudo/violento/letale.Le scene riguardanti gli stupri, almeno inizialmente, sono ben delineate, esattamente come quelle narranti episodi di violenza fisica nei confronti di Annie.Proprio per questo non credo che Scomparsa sia un libro adatto a tutti: o, almeno, non è adatto ad un pubblico estremamente sensibile.È una storia di forza, quella di una donna privata di tutto ma non della sua determinazione, la sua voglia di rimanere viva, di continuare a combattere. È la sua ricerca di verità, che la porterà a scontrarsi con la più terribile delle realtà: il male si nascondeva proprio tra coloro che avrebbero dovuto proteggerla.È “un'impressionante opera d'esordio” come ha giustamente detto il Publishers Weekly, matura, mai scontata, una vero e proprio fiume in piena che non rallenta la sua folle corsa fino a che non ha raggiunto la sua foce, fino alla scoperta della verità (un applauso quindi a Chevy Stevens).Ma, rimane, una storia cruda, sotto molti aspetti terrificante, una storia che colpisce che non si dimentica facilmente.
Una storia che, ad ogni modo, mi sento di consigliare.
Voto: 4 mele.