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Le letture della Fenice - RECENSIONE - Senza cuore di Sabrina Rizzo

Creato il 01 agosto 2013 da Lafenice
Le letture della Fenice - RECENSIONE - Senza cuore di Sabrina Rizzo
Le letture della Fenice - RECENSIONE - Senza cuore di Sabrina Rizzo Senza Cuore  di Sabrina Rizzo La mela avvelenata Bookpress pagg. 15 prezzo: 0,99€ disponibile per il download sul sito lamelavvelenata.com
Sul campo di battaglia Amy, una strega che combatte al fianco di draghi e cavalieri per salvaguardare le sua terra dall’invasione, perde la pozione che le permette di restare in vita. Dovrà tornare in territorio nemico per recuperare un oggetto molto prezioso, altrimenti morirà. Kraig, suo compagno in battaglia, la seguirà per proteggerla.
Talvolta è difficile riuscire ad immedesimarsi in un racconto di appena 15 pagine, talvolta è semplice e naturale. A mio avviso, dipende maggiormente dalla storia piuttosto che dall'effettiva capacità della sua autrice (o autore) di narrarla: è il solito problema riscontrato in molti racconti letti fino a questo momento. Ci sono storie che hanno bisogno di più spazio rispetto ad altre, situazioni che impiegano un tempo maggiore e, certamente, un'analisi più approfondita per risultare davvero credibili. Altrimenti restano racconti che, potenzialmente, potevano dare tanto ma che, nella realtà dei fatti, hanno dato poco.  Questo è ciò che ho percepito leggendo Senza Cuore di Sabrina Rizzo. Una tremenda forzatura nel contenere una storia che avrebbe dovuto essere raccontata con i tempi e gli spazi di un libro - per raggiungere la sua perfetta espressione - non di un racconto. L'epilogo, la soluzione del problema che affligge Amalia, il suo amore apparentemente non corrisposto per Kraig, arriva troppo presto, non tanto rispetto ai tempi del racconto stesso (estremamente veloci) quanto in relazione all'effettiva presa che lo stesso ha sul lettore. Un esempio pratico: ci sono molti modi di raccontare un evento, non soltanto nel mondo della parola scritta, anche nella vita di tutti i giorni. Per semplificare il tutto, mi piace raggrupparli in due macro categorie: l'esposizione dei fatti o la spiegazione dei fatti. Io espongo un avvenimento quando metto al corrente qualcuno di un fatto che mi ha particolarmente colpito: il risultato è che, chi mi sta davanti, sa qualcosa in più. E basta. Spiego i fatti, invece, quando li racconto in modo tale da farli sentire a chi mi sta di fronte: presento le situazioni aggiungendo dettagli importanti, aggiungo le mie emozioni, faccio in modo che chi mi sta di fronte capisca ciò che ho vissuto, immaginandosi la scena nella sua mente, ed interagisco con chi ho davanti, presentando le possibilità e contrapponendole alla realtà, palesando una parte della mia vita che l'altro non ha vissuto ma che, dopo il mio racconto, ha sentito a livello emozionale. Ecco, il caso di Senza Cuore è il primo: per quanto la storia avesse molto potenziale (penso alla battaglia magica, all'esistenza di un tiranno a cui si accenna appena, all'amore tormentato di Amalia ed al suo folle gesto per smettere di percepirlo), come lettrice mi sono trovata nella situazione in cui ho letto una storia, so come questa si sviluppa e si conclude ma non ho elementi per dire di essere riuscita ad immedesimarmi o emozionarmi. Non c'è quella tensione da grande dramma che avrebbe potuto ottenere con più spazio. Non c'è un vero e proprio susseguirsi di emozioni, situazioni e pensieri in grado di farmi maturare nessun tipo di attaccamento: alla storia, ai personaggi, alle ambientazioni. é un peccato, un vero peccato. La Rizzo è, senza dubbio, un'autrice che si esprime in modo molto elegante, che dona a ciò che scrive un valore aggiunto, fatto di bellezza e di armonia linguistica. Peccato che questa incredibile abilità non sia stata sufficiente a farmi davvero sentire ciò che mi ha raccontato.
Voto: 2 mele (meno, meno, meno)

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