Le letture della Fenice: RECENSIONE - The Mexican di Jack London

Creato il 28 aprile 2013 da Lafenice
Ritornano, dopo una lunga latitanza, le Twin Stories sul Diario della Fenice: quest'oggi è il turno del racconto numero cinque, Il Messicano di Jack London!

la cover

Il Messicano//The Mexican di Jack London Twin Stories – Corriere della Sera pagg. 95 prezzo: 2,80€ Jack London scrive “The Mexican” nel 1911, quasi contemporaneamente all'avvenimento dei fatti narrati dal racconto: in Messico, i rivoluzionari guidati da Francisco Madero, rovesciano la dittatura di Porfirio Diaz e danno inizio alla guerra civile – London, da El Paso, in Texas, partecipa alla cospirazione. Felipe Rivera, il protagonista, si presenta ai rivoluzionari della Junta dicendo semplicemente di voler lavorare per loro. È molto giovane, nessuno lo conosce ed ha uno sguardo selvaggio che incute paura. Potrebbe essere una spia, sicuramente è diverso dai compagni, che non riescono ad amarlo nonostante sia l'unico a riuscire a trovare i finanziamenti per i loro piani d'insurrezione. Gli chiedono di lavare i pavimenti e pulire le sputacchiere, ma Rivera farà molto di più: il suo istinto ferino, gli ha insegnato a sopravvivere nelle grandi difficoltà, non teme la violenza e non cerca amici. Vuole soltanto lavorare per la rivoluzione. Non sono una fan del pugilato, non ne sopporto la violenza e lo trovo privo di scopo (se non farsi male): è proprio per questo che i due guantoni da box proprio lì, sulla cover del libro, mi hanno impedito di lasciarmi trascinare dal mondo di “The Mexican” prima di oggi. È stato un mattino senza sonno, in un weekend che avrebbe dovuto essere votato al riposo, a farmi conoscere Jack London ed il suo racconto: ed è stato amore a prima “lettura”! È un racconto estremamente equilibrato, raccontato da un narratore esterno ed onnisciente, che ci illustra in modo chiaro e preciso, non soltanto le emozioni dei personaggi, ma anche i loro pensieri e le loro opinioni. Lo fa in modo poetico, senza sbavature, con estrema gentilezza: non esistono esagerazioni o parti che potrebbero essere considerate “superflue”: esiste soltanto l'essenziale, il bello scrivere, il piacere di leggere. E proprio questo equilibrio e questo altissimo livello nella scrittura, sicuramente resa in modo esemplare anche dalla traduzione ben fatta, porta la qualità del racconto alle stelle. Il ritmo è veloce benché non concitato, la narrazione scorre spinta dalle parole e dai fatti, rimanendo comunque pacata e senza affanni: non si corre leggendo The Mexican, lo si assapora e basta. La storia è potente ed accattivante, il personaggio di Felipe Rivera, sebbene in pochissime pagina, cattura la nostra attenzione, senza lasciarla andare, per nessun motivo. Il suo modo di essere, rude e aggressivo, silenzioso ed imperscrutabile, ci spinge a chiederci quale sia il suo passato, quali siano i suoi segreti: ci spinge a voler sapere di più. È proprio la curiosità, unita ad un bellissimo modo di narrare, che ci costringe ad arrivare all'ultima pagina di The Mexican. Che dirvi amici ed amiche: questo racconto è semplicemente fantastico! Voto: 5 mele

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