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Le letture della Fenice - RECENSIONE: The New Hunger

Creato il 28 febbraio 2013 da Lafenice

--> Apre la strada all'arrivo nelle sale di Warm Bodies, film tratto dall'omonimo romanzo di I saac Marion edito Fazi, The New Hunger, il prequel della storia dello zombie che ha fatto innamorare il mondo!

Le letture della Fenice - RECENSIONE: The New Hunger

New York è ormai un'immensa palude. New Orleans una barriera corallina. Sull'intero paese, devastato da calamità naturali e privo di un governo centrale, incombe il terribile incubo degli zombie che si aggirano ovunque alla ricerca di sopravvissuti da divorare. Nora e suo fratello Addis, abbandonati dai loro genitori solo con qualche abito e un kit di pronto soccorso, vagano incessantemente da una città all'altra per sfuggire al pericolo di essere derubati o uccisi. Nel frattempo una ragazza di nome Julie è in viaggio con i suoi genitori alla ricerca di un luogo sicuro dove stabilirsi. Ha solo dodici anni, ma ha visto la sua scuola bruciare e i suoi amici morire. Ha visto suo padre diventare freddo e spietato quanto gli zombie. Tutto quello che realmente desidera è un posto da chiamare casa, anche se non lo sarà mai davvero. Intanto da qualche parte nelle vicinanze un uomo si risveglia nel bosco e non ricorda né chi è né dove si trova e perché. Mentre si aggira senza meta si sforza di rammentare dettagli della sua vita ma l'unica cosa che gli viene in mente è una consonante: R. Un nome che inizia con R.

Avevo espresso qualche perplessità circa l'uscita del prequel di Warm Bodies: un po' per la tempistica, in concomitanza con l'uscita del film nelle sale di tutto il mondo, un po' perché vedevo Warm Bodies come un libro fatto e finito. Qualunque aggiunta mi pareva essere una forzatura volta a spremere questo fenomeno letterario fino all'osso, piuttosto che ad arricchire una storia di per sé già molto ricca. Fin dalle prime pagine, però, sono sprofondata nuovamente nel fenomeno "Marion": e allora al diavolo ad ogni considerazione di mercato, ogni timore, ogni nefasta aspettativa - tutto cade nell'oblio lasciando spazio al piacere di trascorrere ancora un po' di tempo in compagnia di questi, incredibili, personaggi.

Dal punto di vista della narrazione, l'unica cosa che non ho pienamente apprezzato è la scelta del quadro temporale da analizzare. In New Hunger, Marion ci racconta l'inizio della nuova "non vita" di R ed M, presentandoci, in modo preciso e chiaro, il loro bisogno di nutrirsi di carne umana e la loro brama di vita, accentuata dal ricordo di ciò che fu la loro esistenza precedente. Questo è l'unico caso di vero e proprio "inizio": per quanto riguarda gli altri personaggi, la famiglia Grigio o Nora, precipitiamo nelle loro vite, durante il loro svolgersi. Abbiamo pochissime indicazioni su come questi personaggi abbiano deciso di intraprendere questo cammino che li porterà ad incrociare le proprie esistenze. Non abbiamo nessuna indicazione, invece, in merito alla diffusione del virus, ed alla distruzione del mondo da parte degli zombie. Una scelta perfettamente in linea con Warm Bodies, essendo una storia che si concentra sul cammino di "redenzione" del suo personaggio principale, R. Una scelta che, però, lascia l'amaro in bocca ad una curiosa patologica come la sottoscritta: volevo sapere di più, arrivare a conoscere, in modo più approfondito, ciò che ha portato la popolazione umana ad implodere, trasformandosi in un'orda di non morti.

Lo stile di Marion non ha subito il benché minimo cambiamento paragonando Warm Bodies a New Hunger: semmai è progredito migliorando ed accentuando le sue caratteristiche principali. Marion cammina affianco alle proprie creazioni, entrando dentro queste solo in piccoli e delimitati momenti. Questa caratteristica dona un'eleganza incredibile alle sue creazioni, dando spazio ai personaggi, alle loro personalità, alle situazioni che si ritrovano a vivere. Quella di Marion, quindi, non è una scrittura auto-celebrativa e roboante: è un inno alla semplicità, quella diretta che arriva al lettore e lo costringe a riflettere, soprattutto nei momenti di maggior introspezione psicologica dei protagonisti, di cui The New Hunger e Warm Bodies abbandono. Momenti fondamentali in quanto ci permettono di entrare nei personaggi, sviluppando una sorta di rapporto empatico con loro - e Marion è davvero bravo in questo.

Definirei " The New Hunger " un libro che ogni amante di Warm Bodies dovrebbe leggere: per capire meglio le vite dei personaggi che abbiamo amato (soprattutto R e M), per rimanere in loro compagnia per qualche tempo in più.

Voto: 4 mele e mezzo!


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