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Le letture della Fenice: RECENSIONE - Un'opera dalle molte pretese

Creato il 09 marzo 2012 da Lafenice

Le letture della Fenice: RECENSIONE - Un'opera dalle molte pretese

la cover

"Un'opera dalle molte pretese" è il capitolo conclusivo della "Trilogia della Speranza" creata da Massimo Cortese (primo capitolo - Candidato al Consiglio d'Istituto, secondo - Non dobbiamo perderci d'animo).
Questo "racconto" è del tutto in linea con il titolo stesso della trilogia, tema evidentemente molto caro al Cortese: è un inno alla speranza, alla positività di chi non si arrende nemmeno quando tutto pare andare nella direzione peggiore. Questo è, senza ombra di dubbio, uno dei punti forti della trilogia del Cortese, un esempio da seguire, una spinta a non cedere davanti alle avversità continuando a credere che un domani migliore è possibile.
Anche la scelta di scrivere un racconto autobiografico è congrua alla struttura dei precedenti capitoli di questa trilogia, sempre incentrati sulla vita stessa dell'autore. Per quanto possa risultare interessante per un lettore scoprire la vita altrui traendone un esempio per la propria, ho trovato questa scelta alquanto bizzarra. Ho avuto la sensazione che l'autore scrivesse più per sè stesso che per un eventuale lettore esterno: manca forse quella magia che distingue un'autobiografia vera e propria da una semplice narrazione di fatti accaduti. Probabilmente l'abilità stilistica del Cortese, applicata ad una storia esterna al mondo autobiografico risulterebbe più credibile, più efficace.
Ammetto che alcune parti mi hanno lasciato alquanto perplessa. Un esempio: l'Introduzione. é indispensabile per un autore, non soltanto emergente ma anche affermato, avere quell'umiltà che lo rende incline ad accettare tutte quelle critiche costruttive che, in ultima analisi, potranno renderlo un migliore.
Ma questo è troppo: "secondo le persone che si intendono di letteratura, questo libro è di gran lunga peggiore rispetto al testo più incomprensibile. Secondo l'autore, ma solo secondo lui, questo libro è superiore agli altri testi, ma, vista la scarsa reputazione di cui egli gode, considerazione suffragata dal fatto che è stato a un passo dall'andare in carcere, non dobbiamo dargli retta" (introduzione, pag.7).
Non è proprio il modo migliore per iniziare un libro: insomma un'affermazione simile, un tantino masochista direi, spiazza il lettore (lettore che, come l'autore stesso dice alla fine dell'introduzione, ci pensa qualche volta prima di iniziare una lettura simile). è una provocazione, questo è fuori da ogni dubbio, ma non so fino a che punto questa provocazione possa risultare utile ad un autore non troppo conosciuto come il Cortese.
Che dirvi: credo che la capacità di scrivere ci sia e sia evidente. Mi piacerebbe vederla applicata a storie differenti, più magiche, più efficaci.
Vorrei però sottolineare che la mia non vuole essere una sterile stroncatura quanto un incentivo a fare sempre meglio.
voto: 2 mele
Le letture della Fenice: RECENSIONE - Un'opera dalle molte pretese


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