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Le letture della Fenice: RECENSIONE Una favola a Manhattan

Creato il 05 settembre 2012 da Lafenice

Le letture della Fenice: RECENSIONE Una favola a Manhattan
Le letture della Fenice: RECENSIONE Una favola a Manhattan Una favola a Manhattan di Alberto Ferreras Baldini e Castoldi in libreria dal 3 luglio 2012
Sono una cicciona. Ho un seno enorme, un sedere gigantesco, e due gambotte tornite che entrano a stento nei pantaloni. Ma devo riconoscere che ho un punto vita invidiabile, perciò tendo ad assomigliare ad una clessidra. È un vero peccato che oggigiorno le clessidre non vadano più di moda.
Benvenuti nel fantastico mondo – extra large – di Bella Zavala (chiamatela B, altrimenti si offende),  morbida bellezza new yorkese, affetta da un – quasi – incurabile stakanovismo e dalla terribile sindrome del brutto anatroccolo. Perché, in un mondo fatto di bellezze “ossee” e taglie 38, accettare il suo corpo – da cicciona, come dice lei – è praticamente impossibile. Almeno fino a quando non incontra la russa Natasha Sokolov, titolare di una agenzia di confortatrici professioniste: ed ecco che la sua vita non sarà mai più la stessa...
Un libro che parla al cuore e ad ogni nostra più piccola fragilità
Dove si nasconde la via dell'accettazione? Dietro tutta una serie di improbabili diete, dietro al riconoscimento altrui della nostra bellezza, della nostra forza, del nostro successo? Qual'è l'ideale di perfezione a cui tendiamo? Quello irraggiungibile proposto dai mass media, l'immagine di una donna senza il minimo filo di grasso e nemmeno l'ombra di cellulite, perfetta nel trucco e nell'acconciatura, in grado di dire sempre la cosa più giusta nel momento migliore? La risposta è si, almeno nella maggior parte dei casi. Siamo trottole alla ricerca della nostra identità, di un qualsiasi cenno di accettazione, di un po' di calore umano. Corriamo come pazzi nel disperato tentativo di raggiungere obiettivi impossibili da raggiungere, traguardi che appartengono a vite altrui, non alla nostra. Ci condanniamo all'infelicità cercando di trovare il suo esatto contrario: il bello è che non ce ne rendiamo nemmeno conto.
Fai ciò che ti rende felice
La vita di Bella Zavala era proprio così: nessuna felicità se non apparente, tanti sacrifici votati al nulla, la costante insoddisfazione per il suo peso, per la sua incapacità di attrarre gli uomini. Ed ecco che una strana donna, Natasha Sokolov, irrompe nella sua vita come un fulmine a ciel sereno: le propone di diventare una “confortatrice professionista”, una accompagnatrice che non vende il suo corpo, ma soltanto la sua compagnia a uomini capaci di apprezzarla, non soltanto mentalmente ma, soprattutto, fisicamente. Veri e propri feticisti della ciccia, insomma. Le letture della Fenice: RECENSIONE Una favola a ManhattanEd ecco che, la vita di Bella comincia a cambiare: non è tanto l'accettazione esterna a farla diventare più forte, sicura, bella, quanto l'amore che – internamente – inizia a provare per il suo corpo e la sua stessa anima. Il bagno diventa un rituale di “coccole”, fatto di carezza ad una pelle provata da una lunga giornata di lavoro, relax e pace. Anche la semplice concezione di “abito” cambia: non è più un modo per nascondersi, ma la via per valorizzarsi. Così la vita di Bella, a prescindere dalla particolarità della professione che andrà a svolgere affiancandola a quella ufficiale – professione che rimane, comunque, parzialmente marginale ai fini dell'insegnamento che dalla sua storia siamo chiamati a trarre – diventa un grande esempio per ogni donna “complessata” esistente su questa terra. La bellezza sta negli occhi di chi guarda ma, soprattutto, nella convinzione di chi, amando sé stesso, si sente davvero “bello”.
La scrittura di Ferreras, irriverente ed estremamente ironica, ci aiuta ad accettare ogni lezione Bella voglia darci, anche la più difficile. Dopotutto, abbiamo soltanto bisogno di essere spronati a trovare la nostra bellezza, per quanto possiamo considerare questa parola lontana da noi stesse. Come sarà il nostro cammino di scoperta? Come quello di Bella: duro, doloroso, divertente e, fondamentalmente, necessario.
Voto: 4 mele e mezzo! - Lezioni da imparare: innumerevoli!

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