Ho letto il romanzo di Cristiana Pivari, "Crisalida Rosa", Absolutely Free Editore, portandomelo dietro nei tanti giri giornalieri. Ha un formato agevole che ho trovato molto interessante da tirare fuori dalla tasca e leggere durante le attese. Tanti piccoli capitoli autoconclusivi che ci danno l’idea di come pensi e viva la protagonista. Una donna moderna, Silvia, anche bella, non la solita brutta sfigata, alla ricerca di una dimensione che le dia felicità, una felicità che forse teme e che non sia mera contentezza ma serenità e libertà ( tanto che affianca alle pagine del romanzo anche un racconto fiabesco molto esplicativo). Silvia è single, vive con il cane Pablo, adorabile, in un bell’appartamento dei suoi genitori, ma vuole pagare un affitto simbolico perché è una tipa indipendente e vuole essere libera di criticare lo spezzatino con polenta dei suoi genitori, o svignarsela per le feste. Ha un rapporto divertente con la sua portinaia Nicolina che sarà una specie di fata madrina perché … non ve lo dico. La trama è costruita intorno a una serie riflessioni su se stessa, come le ha raccomandato di fare la sua psicanalista tenendo un taccuino, e sul suo rapporto con gli altri, la sua compagna di lavoro e soprattutto i suoi amici uomini (tipi anche strani, tanto che lo Strano Giovane è presente anche nel racconto fiabesco quindi la stranezza maschile la colpisce sempre), una lunga serie di uomini in verità, Stefano,Adriano, Roberto, Ettore, Michele, Fabrizio … tutti molto veri e amari con i loro difetti e sotterfugi. Taluni anche affascinanti, semplici e inaspettati.
Lo stile fatto di frasi brevi come piace a me è molto diretto, colloquiale, e non stanca anche perché il romanzo è ricco di frasi vivide e analisi comiche. Il finale da brava scrittrice/ lettrice lo avevo intuito appena "ha bussato alla porta", e sinceramente ho fatto il tifo fino alla fine per il tipo di principe azzurro che Cristiana Pivari ha scelto per la sua protagonista.