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Le letture di Emy: RECENSIONE - "Affari d'amore" di Patrizia Violi
Creato il 05 luglio 2012 da Lafenice“Affari d’amore”, nato dalla penna di Patrizia Violi e pubblicato dalla Baldini Castoldi Dalai editore, è una lettura piacevole e scorrevole che, oltre a tenere buona compagnia, dona anche qualche spunto di riflessione. Il libro si presenta con una graziosa cover, il cuore di rubino in mano alla modella rappresenta perfettamente i temi principali del libro, l’amore e la ricchezza. Protagoniste di questo romanzo sono tre generazioni di donne milanesi capeggiate da Beatrice, cinica matriarca settantenne (ma guai a chiamarla nonna!), ex reginetta di bellezza, che ha cresciuto la figlia Isabella e le nipoti Angelica e Viola inculcando loro la convinzione che gli uomini siano solo degli sponsor da sfruttare per condurre una vita agiata senza dover lavorare ed esortandole a sfruttare la loro avvenenza per accalappiare i più ricchi e facoltosi in circolazione. Non c'è spazio per i sentimenti, perché l’amore non paga, non i conti almeno. Isabella è un’ex modella sempre a dieta (nel suo frigo ci sono solo smalti e yogurt), succube della madre dalla quale si lascia facilmente manipolare. Ha messo in pratica il credo di famiglia frequentando il vecchio e (naturalmente) ricco Giorgio, che tollera fintanto che le compra tutto ciò che vuole. Angelica, protagonista principale del romanzo, è una bella ragazza di ventidue anni, introversa e razionale, che si è sistemata per interesse con l’egoista e viziato Mauro, un manager che ha il doppio della sua età e che ha conosciuto a un casting di hostess. Trascorre il suo tempo tra shopping, palestra e noiose cene col fidanzato e gli amici di lui. Viola è la diciassettenne sorella di Angelica, capricciosa e opportunista, frequenta il liceo classico. Trascurata dalla madre Isabella, che la lascia abbandonata a se stessa (non si preoccupa nemmeno di fare la spesa!), è anche lei in cerca di facili guadagni e per questo si scatta delle foto in pose sexy, che pubblica sul web a insaputa della famiglia. Questa vita vuota e superficiale però inizia a stare stretta ad Angelica che, appoggiata dalla sua migliore e unica amica Marta, decide di crearsi una scappatoia e riprendere a frequentare l’università nonostante il parere contrario della famiglia e del fidanzato, che considerano la sua decisione un’inutile perdita di tempo. Tuttavia, la vera svolta nella vita della ragazza avviene quando conosce Luca, giovane e simpatico barman con cui si sente a suo agio e grazie al quale ritrova la spontaneità tipica della sua età e la libertà di dire ciò che pensa veramente (finalmente può fare a meno dei sorrisi calcolati che sfoggia con Mauro). A questo punto Angelica si ritrova davanti a un bivio: seguirà la luminosa via dell’amore, finora a lei sconosciuta, o sceglierà la lastricata strada della sicurezza economica, l’unica che abbia mai intrapreso? L’autrice, attraverso uno stile semplice e lineare, ci narra dei realistici (anche se a tratti esagerati) scorci di vita, nei quali si muovono personaggi ben delineati (soprattutto grazie ai brillanti dialoghi), tipologie di persone che possiamo benissimo incontrare nella vita di tutti i giorni. Ho provato simpatia per Angelica già dalle prime pagine, perché, nonostante la vita che conduce, rimane comunque una brava ragazza, e ho mal sopportato il suo ricco fidanzato, che ho trovato davvero irritante. Beatrice, invece, è così fredda e cinica da lasciare spiazzati; la sua cattiva influenza si ripercuote inevitabilmente su tutta la famiglia. La fine mi ha lasciato con un senso di insoddisfazione, non che sia una brutta fine sia chiaro (avrete l’agognato happy end), ma l’ho trovata poco approfondita, e poi speravo in un gesto di redenzione da parte di almeno un familiare di Angelica (magari dalla madre), ma forse ciò sarebbe stato poco realistico. Consiglio “Affari d’amore” alle lettrici in cerca di un romanzo leggero e brioso, molto adatto come lettura estiva. E ora, donne, toglietemi una curiosità: secondo voi è vero il detto che afferma che i soldi non fanno la felicità? O la pensate come Beatrice che crede che l’amore sia un lusso che non ci si può permettere? Voto: 3 mele e mezzo!
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