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Il romanzo inizia con una triste situazione: Saverio (il protagonista maschile) riceve la visita di Vittorio, ventenne figlio di Lidia, la donna della sua vita, che non vedeva più da molto tempo. Il giovane porta con sé la dolorosa notizia che la madre è morta e gli consegna un plico di lettere che Saverio scrisse anni prima alla sua amata. Da qui facciamo un salto indietro nel passato, ripercorrendo gli eventi che hanno portato la coppia ad incontrarsi e a innamorarsi. Lisa è una ragazza madre di venticinque anni sensibile e insicura, attaccata al figlioletto Vittorio (che all’epoca aveva solo tre anni) in maniera quasi ossessiva. Il senso di abbandono e di angoscia che la accompagna da quando ha subito dei lutti la spinge a entrare in analisi, così conosce lo psicanalista Saverio. Quarantenne e di bell’aspetto, egli è un uomo equilibrato e padrone delle proprie emozioni e svolge il proprio lavoro con grande professionalità, traendone le uniche gratificazioni di questa sua vita amareggiata da un infelice matrimonio. Le sedute sono fondate sull’analisi dei tormentati sogni di Lisa, sogni che per Saverio costituiscono la via per conoscere l’inconscio della ragazza, mentre per Lisa diventano un modo per riempire i frequenti silenzi dell’uomo da cui si sente attratta e turbata. Per un certo periodo il rapporto tra Lisa e Saverio rimane esclusivamente platonico, alimentato dagli sguardi penetranti di lui e da quelli imbarazzati di lei, e animato solo dalle affermazioni ironiche e allusive di Saverio e dalle frecciatine di Lisa per scuoterlo dal suo torpore e intravedere in quest’uomo così controllato traccia di una qualche emozione. Saverio, fin dall’inizio affascinato da Lisa e dalla sua femminilità, fatica a mantenere il suo autocontrollo, ma i paletti imposti dalla sua professione e il senso di responsabilità nei confronti della moglie gli impediscono di lasciar trapelare e di assecondare i propri sentimenti; mentre Lisa vede in Saverio un solido punto di riferimento.
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La storia è ben articolata e i vari passaggi narrativi (ricordi, lettere, flashback) si amalgamano senza creare confusione. Michela Vanon Alliata ha uno stile narrativo ricco e fluido; la sua scrittura segue lo stesso ritmo della storia, che da pacata e riflessiva diviene sempre più appassionata e incalzante. L’ottimo lavoro di caratterizzazione e introspezione psicologica dei personaggi permette un elevato coinvolgimento del lettore, che dall’inizio alla fine del libro viene trascinato da parole e sentimenti.
“Come pelle di bambù” è un romanzo intenso e sensuale, che parla di un legame profondo, di amore, passione, fragilità e crescita interiore (soprattutto quella di Lisa, che durante il suo percorso si trasforma da ragazza timida e tormentata a donna più serena e sicura di sé).
Un libro da gustare parola per parola e da cui lasciarsi prendere per qualche ora d’interessante e partecipe lettura.
Voto: 3 mele e mezzo.