Le letture di Emy - RECENSIONE: “DARK SHADOWS - La maledizione di Angelique”
“Dark Shadows - La maledizione di Angelique”, pubblicato da Tre60 (nuovo marchio TEA), è il primo volume di una trilogia fantasy a tinte gotiche incentrato sulla vita della strega Angelique, personaggio interpretato da Lara Parker nella soap opera americana “Dark Shadows” trasmessa dal 1966 al 1971 e più volte replicata. L’intento dell’autrice è di raccontare gli avvenimenti e le circostanze che hanno trasformato la protagonista della soap nella strega più potente, folle e vendicativa della televisione (che purtroppo in Italia non abbiamo potuto conoscere, tuttavia la mancata visione non toglie nulla alla lettura della trilogia, poiché i libri narrano anche gli avvenimenti principali della soap). La storia è raccontata dal punto di vista di Angelique e di Barnabas, uomo della sua vita e vittima della maledizione del titolo, mediante l’uso di salti temporali che si alternano tra un presente ambientato nel 1971 e un passato, che costituisce la parte predominante del romanzo, risalente a circa duecento anni prima. Questi salti temporali non pregiudicano in alcun modo la scorrevolezza del romanzo, anzi, contribuiscono a formare un quadro più completo delle vicende. Nel presente incontriamo un Barnabas nuovamente umano (con mio sommo dispiacere, visto il mio amore per i vampiri) grazie alla cura scoperta da Julia, una scienziata ospite nella tenuta di Collinwood, nello stato americano del Maine, dove vivono gli ultimi discendenti della famiglia. L’ex vampiro, tormentato dai ricordi e dai fantasmi del passato, trova il diario di Angelique e, spinto da un'irresistibile curiosità, inizia leggerlo (da qui in poi è meglio mettersi comodi). Attraverso le parole della stessa Angelique ci ritroviamo nel XVIII secolo, nell’isola caraibica di Martinica, quando all’età di dieci anni vive con l’amorevole madre in una casetta sulla spiaggia e trascorre le sue giornate libera come il vento, nuotando nel mare che tanto ama (sembra quasi di essere in acqua con lei a lasciarsi cullare dal dolce dondolio delle onde) e visitando le grotte, sempre alla ricerca di nuove scoperte. Un giorno la piccola Angelique è costretta a lasciare la madre per andare a vivere col padre che a malapena conosce e che la porta via con la promessa di una vita più agiata, ma ben presto l’uomo rivela il suo animo crudele e si serve di lei per ottenere i suoi scopi (davvero inaspettati e anche inquietanti). Vivendo a contatto con gli schiavi africani della piantagione di canna da zucchero del padre, Angelique si avvicina alla religione voodoo e inizia di nascosto lo studio e la pratica di incantesimi e formule magiche (e qui l‘atmosfera si fa davvero macabra), accrescendo i poteri ereditati dalla madre ed entrando in contatto con uno Spirito Oscuro che contribuirà alla sua fuga. Dopo alcuni anni di vicissitudini (una delle quali davvero drammatica) che la inducono ad allontanarsi dalla stregoneria, trova lavoro nella città di Saint Pierre come domestica presso la famiglia du Près (lascio ai lettori il piacere, o il dispiacere, di conoscerne i componenti). Compiuti i diciotto anni, incontra Barnabas, giovane e aristocratico ufficiale di marina (che oltremodo è pure bello, caratteristica che non guasta mai) che, ammaliato dalla bellezza sensuale di Angelique, inizia a corteggiarla e le chiede di sposarlo (e qui sfido qualunque donna a resistere a quel concentrato di fascino, poesia e faccia tosta). Dopo alcune settimane di incontri passionali e clandestini (con interessanti alternative ai peggiori bar di Caracas tanto cari alla nostra Fenice), Barnabas, che deve tornare dalla sua famiglia, parte con la promessa di sposarla al suo ritorno, promessa che viene presto infranta poichè il giovane si fidanza con un’altra donna scatenando la rabbia e la gelosia della strega (e pure il mio risentimento), che tenterà con tutti i mezzi di riprendersi il suo amato. Barnabas, non privo di colpe, si ritrova così al centro di un triangolo amoroso, diviso tra la torbida passione per l’ambiziosa e seducente Angelique e l’amore puro e sincero per la dolce e vivace Josette (che con tutti i pretendenti che aveva figuriamoci su chi doveva mettere gli occhi). Questa situazione dà il via a una nuova girandola di eventi che porteranno all’inevitabile trasformazione di Barnabas in vampiro (uno di quelli vecchio stampo, quindi niente sbrilluccichii o diete vegetariane). La storia è narrata con stile semplice ed evocativo, le descrizioni di Lara Parker hanno un grande impatto visivo e coinvolgono nella storia anche attraverso suoni, odori e sensazioni. I personaggi sono tutti ben descritti, anche quelli che fanno delle semplici comparsate; con poche parole l’autrice riesce a delineare delle personalità ben distinte. L’ottima caratterizzazione di Angelique ci regala un personaggio accattivante e in continua evoluzione. Nel corso della narrazione la protagonista si arricchisce di sfumature diventando una donna complessa, la cui anima è così provata che oscilla in bilico tra amore e ossessione, tra compassione e desiderio di vendetta, tra bene e male; un connubio di emozioni tanto contrastanti da condurla sull’orlo della follia. E’ inevitabile affezionarsi ad Angelique e nonostante sue riprovevoli azioni non si può condannarla fino in fondo, perchè oltre la strega cattiva c’è una donna ferita e molto sola, alla disperata ricerca di amore e approvazione (che poi è ciò che desideriamo tutti, no?). Anche il personaggio di Barnabas (l’unico che incontriamo sia nel presente che nel passato, anche se verso la fine…no, non ve lo dico^^) è ben caratterizzato e soggetto a cambiamenti emotivi e comportamentali. Durante la sua relazione con Angelique assume atteggiamenti sempre più discordanti passando da amabile e sicuro di sé a schivo e confuso, da appassionato e impulsivo a freddo e scostante, dando luogo così a uno snervante tira e molla (e poi si stupisce se quella povera ragazza va fuori di testa!). Non è chiaro se l’abbia mai realmente amata, lo stesso Barnabas nel presente si interroga ancora sui suoi sentimenti per lei; ciò che è certo è che l’ha sempre desiderata, alimentando così le illusioni di Angelique. La storia d’amore tra Barnabas e Josette, invece, non viene approfondita (ma confido di scoprire qualcosa di più nel secondo volume), sappiamo solo che lei si innamora quasi subito e che dopo alcuni incontri e molte lettere lui inizia a ricambiare il suo amore, sentimento che diventa profondo e totale (ma, secondo me, lo priva di un po’ di carattere…meno male che poi diventa vampiro). Sia Barnabas che Angelique sono personaggi che hanno ancora molto da dare; gli ultimi eventi del libro segnano una svolta decisiva per le loro vite e lasciano spazio a nuovi e intriganti sviluppi (non vedo l’ora! chissà quando esce il seguito…). In attesa di scoprire cosa ci riserva il secondo libro della trilogia, possiamo fare un salto al cinema per vedere “Dark Shadows”, film ispirato all’omonima serie televisiva (uscito nelle sale l’11 Maggio), che vede Tim Burton alla regia, Johnny Depp nel ruolo di Barnabas ed Eva Green nei panni di Angelique. Nel film troviamo anche Lara Parker, nuovamente in veste di attrice, che recita in un piccolo cammeo.La trilogia “Dark Shadows” è composta da:
1. Dark Shadows - Angelique's Descent (1998)/ Dark Shadows - La maledizione di Angelique (2012) 2. Dark Shadows - The Salem Branch (2006) 3. Dark Shadows - Wolf Moon Rising (2012) Voto: 4 mele e un torsolo.