“Io non sono un
serial killer”, scritto da Dan Wells e pubblicato a febbraio da Fazi Editore, è
un thriller psicologico con venature horror e paranormal ed è il primo libro (autoconclusivo)
di una trilogia.
Un libro che se
fosse stato solo per la copertina (orrida! non sopporto le mosche, nemmeno se
stecchite) non avrei mai aperto, ma che sono contenta di aver letto, perché si
è dimostrato una lettura interessante, avvincente, ricca di suspance e di humour
nero, che mi ha tenuta a lungo col fiato sospeso.
Voce narrante del
romanzo è il protagonista, John, un quindicenne con la passione per i serial
killer e che fin da piccolo ha a che fare con i morti aiutando la madre e la
zia, che gestiscono l’obitorio della contea di Clayton, nella procedura di
imbalsamazione delle salme (procedura dettagliatamente illustrata nelle prime ostiche
pagine, che mi ha alquanto impressionata).
John non è un
ragazzino come tutti gli altri, è un tipo strano, sociopatico e incapace di
provare empatia per gli altri, e per questa sua anticonvenzionalità la madre lo
obbliga ad andare regolarmente da uno psicologo.
Si considera un
potenziale serial killer, poiché ne condivide alcune caratteristiche tipiche
come la piromania, la crudeltà sugli animali e altro ancora; persino il suo
nome completo, John Wayne Cleaver, richiama (oltre al noto attore) due noti
serial killer. Tuttavia cerca di tenere a freno i suoi impulsi negativi
seguendo una serie di rigide regole autoimposte e prova a mantenere una
parvenza di normalità agli occhi della gente frequentando Max, il suo unico
amico.
La vita dei
cittadini di Clayton viene presto sconvolta da una serie di omicidi e la cosa
costituisce una fonte di eccitazione per John, che approfitta del suo libero
accesso alla camera mortuaria per esaminare da vicino i corpi orribilmente
mutilati delle vittime e tracciare il profilo psicologico dell’assassino.
Nei notiziari non
si parla d’altro, la gente ha paura e si lancia in congetture, mentre l’FBI, in
possesso di ben pochi indizi, brancola nel buio.
John decide allora
di aiutare la polizia a rintracciare il killer (pensa di essere l’unico in
grado di capirlo e di catturarlo) e durante le sue personali indagini riesce
davvero a scoprirne l’identità. Una scoperta davvero incredibile, non solo
perché l’omicida rientra nella cerchia dei più insospettabili, ma perché si rivela
un assassino fuori dal comune con una natura e un modus operandi così inverosimili
che nessuno ci crederebbe mai, se non vedendolo con i propri occhi.
A questo punto
John inizia a spiare le sue abitudini giornaliere e a seguirlo durante le sue
uscite notturne, in attesa di una mossa falsa e alla ricerca di un suo punto
debole.
Il libro è
scorrevole, ha un inizio lento che poi acquista un ritmo sempre più incalzante.
Gli eventi sono descritti in modo diretto, senza filtri sui momenti più cruenti,
che esercitano un certo fascino sul lettore, e assumono risvolti inaspettati e
interessanti. Ci ritroviamo davanti a forti scene visive, cariche di tensione,
che tengono avvinti alle pagine con la smania di sapere cosa succede dopo.
Il romanzo è
narrato con l’ironia e il cinismo del protagonista, caratterizzato in modo
eccellente dall’autore, che, attraverso il racconto introspettivo, ci guida
nella comprensione della complessa psiche di John, facendone emergere l’intelligenza
e il distacco con cui pianifica le sue mosse per catturare il killer senza
farsi scoprire da lui, e il conflitto che lo tiene in bilico tra il suo
desiderio di agire per il bene comune e la voglia di liberare le sue oscure
pulsioni. Un protagonista affascinante, che conquista nonostante la sua mente
disturbata, le sue ossessioni e le sue riflessioni talvolta inquietanti.
Anche il killer,
altro personaggio di punta del libro, è ben delineato e ci riserva diverse
sorprese, sia dal lato umano che da quello omicida. E’ molto interessante
vederlo contrapposto a John, perché i due sono in qualche modo complementari
l’uno all’altro e condividono una profonda passione per il fuoco, elemento che
nel romanzo lascia spazio a sprazzi di poesia.
“Il
fuoco è una cosa breve e temporanea: la definizione stessa della transitorietà.
Nasce all’improvviso, prende vita di colpo quando il calore e il combustibile
si uniscono e si accendono, e danza famelico mentre attorno a lui tutto si
annerisce e si increspa.”
“Io non sono un serial killer” è una lettura
adatta ai lettori che amano i thriller ben congeniati, che non disdegnano le
scene crude e violente (ma non esagerate) e amano i personaggi forti, fuori dal
comune e capaci di stupire.
Voto: 4 mele e mezzo!
La trilogia “John
Cleaver” è composta da:
1-
I’m not a serial killer (2009) -
Io non sono un serial killer (2012)
2- Mr Monster (2010)
3- I don’t want to kill you
(2011)