“L’anello
di ferro”, pubblicato nell’estate del 2011 da Leggereditore, è un romanzo storico di Ornella Albanese che, dopo diverse pubblicazioni in edicola (settore
in cui l’editoria italiana ha relegato per tanti anni il genere romance), con
questo libro approda finalmente in libreria.
“L’anello
di ferro” non punta solo sulla componente rosa della storia, ma presenta anche
un’intrigante risvolto giallo e la giusta dose di mistero che rendono la
lettura coinvolgente dall’inizio alla fine.
Il romanzo è ambientato nella Calabria medievale sullo sfondo delle imprese di Ruggiero II, intento ad affermare il dominio sul suo regno. Al centro delle vicende vi è l’antica faida mai risolta tra i nobili di Tarsia e i baroni di Rosetum; laddove i primi si sono sempre distinti per il loro coraggio e il forte senso dell’onore, mentre i secondi sono conosciuti per la scaltrezza e la propensione all’inganno di cui fanno uso per raggiungere i propri scopi. Tale contesa viene ulteriormente inasprita da alcuni eventi dei quali saranno protagoniste tre giovani donne. Nelle prime pagine incontriamo Llyneth, bionda Normanna in viaggio per raggiungere il feudo del suo futuro sposo (Timoteo di Tarsia), e alla quale viene rubato un bacio da un uomo sotto mentite spoglie. Più di vent’anni dopo l’ingenua e avventata Giselda, stanca di aspettare il ritorno del suo promesso sposo Manlius di Tarsia, accetta un incontro clandestino con un’avvenente cavaliere (Aureliano dei baroni di Rosetum) finendo vittima di un intrigo. Manlius, l’eroe protagonista tornato dalla guerra, riparte per vendicare il grave torto subito dal figlio del barone di Rosetum e sulla sua strada incrocia Silia, enigmatica e combattiva schiava dagli occhi d’argento che si difende brandendo un anello di ferro, simbolo della sua astuzia e della sua intelligenza. Manlius è un uomo forte, leale e valoroso che può sempre contare sull’appoggio dei suoi fidati amici - Gauda, possente e coraggioso Nubiano, e Yusuf, abile medico guerriero - e che si porta dentro un grande senso di colpa che lo ha tenuto lontano da casa per alcuni anni. Le donne non sono mai state un problema per lui perché ha sempre avuto a che fare con ragazze compiacenti e arrendevoli, totalmente lontane dall’indole coraggiosa e combattiva, e a volte sfuggente, di Silia. Il mistero e la magia che aleggiano attorno alla schiava costituiscono per Manlius una nuova sfida da affrontare, oltre all’imminente battaglia contro il suo nemico. Il loro rapporto, che non manca mai di sensualità, evolve tra discussioni intelligenti, momenti dolci, compromessi e ribaltamenti di ruoli.
Il
romanzo non è incentrato solo sulla coppia protagonista, ma si sviluppa attorno
a molti personaggi (definirli ‘secondari’ sminuirebbe l’importanza che hanno
nel libro), ognuno dotato di una personalità multi sfaccettata e di un ruolo
fondamentale ai fini della storia; Ornella Albanese ha fatto un ottimo lavoro
di caratterizzazione curandone la psicologia e facendone emergere, in maniera
coerente e spontanea, sia le buone qualità che le ambiguità e le ombre celate in
loro.
L’autrice
porta avanti le vicende dei vari personaggi intrecciandole tra loro e
animandole con piccoli colpi di scena che tengono viva la tensione narrativa e coinvolgono
il lettore nella ricerca di intrighi e tradimenti ma, per quanto ci si possa
avvicinare alla verità, solo alla fine si riesce ad avere il quadro completo di
tutta la storia.
La
narrazione presenta una prosa scorrevole, elegante e suggestiva che arricchisce
la lettura senza appesantirla e dona vividezza agli scenari e ai sentimenti descritti.
Durante
la lettura ho riscontrato solo un paio di piccole pecche, anche se la prima non
è propriamente una pecca. Se da un lato conoscere Silia attraverso il punto di
vista di Manlius è un espediente narrativo (ben riuscito) che ci permette di
apprezzarne tutto il fascino misterioso, dall’altra l’esclusione dai suoi
pensieri toglie un po’ di pathos alla nascita della loro relazione. Infine, alcuni
componenti della famiglia dei Rosetum sono poco più che comparse; conoscerli
meglio - secondo me - non solo sarebbe stato interessante, ma avrebbe dato alla
storia un ulteriore punto di forza.
“L’anello di ferro” è una lettura adatta a chi ha voglia d’immergersi in un giallo ben congeniato senza dover rinunciare ad una bella storia d’amore d’altri tempi. Inoltre, leggendo questo romanzo, si ha l’opportunità di conoscere alcuni dei personaggi (primo fra tutti il protagonista Livio, che qui incontriamo ancora bambino ma già segnato dalle avversità della vita) di “L’oscuro mosaico”, ultimo libro di Ornella Albanese, pubblicato lo scorso ottobre da Leggereditore.
Voto: 3 mele e mezzo.






