Radiant Shadows è il quarto libro della saga urban fantasy “Wicked Lovely” di Melissa Marr, pubblicata da Fazi Editore nella collana Lain. E’ stata la Marr (prima ancora di Kiersten White, con la serie Paranormalcy, e di Karen Marie Moning con la saga Fever) a mostrarmi il lato seducente e pericoloso delle fate, la cui ideologia è ben lontana dalle piccole creature alate e luminose, simbolo di bellezza e bontà. Prima di addentrarci in Radiant Shadows, facciamo un ripasso dei volumi precedenti.
Wicked
Lovely è la storia di
Aislinn, un’adolescente americana con la capacità di vedere le fate, capacità
che è più una maledizione che un dono, visto che si tratta di creature malvagie
che si divertono a fare dispetti agli umani (ignari della loro esistenza) e li
usano per alimentare i loro vizi. Secondo gli insegnamenti della nonna, per
tenerle lontane deve fare in modo di non attirare la loro attenzione e
proteggersi con il ferro, e questo è uno dei motivi per cui le piace passare il
suo tempo tra le pareti d’acciaio della casa-vagone di Seth, il ragazzo di cui si
è innamorata.
La situazione si
complica quando compare il bellissimo e pericoloso Keenan, Re della Corte d’Estate
(una delle quattro corti che governa il popolo fatato; le altre sono la Corte
dell’inverno, la Corte Oscura e l’Alta Corte della Luce), che vedrà in Aislinn la
prescelta destinata a diventare la sua Regina e darà inizio ad un intrigante triangolo
amoroso, o dovrei dire quadrilatero visti i sentimenti che l’essere fatato
prova per Donia, ex-umana trasformatasi in Ragazza dell’Inverno, poiché non era
la sua compagna predestinata.
E’ emozionante vedere l’evolversi
del rapporto tra Aislinn e Seth, il quale, conscio dei sentimenti della sua
amica, si fa avanti con lei solo quando è sicuro di poterle offrire più di una
breve avventura. Ogni sua parola ed ogni suo gesto non arrivano solo al cuore
della protagonista, ma anche a quello di noi lettrici, e lo stesso vale per Keenan
e le sue manovre di corteggiamento, che riescono a strapparci più di un sospiro
(anche se tifiamo per Seth). Dietro l’atteggiamento arrogante e a volte egoista
di Keenan, percepiamo il senso di responsabilità e la preoccupazione di un re
per la sua corte, che da secoli aspetta la sua regina per vincere il gelo di Beira
(la crudele Regina dell’Inverno) e la tristezza per non averla trovata nell’amata
Donia, con la quale ormai è doloroso anche solo sfiorarsi.
Un romanzo avvincente e
ben confezionato, con personaggi sfaccettati e dotati di un ottimo back round e
ambientazioni così vivide che sembra di essere insieme ai nostri protagonisti.
In Ink Exchange vediamo Aislinn, divenuta Regina dell’Estate, regnare
accanto a Keenan, con il quale ha instaurato un rapporto di amicizia e di
collaborazione, e vivere il suo amore con Seth, ora dotato della seconda vista
che gli permette di vedere le fate. Per mantenere un po’ di normalità, Aislinn continua
a frequentare la scuola e le amiche, che ha tenuto all’oscuro di tutto,
compresa Leslie, protagonista del nuovo triangolo amoroso sul quale è
incentrato questo volume.
Leslie è una ragazza di
diciassette anni che tira avanti con le proprie forze, visto il mancato sostegno
del padre alcolizzato e del fratello tossicodipendente. Decisa più che mai a
mantenere il controllo sulla propria vita, Leslie decide di farsi un tatuaggio e
sceglie l’unico da cui si sente inesorabilmente attratta: due occhi neri circondati da nodi celtici e da
tenebrose ali (magnificamente rappresentati nella cover), ovvero gli occhi di
Irial, il Re della Corte Oscura. Egli si serve del tatuaggio per legare Leslie a
sé e assorbirne tutte le emozioni negative (rabbia, dolore, paura, rancore) che
gli permetteranno di nutrire il suo popolo. La ragazza è attratta da lui, ma
prova un profondo interesse per Niall, una fata appartenente al popolo oscuro e
poi passata alla Corte dell’Estate, al servizio di Keenan, lasciandosi alla
spalle il losco e perverso passato condiviso con Irial.
Anche in questo volume i
due uomini hanno approcci differenti per avvicinare la protagonista. Irial è implacabile
e deciso più che mai a trarla a sé, stravolgendone l’esistenza. Al contrario,
Niall è più tormentato e coscienzioso; inizialmente cerca di starle alla larga,
perché teme che la sua natura di Gancanagh - un essere fatato talmente irresistibile
per gli essere umani da creare dipendenza - possa influenzare le scelte della
ragazza e costituire l’unico motivo per cui lo desidera.
Leslie si ritrova catapultata
in un mondo sconosciuto, dove deve lottare per riappropriarsi della propria
vita e delle proprie emozioni, indispensabili per ritrovare se stessa e il suo
posto nel mondo, anche se questo significa allontanarsi da coloro che ama.
Ink Exchange è un volume più cupo rispetto a
Wiched Lovely; sia le vicende che i personaggi sono permeati da ombre e
sofferenza e l’ago della bilancia sembra propendere più dalla parte del male che
da quella del bene, ma è sufficiente un solo gesto dettato dall’amore e dall’affetto
per cambiare i destini di ognuno di loro.
Con Fragile Eternity i riflettori sono di nuovo puntati su Seth,
Aislinn e Keenan. Seth, angustiato dal fatto che la sua umanità non gli
permette di difendersi dalla più debole delle fate, riceve la protezione di Niall,
nuovo Re della Corte Oscura (dopo che Irial lo ha costretto a prenderne le
redini alla fine del secondo libro) e suo grande amico. Tuttavia l’unico modo per
rimanere per sempre al fianco di Aislinn e quello di diventare immortale,
liberandosi così della fragilità e della mortalità che costituiscono una
barriera tra lui e la sua amata. Seth, accompagnato
da Bananach, incarnazione della Guerra - che appoggia qualunque evento possa
rompere gli equilibri tra le Corti e
provocare conflitti - si reca da Lasair, la Regina dell’Alta Corte, l’unica in
grado di esaudire il suo desiderio e che in cambio gli chiede di trascorrere un
mese l’anno in sua compagnia nel regno fatato. Nel frattempo Keenan,
allontanato da Donia, riprende a corteggiare Aislinn e sfrutta la reciproca attrazione
per trasformare la loro amicizia in un legame più profondo, rafforzando così
anche la Corte dell’Estate. Keenan non esiterà a giocare sporco pur di
raggiungere i suoi scopi e approfitterà dell’assenza di Seth per far breccia
nel cuore della sua regina; ma quando le cose sembrano volgersi in suo favore,
ecco che il ragazzo, ormai divenuto immortale, torna a prendersi la sua bella.
Questo terzo volume è
più sottotono rispetto ai libri precedenti, per via della lentezza della
narrazione e per alcune inutili ripetizioni; tuttavia non mancano spunti
interessanti che ci introducono agli eventi del quarto volume.
In Radiant Shadows approfondiamo la conoscenza del personaggio di Devlin (che abbiamo incontrato in Fragile Eternity), la prima fata maschio creata da Lasair, Regina dell’Alta Corte della Luce e personificazione dell’Ordine e della Ragione, e dalla sua gemella e antitesi Bananach, personificazione della Discordia e della Guerra . Forgiato con le fattezze di entrambe le sorelle, Devlin diviene Custode dell’Ordine al servizio di Lasair, nonostante la sua anima si trovi sempre divisa fra lei e Bananach. Lasair si occupa di mantenere l’ordine nel regno fatato studiando potenziali eventi futuri (pur con qualche limite) e correggendo le anomalie che si manifestano nel mondo dei mortali, anche a costo di versare del sangue. Una di queste “anomalie” porta il nome di Ani (la protagonista femminile del romanzo, già incontrata in Ink Exchange), una mezzosangue appartenente alla Corte Oscura, figlia di una donna umana e di Gabriel, il capo dei segugi della Caccia Selvaggia al servizio di Niall. Quando Ani era ancora bambina, la Regina Suprema vide in lei un pericolo per l’equilibrio del suo mondo e ordinò a suo figlio/fratello Devlin di ucciderla, ma egli disubbidì e, a sua insaputa, lasciò in vita la piccola. Oggi Ani è una diciassettenne oppressa dal peso delle regole e dai divieti del padre, che ne limitano la libertà facendola sentire esclusa dal branco e obbligandola a frenare la sua fame; fame che può essere saziata sia tramite l’assorbimento di emozioni umane che con il contatto di pelle, e il cui connubio potrebbe essere letale per la persona (umana o fatata) fonte di tale nutrimento. Quando Devlin incontra per la prima volta Ani, rimane ammaliato dalla sua vitalità e dal suo piglio aggressivo e per quanto cerchi di convincersi ad allontanarsi da lei, non ci riesce e per la prima volta in vita sua perde il controllo delle proprie emozioni. Anche Ani rimane molto colpita da Devlin e, pur non conoscendone l’identità, ne percepisce subito la pericolosità e la potenza, aspetti che tuttavia non la spaventano, visto che è cresciuta in mezzo alla violenza della Caccia. Il loro rapporto sarà alla pari, alimentato dalla tenerezza e dallo stupore, dalla violenza e dal desiderio, dalla fiducia e dal senso di protezione, dalla fierezza e dal coraggio. Sentimenti che si tireranno fuori a vicenda. Devlin instaurerà un legame anche con Rae, una ragazza che un secolo prima si ritrovò catapultata nel regno delle fate e che diventò la prima figura amica della sua solitaria esistenza fatta di responsabilità e doveri. Il personaggio di Rae ha la funzione di completare il triangolo amoroso di questo capitolo e di influenzare il corso delle vite dei protagonisti. Per quanto abbia apprezzato la sua natura e le sue capacità, l’ho trovata una figura piuttosto ingombrante, soprattutto verso la fine, quando si compie il destino di Ani e Devlin. Adoro la prosa della Marr, che con il suo stile semplice, ma corposo, dipinge un quadro suggestivo di sentimenti e ci cattura nella sua rete di amori intensi e sofferti, destini incrociati, alleanze mutevoli, e lotte di potere. Una volta conosciute le fate della Marr, non vorrete più lasciarle andare.
Voto complessivo: 4 mele e mezzo.
PS: appuntamento a venerdì con la recensione di Darkest Mercy, quinto e ultimo volume della serie.






