di Ivana Vaccaroni. Conoscere a fondo la lingua con cui il sapere e le informazioni vengono trasmessi rappresenta la risorsa fondamentale per imparare, sia nel percorso di studi sia attraverso le esperienze umane e lavorative.
Accanto al linguaggio comune, proprio della comunicazione quotidiana, e a quello letterario, oggi ci confrontiamo sempre più spesso con le “lingue speciali”, legate alle attività dell’uomo, utilizzate dagli specialisti di una disciplina o da coloro che svolgono un’attività professionale e si devono servire di argomenti di loro competenza.
Lo sviluppo della scienza e della tecnica dell’ultimo secolo, insieme alla specializzazione nelle professioni hanno reso univoco il linguaggio tipico di ogni settore.
Il lessico e le strutture sintattiche di tali lingue, definite appunto speciali, si sono diffuse grazie all’aumento della scolarizzazione delle masse e all’esigenza di rinnovarsi continuamente per svolgere un ruolo attivo nella società.
I tipi di testo che si sono diffusi variano da testi d’uso, a testi didattici e funzionali come i manuali e a quelli divulgativi come saggi, articoli di giornale, etc…E’ necessario dunque saper leggere tali testi, avere cioè le competenze necessarie per comprendere la realtà odierna, complessa e in continuo divenire.
Lingue speciali: significato
Gli studiosi concordano con questa definizione: varietà della lingua comune, utile per trasmettere le conoscenze legate allo sviluppo di una scienza, di una tecnica o di attività professionali specifiche.
La sua funzione è prevalentemente referenziale, con lo scopo di informare in maniera obiettiva. E’ ritenuta anche un sottocodice linguistico della lingua comune, con la quale mantiene un rapporto di scambio reciproco sia nel lessico che per le strutture sintattiche.
Possono essere soggette ad altri tipi di variazione:
Variazione nel tempo (o diacronica)
Variazione nello spazio (o diatopica)
Nel primo caso si noteranno differenze sostanziali sia nel contenuto che nella forma, pur trattandosi di testi dello stesso argomento (saggi scientifici, ad esempio) ma appartenenti a epoche differenti; nel secondo si possono trovare in un vocabolario americano e uno britannico che denotano delle variazioni pur all’interno della stessa lingua.
Principali tipi di lingue speciali
Le lingue speciali sono innumerevoli, ma possono essere raggruppate in vari tipi:
Lingue delle discipline scientifiche e tecniche
quali quelle delle scienze naturali, delle scienze umane o delle scienze applicate. Esse sono caratterizzate da un uso formale (nelle discipline matematiche, meno nelle scienze naturali o nelle scienze umane), e possiedono inoltre una funzione referenziale e un lessico specifico.
Lingue speciali miste
Sono quelle del linguaggio giornalistico, dello sport, della politica o della pubblicità, che utilizzano lessico e strutture provenienti da ambiti diversi.
Le tipologie testuali delle lingue speciali
Attraverso l’uso di una lingua speciale troviamo contenuti disciplinari espressi in:
testi descrittivi, narrativi, regolativi, espositivi o argomentativi
a seconda che si tratti nell’ordine, ad esempio di: referti medici, racconti, libretti di istruzioni, manuali scolastici o tesi di laurea.
Le principali forme testuali utilizzate dalle lingue speciali si configurano in: articoli di giornale, saggi, manuali, istruzioni d’uso, bandi. Alcune di tali forme possono comunque evidenziare variazioni sia a livello divulgativo che a uno più specialistico.
Featured image, bandiera dell’Esperanto.