Le locuste - capitolo iv

Creato il 06 luglio 2011 da Ciro_pastore
Elezioni Regionali 2010: il momento della verifica. Cercolese, nonostante ostenti sicurezza, vive in costante fibrillazione. David lo segue in ogni suo spostamento elettorale, giornate convulse alla continua ricerca di contatti da trasformare in voti. Mille mani da stringere, tutti da trattare come vecchi amici ritrovati. – Caro amico mio – così li accoglie Cercolese. Sono tutti indifferentemente amici da abbracciare, baciare, distribuendo quel sorriso stampato che tanto piace a chi vuole far parte della squadra. David ha il compito di ricordare allo smemorato Cercolese nome e il ruolo di quei “cari amici” di cui lui, il politico, non ricorda proprio un bel niente. Un compito improbo ed ingrato, visto che sono migliaia quei desaparecidos dalla memoria selettiva del capo. D’altronde, David aveva acquisito una capacità spaventosa nel memorizzare luoghi, facce, nomi e discorsi ascoltati. Tutto finiva in un cassetto apposito della sua corteccia cerebrale, pronto ad essere riesumato all’occorrenza. Certo, era tenuto alla riservatezza assoluta, ma lui non dimenticava nulla. Organizzava, giorno dopo giorno, il suo personalissimo archivio, chissà prima o poi poteva tornare utile.Era tale la deformazione professionale che aveva preso ad archiviare anche ogni dettaglio della sua vita privata, in quegli anni così convulsa e frenetica che aveva preso a conservare tutto, con una precisione maniacale. Anche le sue donne erano finite per diventare come files di un archivio in cui venivano catalogate non solo per nome ma per professione. E sì, Anna l’impiegata, Carmen la farmacista, Lada la commerciante, Stefania la disoccupata, Maria Rosaria la ex suora…Di ognuna archiviava foto, sms, mail, registrazioni. Come un serial killer che produce un dossier delle proprie vittime. David si era lentamente trasformato in un serial lover. Amori seriali che dovevano servire a tenere viva la sua mente, amori senza altro scopo che acquisire, quasi depredare, le vite di quelle donne che inconsapevoli cedevano alle sue tecniche collaudate di seduzione. Per ognuna c’era un copione da rispettare, in una sorte di coazione a ripetere compulsiva. Erano tutte donne differenti per età, aspetto fisico, cultura. Tutte, però, dovevano avere una caratteristica fondamentale: essere femmine seducenti da ripagare con la loro stessa strategia. Sì, in fondo, David era animato da uno strano di rivalsa nei confronti delle donne che manipolano gli uomini. Le donne-cobra, come le chiamava lui. Quella donne tutte mossettine, tutte carine, tutte sistematine. Quelle che fingono per definizione, quelle che considerano i maschi un semplice bancomat senza limiti di prelievo. L’emblema, l’archetipo ed il prototipo di questa categoria era Nanni. Un vero totem della seduzione femminile finalizzata ad ottenere vantaggi, economici e non.

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